domenica 13 novembre 2011

CHE VERGOGNA FESTEGGIARE OGGI!

Ieri sarebbe dovuta essere una giornata felice, finalmente Berlusconi a casa.
E' stata invece una giornata triste, se non addirittura infausta, per le modalità con cui si è verificata.
Si potrebbe riassumere quanto è avvenuto come la certificazione dell'impotenza non come si usa dire della politica (il termine politica include tutto, anche i colpi di stato), ma della democrazia italiana a risolvere i propri problemi.
Su iniziativa di un circolo riservato europeo e mondiale, che evidentemente include lo stesso Napolitano, si è deciso di obbedire ai mercati, di fare commissionare la politica italiana.
Su questo aspetto, conviene essere chiari: non è che sia l'Europa a commissionarci, non è che la nostra partecipazione all'Europa prevedesse tale limitazione nelle prerogative dei nostri organi democratici. sono i mercati che ci commissariano, e se glielo permettiamo oggi, non potremo mai più rivendicare i privilegi della nostra sovranità nazionale. In questo quadro, le stesse istituzioni europee non figurano come il commissario, ma al contrario risultano anch'esse commissariate.
Già da oggi, i partiti politici abdicano al loro specifico ruolo, quello cioè di dire la loro su cosa sia opportuno fare, lasciando tutto il potere all'uomo della provvidenza, colui che, unico, sa quale sia l'interesse generale.
Basta, titolano i giornali, con le liti tra partiti, ora è il momento dell'interesse generale e dell'uomo che lo rappresenta.
Scusate, ma non è questo il modo in cui si qualificano le dittature? La democrazia prevede che sia il difficile equilibrio tra le differenti opinioni portate dai vari partiti a determinare le scelte. Oggi, questa stampa che mai ha abiurato dalla democrazia discredita la dinamica parlamentare, il modo stesso di funzionamento delle democrazie, chiede la sospensione di tali riti democratici.
La democrazia però non è un vestito da indossare solo nelle giornate festive, non è che possa essere dismessa con tale disinvoltura senza cioè che si creino lacerazioni che rimarranno forse per sempre.
Capisco la strumentalità delle posizioni espresse da Giuliano Ferrara, ma possiamo dire che siano destituite di fondamento? Dovremmo forse ricordargli che il massimo responsabile di questa fase così drammatica è il suo amato Berlusconi, ma nella sostanza non ha certo torto.
Così, è per me mortificante vedere la gente che a Roma festeggiava nelle piazze: mi chiedo cosa abbiano da festeggiare.
Mi sembra il caso di una città presa prigioniera da un despota, in cui uno che conta, che ha le chiavi della città, apre all'esercito avversario e lo fa entrare.
Quel popolo gioisce all'idea di essersi liberato del despota, senza evidentemente rendersi conto di essere diventato ostaggio di ben più pericoloso nemico.
Questo PD che da' un assenso incondizionato a Monti, questi cittadini che festeggiano la propria stessa incapacità a liberarsi da sè del despota, è uno spettacolo che trovo francamente avvilente: sembrano replicare la nota tendenza italiana a cercare liberatori dall'esterno, a quando un nuovo risorgimento?

18 commenti:

  1. Lo so che ti deluderò ma lasciami esultare perchè sono anni che attendevo questo giorno ed oggi ho solo voglia di gioire e sperare! Aaalleluia, Aaalleluia, Alleluia Alleluia, AlleeeluiAAAA!

    RispondiElimina
  2. +1, vincenzo.
    (perfino scilipoti aveva ragione, parlando di golpe. il mondo alla rovescia.)

    mi sono comunque permesso due minuti di brindisi ieri sera in casa, facendo finta che tutto il resto non esistesse.

    ho pensato che berlusconi vinse la prima volta quando io votai per la prima volta, ed ero scrutinatore di seggio.

    anche io ho aspettato per lustri questo momento. ma che profonda amarezza: è finalmente arrivato, ma non c'è proprio nulla da festeggiare.

    né bella ciao né l'inno d'italia, come ho sentito ieri via internet-tv. l'immagine delle chiavi della città è perfetta.

    mi hanno preso una profonda amarezza ed un desolante sconforto.

    però chiedo a tutti quelli che hanno festeggiato a lungo e con gioia, di rimanere vigili. repubblica e pd diranno che è tutto necessario, che è tutta colpa di silvio e che ora si sta meglio. lo diranno di fronte alla macelleria sociale ventura (vera, verissima, in parte già resa pubblica e molto più cruenta di quanto berlusconi abbia mai fatto).

    dunque spero che rimarrete vigili e, mi auguro, scenderete in piazza. una cosa schifosa non è meno schifosa se la fa qualcuno in giacca e cravatta che si presenta come il "buono" della situazione.

    ps: postilla sulla lega. bossi ha fiuto. stando all'opposizione, e quindi smarcandosi dalle prossime politiche di ultra-austerity, alle prossime elezioni potrebbe aumentare i consensi (contrariamente, leggo sui quotidiani che tutti prevedono che ne perderà). certo che da ora in poi sarà tutto in continua evoluzione.

    RispondiElimina
  3. Che questo mondo schifoso, imbecille, ingiusto, schiavista, inquinato e sovrappopolato sia dominato dai luridi "mercati" non lo scopriamo stamattina... però se il berlusconismo fosse davvero finito non riuscirei a non esserne (moderatamente) contento.

    RispondiElimina
  4. Voglio proprio vedere dove sarà la gente che ha festeggiato ieri sera in piazza, quando verrà "ritoccato il mercato del lavoro", con il beneplacito di tutte le fonti di informazione ufficiali.

    RispondiElimina
  5. Stamattina ho aperto le persiane per vedere in faccia "il sol dell'avvenire".
    Ci sono le nuvole.
    E piove.

    Massimo

    RispondiElimina
  6. E' il segno che paghiamo un bel numero di deputati per far nulla. ma sono ottimista. Un passo alla volta. Un desposta cerchiamo di allontanarlo e poi vedremio il da farsi

    RispondiElimina
  7. @Ornella
    Beh, ogni domenica sono in tanti a gridare "viva Inter", non mi scandalizzo così facilmente :)

    RispondiElimina
  8. @vp
    E' giusto riflettere sul prossimo futuro, sulle delusioni e sui ripensamenti, ma vorrei non sparisse la riflessione sul presente, e il materiale umano modesto con cui dobbiamo lavorare.

    RispondiElimina
  9. @Zio scriba
    Una specie della logica dei due tempi, oggi contentiamoci di aver fatto fuori Berlusconi, e domani penseremo ai mercatri cattivi ed ai lorto rappresentanti?
    Se così pensi, non sono d'accordo, perchè il modo in cui ci siamo liberati di berlusconi determina ciò che accadrà da domani, non può essere separato e considerato separatamente.

    RispondiElimina
  10. @Gigi
    Ho visto le dichiarazioni di Bersani, e mi sembra un poveretto che sembra celebrare il proprio stesso funerale e quello del suo partito, ancor prima che nelle sue parole, nel suo atteggimento corporeo. Mi ha colpito che guardasse verso il basso, quasi senza avere la forza di sostenere lo sguardo della telecamera, un errore impossibile in un uomo con la sua esperienza mediatica.

    RispondiElimina
  11. @Antonella
    Abbiamo dato le chiavi della città, non abbiamo fatto un primo passo, forse abbiamo fatto l'ultimo (esagero, ovviamente) :)

    RispondiElimina
  12. Se mi leggi sai come la penso riguardo a Monti, e sai anche che se per un puro caso i vari Ferrara la pensano allo stesso modo è per motivi diversi: io mi preoccupo della svendita a prezzi da saldo di questo Paese, i lacchè di Berlusca avrebbero tanto voluto continuare a svenderselo loro. Ma detto questo, io ho festeggiato, e festeggio ancora, pur sapendo quello che c'è da sapere (o presumendo di saperlo). Perché è l'occasione per levarsi dalle scatole uno che ha ammorbato l'aria per venti anni, e non mi pare poco.

    RispondiElimina
  13. @Rouge
    Ma il punto è proprio questo, che c'hanno tolto l'occasione di liberarcene da noi.
    E' come se godessimo vedendo che una donna di cui ci siamo invaghiti da tempo, ha smesso di stare con un uomo che disprezziamo ed è andata con un altro: che ci sarà mai da godersela, quella donna continua a non essere nostra.

    RispondiElimina
  14. "Ci" siamo liberati di Berlusconi? Io non penso: "si" sono liberati e "mi" hanno tolto la soddisfazione di cacciarlo.
    Complimenti per il pezzo. Però mi sembra che giudichi i partiti una sorta di camera di compensazione tra cittadini e istituzioni. Forse all'inizio era così (anche se ne dubito), adesso sicuramente no. Forse è il caso di cominciare a pensare a come liberarcene.
    A quando un nuovo risorgimento? Visto il livello culturale medio, occorrerebbe spiegare il vecchio, prima di pensare al nuovo...

    RispondiElimina
  15. Ciao Vincenzo, questo mio è un commento off topic;

    volevo dirti che adesso sono mi trovi qui

    http://estatedisanmartino.exbook.eu

    Grzie e ciao!

    RispondiElimina
  16. Nell'attuale stato delle cose c'era un'altra possibilità per non precipitare? Una possibilità praticabile, beninteso.

    RispondiElimina
  17. @Alberto
    Molto francamente, ciò che più mi preoccupa non è neanche il governo Monti in sè, ma la linea di ragionamento, come insomma gli aspetti economici siano assunti dogmaticamente come il criterio politico fondamentale. Se ammettiamo ciò, dobbiamo poi concludere che la democrazia non è compatibile con la soddisfazione dei mercati. Apparentemente, non vedo questa grande sensibilità nella difesa inflessibile della democrazia, e ciò mi preoccupa.
    L'alternativa sta nel considerare i mercati, non il nostro giudice, ma il nostro problema. Tecnicamente, non ho tali competenze da avanzare proposte specifiche, ma il punto è politico, i mercati vanno regolamentati, ridimensionati, messi al loro posto, e non assecondati passivamente, come invece si sta facendo.

    RispondiElimina