sabato 4 giugno 2011

SUL RUOLO POLITICO SVOLTO DA INTERNET

Intanto, togliamo subito di mezzo il luogo comune che gli strumenti che utilizziamo siano neutri: un mezzo è fatto così e così e non è fatto altrimenti, e quindi ha un uso intrinseco (esemplificando, una pistola serve ad uccidere, non a curare, no hope…).
Il mio modo di vedere le cose è che internet in generale ha come inevitabile e primo effetto di aumentare la diffusione dell’informazione: badate però, di qualsiasi informazione, e quindi anche l’informazione falsa, per dolo o anche per semplice colpa di chi la diffonde.
Ciò comporta l’aumento del rumore di fondo. Chi ha dimestichezza con l’uso di strumenti elettronici, sa bene che il segnale, qualsiasi segnale noi riceviamo, deve fare i conti col rumore di fondo, che la sensibilità con cui riceviamo un segnale dipende dal rapporto intensità(segnale)/ intensità(rumore di fondo) (signal/noise in inglese).
Ciò significa che noi percepiamo solo ciò che riesce a travalicare il rumore, che quindi esiste un effetto di massa critica dell’informazione.

Questo discorsetto per certi aspetti pedante che ho fatto, comporta però una conseguenza fondamentale, che internet non è il regno della democrazia come tanti si ostinano a credere, perchè ciò che conta non è la possibilità di immettere informazione in rete, ma la possibilità reale che tale informazione possa raggiungere una platea ragionevolmente vasta di persone. A questo proposito, è importante sottolineare come messaggi di tipo elementare (tipo quel tizio è uno stronzo) abbiano molte più possibilità di essere percepite da molte persone.
Sono stato colpito dalla funzione attribuita nelle rivolte arabe ad Al Jaziraa, che avrebbe provveduto a traslocare le informazioni tra i vari social networks e da questi agli SMS sui telefonini. Non sarebbe allora ovvio osservare che qui il ruolo egemone non è più svolto dalla rete, ma bensì da un grande network d’informazione, organizzato tramite la disponibilità di ingenti capitali? Che anche qui alla fine, ciò che realmente conta sono le disponiblità finanziarie?
Se le cose stanno così, se ancora una volta per diffondere realmente e non ipoteticamente informazione tutto dipende dal denaro, allora di democrazia ne vedo davvero pochina.

Sarebbe però un errore non scorgere come comunque le nuove tecnologie abbiano un effetto: solo che non si tratta di una maggiore democrazia.
L’effetto è ben altro, è il salto del momento di mediazione politica.
Nel mondo mediaticamente impedito (pensiamo al mondo pre-ferrovia), il potente, mettiamo un re tanto per esemplificare, aveva un canale ufficiale di diffusione dell’informazione (per far conoscere le leggi promulgate, ad esempio). Questa informazione vedeva vari passaggi, inevitabili ad esempio in presenza di un analfabetismo di massa. visto che tanti non sapevano leggere. In ogni passaggio, l’informazione veniva inevitabilmente modificata, e il messaggio che giungeva al fruitore finale era ababstanza differente da quella in partenza. Rimaneva certo l’essenziale, ma era impossibile per tale via trasmettere che so messaggi subliminali: se il re aggiungeva una nuova tassa, il messaggio quello era, non che il re aveva benignamente salvato il regno con questa tassa provvidenziale.
Oggi, con internet, si perfeziona la trasmissione diretta, senza passaggi intermedi, dell’informazione, dal potente, oggi non più tanto quello ufficiale, ma anche il ricco capitalista, al fruitore. Il messaggio così potrà arrivare con tutta l’ambiguità di cui lo avrà voluto caricare il mittente. Nessun passaggio intermedio, nessun momento di mediazione, una politica tutta costruita tra un mittente che ne abbia i mezzi finaziari, e tutti i potenziali fruitori: in fondo, ciò che diceva berlusconi, io da una parte, e il popolo dall’altra.

4 commenti:

  1. Ma è proprio da internet che è iniziata la ribellione nei confronti di Berlusconi e del berlusconismo, ormai non bastano più i vari tg1, tg5 etc per tenerlo al sicuro e far sì che vengano diffuse, o nascoste a seconda dei casi, notizie ed opinioni a lui favorevoli. E non solo i giovani smanettano su internet ed hanno modo di rendersi conto di come stanno realmente le cose, tanti 60enni come me navigano tranquillamente e si confrontano e si aggiornano quotidianamente, e questo ha fatto sì che a molti cadesse il prosciutto dagli occhi!

    RispondiElimina
  2. Credo che iternet abbia il merito di far fruire il messaggio così com 'è, come le immagini e i suoni diretti e questo permette ua informazione senza mediazioni, poi ognuno la perecepisce sencondo la sua sensibilità, come sempre i tutte le cose.
    Io devo molto alla rete, non solo per le persone icontrate, e per le loro idee, ma anche per una parvenza di verità senza frontiere.
    E poi ho imaparato a gestire anche le mie covizioni e me stessa e ache se non sono ricchissima e potentissima, anche io nel mio piccolo cotribuisco a far passare messaggi di buon senso e se raggiungo una sola persona per me è gia un bel successo
    Un caro saluto

    RispondiElimina
  3. @Ornella e Luce
    Anch'io continuo a scrivere sul mio blog senza chiedermi quante persone mi leggano e che influenza io possa esercitare.
    Ciò però non mi esenta dal riconoscere l'effetto oggettivo della disponibilità di mezzi telematici e di come i potenti possano utilizzarli.
    Il momento della mediazione non è una sventura, qualcosa che dobbiamo temere, perchè se ammettiamo come credo dovremmo che ognuno ha degli specifci mezzi culturali suoi propri, allora che ci siano momenti di elaborazione intermedia delle informazioni può costituire una salvaguardia dai deliri di massa che difatti mai si sono presentati nell'umanità più di oggi.

    RispondiElimina
  4. http://estatesammartino.splinder.com/post/24531237/siria-l-estensione-del-dominio-della-manipolazione-d-losurdo

    Cartabaggiana

    RispondiElimina