Due atti politici da Pisapia, i primi due da sindaco.
Il primo consiste nel bacchettare Vendola, reo di di un discorsetto a caldo appena conosciuti i risultati delle votazioni.
Effettivamente, l’uso del verbo “espugnare” da parte del governatore della Puglia è stato fuori luogo. A parte la crudezza del termine, il concetto di espugnare implica un intervento dall’esterno, mentre chiaramente in questo caso si tratta di una conquista dall’interno. La cosa poi suona ancora peggiore in bocca a chi l’ha pronunciata, essendo egli appunto una persona esterna a Milano.
Tolto questo termine, mi pare però di dovere osservare che le altre parole detta da Vendola, come abbracciare i fratelli ROM non abbiano nulla di sconveniente.
In sé, la puntualizzazione di Pisapia sembra opportuna, meno se si considera che egli non è entrato nel merito, determinando così un dissenso generale, quasi una censura un po’ fuori luogo. Calcisticamente direi uno zero a zero, che compensa i lati positivi e quelli negativi.
La seconda riguarda la composizione della giunta, e qui Pisapia proprio non mi è piaciuto. Egli ha dichiarato in premessa che avrà la metà della giunta composta da donne. La cosa, se devo dire la mia opinione, mi lascia indifferente, perché il merito e le competenze non stanno nel tipo di appartenenza sessuale.
Detto ciò, trovo poco gentile, anzi abbastanza offensivo per le donne che diventeranno assessori, questa specificazione di uno dei motivi che ha portato alla loro nomina.
Insomma, senza volerlo, Pisapia ha operato una discriminazione, in quanto un maschio starà in giunta perché competente, mentre una donna ci starà innanzitutto in quanto donna.
Fossi stato in lui, ma non me lo augurerei mai e poi mai, avrei scelto questa composizione paritaria della giunta tra maschi e femmine senza questa premessa, senza questo annuncio preventivo che mi suona come pleonastico da una parte, e paradossalmente discriminatorio proprio quando vorrebbe scongiurare ogni discriminazione.
Calcisticamente, direi che qui Pisapia abbia fatto un errore, e quindi lo valuto con un meno uno, e da qui la somma di meno uno che riporto nel titolo.
Per quanto riguarda la gabbia delle cosiddette "quote rosa" - da donna - sono più che d'accordo con te. Mi ricordano un po' i "posti" riservati nei concorsi pubblici: a chi ha più figli, a chi i genitori a carico, a chi ha il cane con una zampa sola... Il merito e la capacità vengono dopo. E dunque il voto negativo a Pisapia qui ci sta tuto.
RispondiEliminaInvece, per quanto riguarda il discorsetto di Vendola, io ho trovato ben altri spunti per censurarlo. Milano è stata dipinta come la città-simbolo di tutti i mali del mondo: "... questa Milano dell'ipocrisia e degli affarismi, dei sepolcri imbiancati e delle loro trame...".
Ma dài!! E Roma, Napoli, Palermo e la sua Bari sono forse succursali del paese degli onesti???
A mio parere l'ha fatta fuori dal vaso.
Tra l'altro, ci ho fatto un post...
Beh, sul punto su cui concordiamo, in verità io mi sarei contentato di meno.
RispondiEliminaSe vuole creare quote rosa, non gli dico di non farlo, lo faccia in silenzio, è una questione di discrezione.
Sull'altro punto, non credo che Vendola abbia fatto paragoni, e d'altra parte che ci sia una Milano come la descrive credo che dovremmo tutti ammetterlo.
Vabbè, che faccio porto il meno uno a meno un mezzo, che dici? :-D