martedì 14 giugno 2011

,LEGGI BOCCIATE, GOVERNO BOCCIATO

Alcune banali considerazioni sul risultato dei referendum.
E', come dice Alfano, un risultato che non riguarda il governo, che tirarlo in mezzo è soltanto una sporca manovra dell'opposizione?
Forse, ministro Alfano, dovremmo riassumere i fatti, sennò si finisce per parlare a vanvera.
La legge sulla gestione delle acque è stata emanata da questo governo, sì o no?
Il progetto della costruzione delle centrali nucleari è stato elaborato da questo governo, dopo che Berlusconi in persona lo aveva lanciato con grande vigore, non come un aspetto marginale della sua azione, ma come un aspetto centrale, una delle rivoluzioni che egli si accreditava di fronte all'opinione pubblica?
Infine, il legittimo impedimento non era stata una legge voluta con grande determinazione da Berlusconi e da lei stesso, ministro Alfano?
Allora, una cosa non è lecito mettere in discussione, e cioè che una parte molto ingente e significativa dell'azione di governo è stata osteggiata e bocciata dalla maggioranza del paese: da circa il 95%, visto che gli altri, quelli che si sono astenuti, erano evidentemente incerti, peggio per loro se l'hanno fatto per bocciarli, diciamo che gli è andata male e il risultato quello è. Una tattica errata e sfortunata porta come effetto collaterale che i no sono solo il 5%, e chi ha sposato la tattica astensionista deve beccarsi anche questo risultato.
Ebbene, la sconfitta, la perdita di consenso del governo non è meno forte perchè ad essere bocciati sono degli atti concreti del governo, ma al contrario proprio la concretezza delle bocciature determina una sfiducia ben più grave verso l'azione di governo.
Non capisco il ragionamento anche sostenuto da Di Pietro che non è giusto trarre conclusioni di carattere generale sulla base dei risultati referendari perchè i sì includono anche elettori a suo tempo di Berlusconi.
Ma è proprio qui invece la conclusione sulla sfiducia degli elettori verso Berlusconi, che chi l'ha votato, non ne ha condiviso la politica. Qui, si fa strada la pericolosa convinzione che i politicanti condividono, di considerare i pacchetti di voti ottenuti da una certa lista come una loro proprietà.
Forse dovrebbero convincersi invece che non ha senso parlare di elettori di centrodestra, ma soltanto di volti dati al centrodestra, oggi sì, domani non si sa.
Cosa insomma significa sfiducia verso il governo, se non proprio la bocciatura degli atti concreti che tale governo ha compiuto?

4 commenti:

  1. Sì, anche a me ha urtato l'atteggiamento di Di Pietro visto che nei mesi scorsi diceva in continuazione cha grazie al referendum sul leggittimo impedimento avremo avuto la possibilità di mandare Berlusconi a casa! Insomma il centrosinistra è capace di rovinare anche le vittorie! Sapessi quanto mi sono impegnata per sensibilizzare parenti, amici e conoscenti affinchè cogliessero l'occasione di mandare a Berlusconi e al suo governo un messaggio forte e chiaro, e non voglio assolutamente che questo messaggio venga ridimensionato! In quanti altri modi dobbiamo dire a Berlusconi che lo schifiamo come uomo e come premier?

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  2. ora se ne devono andare
    e la sinistra deve presentare una coalizione chiara con tanto di candidato unico!

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  3. @Ornella
    La mossa di Di Pietro è abile, e anche ovvia: tenta di captare la benevolenza degli elettori di destra, citandoli esplicitamente come coloro che hanno contribuito in maniera sostamziale al quorum.
    Purtroppo, la politica è ormai tattica del giorno per giorno.
    D'altra parte, non è detto che questa mossa non risulti ancora più velenosa per l'attuale maggioranza, attirando una parte dell'elettorato verso l'IDV.

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  4. @Ernest
    Il centrosinistra, in verità, ha davvero poco per canatare vittoria.
    Come tu dici, programma, coalizione e leader di governo, è ciò di cui si ha bisogno. Il punto è che siamo all'anno zero su questi temi, e bisognerà seguire con attenzione l'evoluzione legislativa sulla gestione delle acque, perchè le dichiarazioni di Bersani (ripartirte dal DDL del PD) suonano preoccupanti.
    In ogni caso, la indiscutibile sconfitta del duo Berlusconi-Bossi costituisce comunque un primo passo nella direzione giusta.

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