martedì 7 giugno 2011

LA CAPORETTO DI BOSSI

Apparentement, l'incontro di ieri tra PDL e Lega ha avuto uno sconfitto, che si chiama Bossi.
Stavolta, quello che si direbbe sia successo è che Bossi, a partire dall'autunno dello scorso anno, abbia ingoiato tanti rospi perdonando in sostanza tutto a Berlusconi. Berlusconi, col suo comportamento anche a livello individuale (il bunga bunga per intenderci, ma non solo), e sicuramente con la cacciata di Fini, ha creato una situazione di grande difficoltà al suo stesso governo.
Ebbene, apparentemente, Bossi ha fatto come Giancarlo Giannini in un episodio del film "Sesso matto", ha perdonato tutto come Giannini al fratello, intepretato da,l compianto Alberto Lionello (chi lo ricorda, ricorderà anche quanto fosse spassoso).
Così però, Bossi si è impiccato al governo, cioè si trova ormai costretto a far condividere al suo partito le sorti del governo. In questo senso, si tratterebbe di un gran successo per il PDL (più che per Berlusconi, la cui sorte politica sembra comunque ormai segnata).
Il punto è che l'insuccesso del PDL si è accompagnato dall'insuccesso della Lega, che per non ammetterlo è costretta a confrontare i dati delle amministrative con quelli delle precedenti, quindi elezioni tenute nel 2007, prtaticamente un altro pianeta, una situazione del tutto differente. Così, la Lega ha pagato questa fedeltà a Berlusconi, e adesso che il consenso popolare langue, non si può rompere col PDL ed andare ad elezioni in cui anch'essi avrebbero un insuccesso, l'unica possibilità è arroccarsi nel fortino parlamentare in cui hanno ancora la maggioranza, sperando che tenga, che tutti i parlamentari compiacenti non disertino.
La cosa però credo che produrrà ulteriori conseguenze. Penso che gli elettori della Lega reagiranno, e ciò potrà avvenire sotto due differenti forme. L'una sarebbe smettere di votarla, l'altra fare i conti dentro quel partito, dove già Maroni scalpita, visto che egli si è sempre opposto alla linea del capo supremo che appunto si è impiccato all'ipotesi della solidarietà totale a Berlusconi. Direi che stavolta Bossi ha fallito clamorosamente, ha perso il momento giusto, in autunno, per aprire la crisi, si è contentato di avere a livello di provvedimenti governativi tutto ciò che voleva, ma così ha finito per perdere la guerra.
Nello stesso tempo, non posso evitare di essere fortemente preoccupato per la situazione che si è venuta a creare: nessuna democrazia può reggere a lungo se si manifesta in maniera palese uno iato tra composizione del parlamento e orientamento elettorale. Questa maggioranza, decidendo di resistere fino alla fine fisiologica della legislatura, sfida i cittadini, ne nega il ruolo nella speranza secondo me vana di riconquistarne i consensi tramite una migliore gestione governativa.
Questa situazione è obiettivamente pericolosa, rischia di creare situazioni di grnade conflitto: è questo che PDL e Lega vogliono? Fino a che punto intendono innalzare la sfida lanciata al paese?

2 commenti:

  1. Fino a scatenare una rivoluzione, a suonare la campana saranno proprio i loro stessi elettori, visto che sono stati ripetutamente traditi nelle loro aspettative... Mi auguro che se dovessere verificarsi un simile scenario, gli elettori di sinistra aspettino che jene e avvoltoi si scannino fra loro, è quanto meritano!

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  2. Nel mio piccolo anch'io già nei giorni scorsi avevo fatto le tue stesse considerazioni, senza neanche aspettare l'esito dell'incontro di ieri ad Arcore che davo per scontato. Bossi ormai è fottuto e non si rende conto che per salvare il salvabile dovrebbe sganciarsi immediatamente da Berlusconi. Ed ha anche dimostrato di essere un quaraquaquà, visto che nelle settimane scorse aveva dichiarato che la Lega non si sarebbe fatta trascinare sul fondo in seguito alla debacle di Berlusconi alle amministrative. Ma Bossi ormai non solo NON " ce l'ha duro" ma non c'ha più neanche gli attributi, glieli ha tagliati Berlusconi! Non ci resta che sperare nel raggiungimento del quorum ai referendum, se così non dovesse essere si ringalluzzirebbero e riprenderebbero fiducia affermando che la maggioranza degli italiani è dalla loro parte!

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