lunedì 2 agosto 2010

SCENARI POLITCI PROSSIMI VENTURI

In quest’ultimo periodo, ho un po’ trascurato la politica interna, ma quando questa diventa prevalentemente un affare di gonadi, è saggio tenersene alla larga, anche perché un cervello comandato dalle gonadi arriva a conclusioni difficilmente prevedibili. Alcuni segnali recentissimi mi inducono ora a delineare uno scenario abbastanza verosimile e circostanziato, che sarà l’oggetto di questo post.

Apparentemente, Berlusconi è caduto nella trappola che gli hanno teso Tremonti e Bossi. Vorrei preliminarmente farvi notare come Tremonti si sia tenuto ben lontano dalle polemiche interne al PDL, che rimane comunque il suo partito. Questo ostentato silenzio è comunque significativo, tant’è che i vari cortigiani di Berlusconi, servi, ma anche sciocchi direi, si sono affrettati ad intervenire pesantemente nella disputa con Fini, ritenendo evidentemente loro dovere supportare il padrone, ma Tremonti no, ha svolto il ruolo di uomo super-partes in maniera direi eclatante. Lo stesso Bossi che oggi non gli lesina battute velenose, solo poche settimane fa ha voluto incontrare Fini, e io penso che siano nate allora le sue scelte tattiche che presto giungeranno a maturazione. Bossi allora si è dovuto rendere conto che Fini non si sarebbe fermato e, non so se d’accordo anche con lui o d’accordo solo con Tremonti, ha lanciato l’amo a Berlusconi.

Il quadro è ora chiaro, Berlusconi è stretto tra numeri parlamentari che non gli danno più la maggioranza, e dall’altra parte, Lega, PD e Napolitano non gli concedono le elezioni anticipate. Il dito alzato di Bossi, poco padano in verità (è un gesto mutuato dalla cultura anglosassone fino agli anni sessanta praticamente ignoto, noi italiani, notoriamente esagerati, usavamo l’intero braccio), ma di volgarità adeguata alla persona, lo ha evidentemente tradito, tant’è che si è affrettato a precisare che le elezioni anticipate restano una delle possibilità. Questa smentita serviva a mantenere buono Berlusconi, che le vuole, ma la verità è che è scattata una trappola per lui, in quanto il piano è fare un governo Tremonti. Questi a sua volta si è affrettato a negare recisamente una tale possibilità: vabbè, bisognerà che la proposta venga da Napolitano e tutti insisteranno tanto, che Tremonti farà la parte di chi si sacrifica e dietro insistenze da destra e manca finirà con il cedere.

Ci sono segnali inequivocabili in questa direzione. Ne vorrei citare almeno tre: la bocciatura del piano sanitario della regione Puglia, le dichiarazioni provenienti dal PD, e infine l’editoriale di ieri di Scalari su Repubblica. Il PD ha ripetutamente chiesto le dimissioni del governo e un nuovo governo di larghe intese, che cioè fosse appoggiato anche dall’attuale opposizione, scongiurando così l’ipotesi di elezioni anticipate immediate. In quest’ottica, la mossa perfettamente tempestiva di Vendola con la sua candidatura, ha creato scompiglio nel PD. Ecco allora che Tremonti, confondendo ruolo istituzionale e politico, ha bocciato un piano preparato e condiviso pienamente dai suoi stessi tecnici e collaboratori. E’ un segnale sufficientemente chiaro a Bersani & Company: vi tolgo le castagna dal fuoco, mettendo nei guai Vendola, e voi toglietele a me. Anche l’editoriale di Scalari costituisce una conferma significativa. Il giornalista si affretta a dipingere scenari drammatici in caso di elezioni immediate, attacchi speculativi e tsunami vari, tutto questo per giustificare l’inciucio prossimo venturo. Di Pietro, come del resto Vendola, ha colto perfettamente il gioco in atto, rifiutando una simile prospettiva, e l’evidenza indica che l’IDV si terrà fuori da questa maggioranza. Si farà un nuovo governo PDL-Lega con l’appoggio esterno di UDC, API e PD, anche se non è escluso che qualche ministro potrebbe venire dai centristi, stavolta a guida Tremonti. E’ evidentemente l’atto di definitivo suicido politico del PD. Tremonti è, al di là di alcuni aspetti estetici, la copia di Berlusconi, e condivide con questo e con Bossi lo stile dittatoriale, del tutto alieno da tracce di democrazia.

Cosa farà questo governo? Forse una nuova legge elettorale, sicuramente il federalismo fiscale in salsa leghista, porterà a termine la svolta di politica economica dettata da Marchione e della cupola internazionale che egli, assieme a Tremonti, rappresenta. Questo è il caso di un esito positivo di questo governo. L’ipotesi negativa, cioè aperta rottura tra destra e PD, ridarebbe fiato e spazio politico a Berlusconi che tornerebbe come salvatore della patria.

Certo che la coppia D’Alema – Scalari ha proprio del talento nel non azzeccare neanche uno dei passaggi decisivi della politica italiana. Bossi li userà per avere il famigerato federalismo fiscale e poi li sbatterà fuori a calci nel sedere, Tremonti per la propria personale carriera politica, Casini e Rutelli per dimostrare che esistono, e il PD avrà soltanto distrutto quel poco di sinistra che ancora esisteva e che stava con Vendola ed altri tentando di risuscitare: un bel risultato, almeno avranno guadagnato altri cinque anni di stipendi parlamentari!

16 commenti:

  1. Il succo del tuo ragionamento potrebbe vedere la luce prossimamente se Berlusconi cadesse dal cuore e dalla mente di chi gli ha sempre dato. (E sospetti di brogli elettorali, trascorsi, a parte) non credo che i suoi elettori lo boccerebbero radicalmente. Io la vedo brutta. Con tutte le critiche crudeli e il disprezzo politico che il personaggio si merita, ho come la sensazione che (come dici tu) apparentemente stia perdendo. Lui è, a tutt'oggi, il vero padroen del vapore: gli altri della sua corte, compreso Tremonti e Bossi, hanni vissuto di luce riflessa. Non parliamo poi di Casinie e Rutelli. Caso mai, e questo è il difficile, se Vendola (che mi auguro non sia un bluff parolaio, anche se ho grosse riserve su di lui - mi pare un berlusconcino di sinistra), riuscisse a controllare l'immobilismo del Pd, magari insieme all'Idv e alle varie anime delle sinistre (ritengo impossibile una loro allenaza), allora e soltanto allora ci potrebbe essere un esito favorevole. Però, penso che sarebbe meglio per tutti, specie per la sinistra, di non forzare troppo la corda. Berlusconi deve essere sconfitto per consunzione naturale, lavorandolo ai fianchi, e arrivare alla fine del suo mandato, cinicamente ma necessariamente. Ciao. (Un bell'articolo, come sempre!)

    RispondiElimina
  2. scalfari volevi dire, ti leggo vedi attentamente devi aver scritto con molto impeto (per via di qualche refuso), io non vedo alcun personaggio in grado di contrastare seriamente Berlusconi, mi danno tutti l'idea di essere senza spessore e che ad un certo punto il potere gli dia alla testa, Vendola mi piace ma no potrebbe prima finire il mandato come governatore (che brutta parola) della Puglia??? iniziare dal piccolo e non pensare subito al grande????

    RispondiElimina
  3. Disanmina amara e realistica. Purtroppo anche votando subito il rischio che Vendola, sempre che lui fosse in grado di essere il candidato premier per il PD, possa battere il Cav non è così scontata. Certo il Governo di larghe intese o tecnico o Papocchio all'Italiana avrebbe davvero conseguenze nefaste.

    RispondiElimina
  4. Insomma, allora non c'è speranza che migliorino le cose! :-(

    RispondiElimina
  5. @Riverinflood
    Tu dici che dobbiamo sopportarci tre lunghi anni di governo berlusconi. Non è una prospettiva così allettante, ma soprattutto non mi pare realistica. Fini ha bisogno di fargliela pagare, Bossi deve riscuotere il federalismo fiscale, Tremonti scalpita per succedergli, e l'opposizione deve dimostrare di esistere. A me pare che ci siano solo due alternative realistiche, o le elezioni anticipate o il governo di tutti. Io penso che in democrazia la parola vada restituita agli elettori. Non dico che non si corrano dei rischi, ma mi pare una furbata inaccettabile e masochistica lasciare l'iniziativa a Tremonti e alla Lega, sperando che sia il tempo che possa risolvere i problemi di capacità di proposta della sinistra. Su Vendola, ho i tuoi stessi dubbi, ma mi pare l'unica carta a disposizione della sinistra.

    RispondiElimina
  6. @Zefirina
    Hai perfettamente ragione, l'errore su Scalfari è frutto del correttore automatico di Word, gli altri errori sono miei, e ne chiedo venia :)
    Per quanto riguarda Vendola, non credo sia un problema suo, ma che sia la sinistra a necessitare di un suo ruolo nazionale.

    RispondiElimina
  7. @Daniele
    Alle urne bisognerà prima o poi andarci, e allora meglio subito che dopo essersi fatti logorare da un governo di tutti, ma che autterebbe il programma dell'attuale maggioranza.

    RispondiElimina
  8. @Ornella
    La speranza io la riporrei in un risultato positivo delle elezioni, in democrazia mi pare che si faccia così :)

    RispondiElimina
  9. Chissà se il "vaccino berlusconi", per usare un'espressione di Montanelli,sta già producendo i suo effetto (quello di immunizzarci)o ci vuole ancora un po' di tempo?

    RispondiElimina
  10. Una disamina attentissima che non posso non condividere fino in fondo. Sposo perfettamente ogni passo della tua analisi, ed in particolar modo l'azzeccatissimo legame tra le vicende politiche nazionali, le posizioni di Lega Nord e Tremonti e la questione Vendola tra Puglia e leadership nazionale.

    Ho notato anch'io come Tremonti abbia eluso con estrema furbizia il turbine di dichiarazioni ed accuse reciproche che stanno massacrando l'intero PDL (o ciò che ne resta), ma ho notato al tempo stesso come non abbia perso l'occasione di lanciare una vera e propria dichiarazione di guerra a colui che lo stesso Berlusconi oramai vede come il più temibile avversario politico: il Presidente pugliese Nichi Vendola.

    E lo fa utilizzando i suoi poteri, o, per meglio dire, abusandone oltre ogni limite di buon senso. E il PD, d'altro canto, strizza l'occhio proprio a Tremonti, accompagnato da Casini e da un Fini oramai ad un passo dal decretare il "de profundis" di un governo oramai alla deriva.

    Immaginiamo un governo centrista PD-UDC-Fini ed immaginiamo una riforma elettorale condivisa ora come ora da gran parte del parlamento in grado di eliminare bipolarismo, elezioni primarie, scelta popolare delle coalizioni e dei propri massimi rappresentanti.
    Una riforma elettorale in senso tedesco ed ecco da un lato spalancarsi le porte ad un governo neocentrista benedetto dal solito onnipresente D'Alema e dall'altro la morte della peggiore ed ingestibile spina nel fianco: Nichi Vendola.

    RispondiElimina
  11. @Paola
    Diciamo che l'opposizione c'ha messo di suo nel lasciargli fare tutto quello che voleva: era troppo impegnata a farsi gli sgambetti al proprio interno. Se ci fosse un'opposizione degna di questo nome, forse potrebbe funzionare da farmaco antivirale e favorire la risposta immunitaria (per rimanere nella metafora proposta).

    RispondiElimina
  12. @Alessandro
    Approfitto del tuo commento che va in questa stessa direzione, per riportare il commento che avevo scritto in un blog, che dovrebbe essere (sic!) di sinistra:
    "Condivido pienamente l'articolo. Qui, il gioco che fanno i partiti si fa sempre più sporco. Dietro l'alibi di una riforma elettorale su cui non si riscontrano aggregazioni di consenso, si nascondono regolamenti di conti "interni". Da una parte il PD deve mettere a bagno l'ipotesi Vendola, dall'altra il duo Tremonti-Bossi deve liquidare Berlusconi. L'ipotesi che sembra apparire realisticamente è un governo a guida Tremonti, uno che, a parte certi lodevoli aspetti estetici, incarna alla perfezione il berlusconismo. Insomma, come ha fatto in Sicilia, il PD si presta ancora una volta a farsi implicare in beghe di quella parte politica che invece dovrebbe avversare. Si dice che in caso di elezioni anticipate Berlusconi vincerebbe facilmente. A me non pare, ma sembra il prezzo della democrazia, valutare nell'urna il proprio livello di consenso, altre vie non ne esistono. Vorrei sapere chi davvero pensi che dopo un biennio o più di un governo di tutti, che dovrà ancora distribuire lacrime e sangue, la sinistra possa raccogliere maggiori consensi. Difatti, io credo che neanche Bersani e D0'Alema lo pensino, a loro basta sostituire Berlusconi con Tremonti. Mi chiedo perchè, forse perchè nei circoli economico-finanziari internazionali la candidatura di Tremonti è stata già posta e il nostro establishment, anche nella quota che sta nel PD, deve adeguarsi?"
    Sapeste gli insulti che ho collezionato da parte di altri commentatori...

    RispondiElimina
  13. I sospetti che tu avanzi sono gravi, per questo le reazioni di chi li legge possono essere negative. Bisogna vedere sulla base di che vengono avanzati questi sospetti, che d'altra parte, intuitivamente ,a volte ho anch'io, però non riesco a risalire ai motivi razionali di questi miei tristi presagi, tanto che a volte ho il dubbio che si tratti di falsi allarmismi.

    RispondiElimina
  14. Analisi affascinante ma
    Lo vedremo solo vivendo...
    Rubo le parole a Casini rubate a sua volta a Battisti che se le era fatte dare da Mogol

    mirco

    RispondiElimina
  15. @Paola
    Io direi piuttosto che ci azzecco, ed è per questo che tanti si innervosiscono...

    RispondiElimina
  16. @Mirco
    OK, mi hai risposto a tuo modo :)

    RispondiElimina