martedì 8 giugno 2010

SERVE PIU' CORAGGIO, PRESIDENTE OBAMA

Carissimi, permettetemi stavolta di iniziare così il post, quella appena trascorsa è stata per me una settimana straordinariamente impegnativa dal punto di vista umano, prima per la morte di mio fratello che, seppure attesa, è sempre tragica, che per una banale influenza che ho contratto subito dopo, con effetti però pesantissimi (febbre fino a 40 gradi per più giorni). E’ forse la prima volta che squarcio il velo di riservatezza che ho deliberatamente interposto tra me e il mio blog, ma mi sembrava giusto spiegare il mio prolungato silenzio. In verità, avrei tantissime cose da scrivere, ma gli effetti della malattia non sono ancora del tutto esauriti, e rinvio quindi le mie più argomentate osservazioni a prossimi giorni.

Per il momento, voglio solo esprimere la mia delusione per l’atteggiamento di Obama su due episodi chiave, quello della BP e quello della Flottilla.

Sul secondo, l’atteggiamento indifendibile, condiviso con quella macchinetta parlante di Frattini, e con i Paesi Bassi (bella compagnia Barak, eh!), scopertamente “guadagnatempo”. Il problema lì, e ce lo dicono gli stessi ebrei davvero di sinistra, non è se l’occidente si può permettere di cambiare il proprio atteggiamento verso Israele, ma la stessa trasformazione in atto del popolo di Israele e soprattutto del suo governo. A volte i politici, a forza di considerare le persone come fossero numeri, dimenticano che essi si possono trasformare. Così, questi nostri fratelli ebrei si chiedono a cosa possa giovare l’ignorare che usiamo la stessa parola “Israele”, ma stiamo parlando di cose assai diverse, in quanto l’odierna Israele somiglia ben poco alla neonata Israele.

Sull’episodio BP, vorrei esprimere un’opinione che non ho visto in giro, anche se data la mia personale situazione, ciò sia alquanto irrilevante, la esprimo e basta, e tanto meglio se qualcuno mi ha preceduto. Ebbene, qualunque sia la storia pregressa, avviene un evento, l’esplosione di una piattaforma petrolifera, con conseguenze estremamente rilevanti dal punto di vista ambientale.

La reazione del governo USA sembra estremamente ferma: la BP dovrà pagare ogni singolo cent dei danni causati.

Però, io dico, se aveste un fuoco che divampa dentro casa vostra, vi allontanereste di fretta minacciando i danni al responsabile, o prima di tutto badereste a spegnere il fuoco, prima che divenga un incendio? La risposta ovvia appare la seconda, e l’atteggiamento dell’amministrazione Obama appare sotto questa luce assolutamente inadeguato. Esso può essere spiegato solo dal non sapere che pesci pigliare, e lasciare il fiammifero acceso in mani altrui. Ho già scritto che l’uomo in queste vicende appare come “un apprendista stregone”, ma possibile che il più potente paese del mondo, con a disposizione fior di atenei e di facoltà tecnologiche d’avanguardia che fanno, non sembri un’esagerazione, la storia del mondo, non fossero in grado in pochi giorni di mettere a punto delle soluzioni magari alternative da provare?

E’ difficile crederlo, Presidente Obama, ed allora mi chiedo se l’indubbio coraggio che le ho sempre attribuito non sia in definitiva la risorsa carente nell’assumere entrambe queste decisioni, per me tragicamente sbagliate.

12 commenti:

  1. Carissimo, mi spiace per questa tua settimana, che fa male dentro e fuori, un abbraccio particolarmente affettuoso ti raggiunga sincero e poco virtuale.
    Si, hai ragione, a me questo Obanma che dicono "incazzato nero" non mi convince,nè mi convincono le sue rassicurazioni e mi delude in generale la situazione e le sue possibili soluzioni.
    Forse gli USA non sono poi così all'avanguardia sociale e quindi anche ecologico ambientale come si presumeva in campagna elettorale, magari poi si scopre che la BP ha pure dato uhn aiutino alle elezioni e quindi tutto andrà a finire a tarallucci e vino o essendo negli Stases, ad hamburgher e patatine.
    Tutto il mondo è paese mi sa.
    Riabbraccione

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  2. Anzitutto voglio farti le mie condolianze per il lutto. Perdere un famigliare è sempre un evento doloroso anche se atteso.
    Riguardo ad Obama, non mi sento di condannarne la presa di posizione. Credo non potesse essere stato più presente e chiaro anche riguardo alle responsabilità. Evidentemente, la bacchetta magica per risolvere a breve la questione non ce l'ha nemmeno lui, nonostante i potenti mezzi a disposizione. Anche la tecnologia ha dei limiti non dimentichiamolo.
    saluti

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  3. Proprio poco prima di connettermi mi chiedevo cosa ti fosse successo visto che erano più giorni che non commentavi. Pensavo avessi impegni universitari, casomai all'estero, per cui sono rimasta sgomenta nel leggere che invece si trattava di ben altra cosa. Anch'io, pertanto, ti abbraccio forte anche se solo virtualmente.
    Riguardo alla tragedia ambientale, anche questa volta, come nel caso dell'uragano Katrina (mi sembra si chiamasse così)gli USA non si sono mostrati all'altezza della situazione. O è più facile a dirsi che a farsi oppure abbiamo sempre sopravvalutato i potenti mezzi a disposizione della tecnologia americana.

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  4. Sulla questione Obama Bp, posso provare a pensare che Obama stesso ritenesse la Bp quantomeno capace a risolvere il problema e spegnere "l'incendio". Invece non é stato così e sua colpa é stata soprattutto quella di non rendersi conto rapidamente di questo.

    Ma oggi non ho voglia di commentare oltre e voglio solo stirngermi al tuo dolore ed alla dura settimana che hai passato.

    Un abbraccio virtuale é vero ma non meno sincero di uno reale
    Daniele

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  5. vincenzo mi spiace per te, molto, alla fine nessuna morte è mai attesa per quanto annunciata, per me è stato così quando è morto mio marito (per leucemia), ti abbraccio anche io

    per quanto riguarda la seconda questione mi sembra che quando si raggiungono certe vette di potere si debba poi scendere a così tanti compromessi che snaturano le buone intenzioni...come se ci fosse un prima e un dopo

    (non riesco a spiegarmi bene)

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  6. Permettemi innanzitutto di bruciare i tempi e i commenti sulle notizie che hai citato e di mandarti un caloroso abbraccio a distanza. Perdonami la banalità, ma mi spiace davvero un sacco per la perdita di tuo fratello.
    Conosco abbastanza bene le morti attese e so altrettanto bene che non fanno così poco male rispetto a quelle improvvise e repentine...

    Perciò non voglio dilungarmi affatto sugli argomenti che hai citato, e mi limito a dire, sulla questione BP, che nutro le stesse impressioni di Daniele. E che, senza ombra di dubbio, di fronte ad un disastro ecologico senza precedenti, quella di Obama si configura come la reazione di un uomo preso alla sprovvista e, forse, troppo ottimista in principio sulle possibilità di soluzione.

    Un altro abbraccio.

    Alessandro

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  7. Mi dispiace e ti sono vicino...

    Lo so che dovrei fare un commento diverso ma oggi la mia parte cinica ha la meglio e quindi scrivo quello che penso
    Se l'apparato militare e industriale più forte del mondo ti fa presidente (lasciamo perdere la favoletta del popolo che vota e sceglie) ci sarà una ragione...

    mirco

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  8. Innanzitutto grazie a tutti voi per le sincere parole di solidarietà.

    Sul merito del post, la questione del Medio oriente è sparita, vabbè, rimane la questione BP.
    Voglio solo chiarire che sono il primo ad essere convinto che la soluzione del problema non sia così a portata di mano, anzi parlavo appunto di logica da "apprendista stregone", siamo in grado di fare di simili mostruosi pozzi, salvo poi non saperli richiudere ove occorresse.
    Ciò però non giustifica affatto l'atteggiamento di Obama. Proprio la difficoltà obiettiva dell'impresa, è logicamente improponibile che la nazione, anzi l'unica superpotenza rimasta dopo il collasso dell'Unione Sovietica, lasci il cerino acceso nelle mani della BP. Non che non ne capisca il vantaggio in termini tattici (lasciare alla BP le responsabilità per tutto il periodo che trascorrerà prima di risolvere il problema, evitando di diventare il nuovo bersaglio. Capisco meno che la grande stampa internazionale non ne sottolinei un simbolico tirarsi fuori dell'amministrazione USA da una questione da cui non può in alcun modo tirarsi fuori, in cui c'è già dentro sino al collo.

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  9. @Mirco
    Ma no, le elezioni, poi quelle presidenziali, sono estremamente importanti negli USA. Le influenze lobbystiche intervengono a monte, e certo anche Barak ha i suoi santerelli in paradiso. E' comunque significativo che abbiano puntato su un candidato così innovativo, già nel colore della pelle.

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  10. Mi associo al tuo dolore per la perdita del fratello.

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  11. Avere latitato per un po' di tempo dal tuo blog mi ha fatto apprendere solo oggi di questo tuo grave lutto. Naturalmente ti esprimo la mia piena solidarietà.
    A presto

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