Dunque, nel breve giro di poche ore, la situazione politica è nuovamente cambiata. Qui, appare sempre più evidente che si stanno cucinando per bene Berlusconi. Infine, anch’egli si è dovuto convincere che non sarà approvato alcun DDL sulle intercettazioni, ovvero se ne sarà approvato uno, sarà solo il simulacro di quello approvato al Senato. Adesso, fa addirittura come i bambini, lamentandosi che non può, guarda un po’, fare ciò che vuole. Si presta così alla facile satira da parte di Antonio Polito che gli da’ sostanzialmente dell’impotente, uno insomma che non riesce a combinarne una giusta, impegnato in cause impossibili. E’ Bossi quello che, scusando la volgarità dell’espressione, lo tiene per i coglioni, dettandogli l’agenda politica. Se è vero, come ipotizzavo nel precedente post, che ci sia stato un patto scellerato tra Berlusconi e Tremonti – Lega, il flop sul DDL intercettazioni sembrerebbe indicare che ora si permettono anche di violare gli accordi presi. Devo aggiungere che anche il percorso del decreto economico non sembra dei più tranquilli, e certo diventa un esercizio ben difficile comprendere quanto ciò che i politici dicono corrisponda a ciò che pensano, o se piuttosto la motivazione dichiarata sia solo una scusa per giustificare un atteggiamento derivante da ben altre motivazioni reali. Ad esempio, come interpretare la posizione di Formigoni? E’ tutto dovuto ai settecento milioni sottratti alla regione Lombardia dal decreto, oppure bisogna credere che sia un aiuto dato a Berlusconi nel difficilissimo equilibrio di potere a due che si evidenzia in questi giorni? Infine, perfino l’apparentemente solidissima alleanza tra Tremonti e la Lega sembra vivere momenti di tensione. Forse Bossi non è così disponibile ad obbedire alla cupola mafioso-affaristica internazionale che imperversa nel mondo, e da noi parla per bocca di Marchionne sulle vergognose vicende di Pomigliano. Nel quadro complessivo, non è neanche chiaro che fine farà il federalismo fiscale. Questa opacità del quadro politico sembra suggerire che davvero siamo nella stagione dei lunghi coltelli, in cui diventa vitale per le varie fazioni in lotta occultarsi, non far capire quale sia l’obiettivo reale. L’unica cosa che appare chiara è che ormai Berlusconi è stato scaricato da tutti. La cricca della protezione civile si è dissolta e non gli offre alcuna protezione, anche Gianni Letta, debitamente minacciato di coinvolgimenti giudiziari non può aiutarlo, neanche il Vaticano può permettersi di apparire protagonista. Insomma, è stato isolato, e questo lo rende fragile e sicuramente più attaccabile, anche se è una persona che fa ancora paura. Altrettanto chiaro pare che non si è, almeno fino ad ora, saldato un fronte alternativo, e che i vari protagonisti operino per conto proprio, così che l’effetto risultante risulta di fatto alquanto casuale. Questo fa temere per il peggio per il dopo-Berlusconi così tanto atteso, ma credo, anche da temere e considerare con la massima cautela, soprattutto in tempi in cui il capitale internazionale sta lanciando un’offensiva spaventosa per distruggere tutti i diritti che i lavoratori avevano faticosamente conquistato. No, mi spiace, ma il fallimento sostanziale derivante da quel patto scellerato non mi tranquillizza neanche un po’, la situazione è sempre più torbida, e favorevole agli sbocchi peggiori.
NonUnaDiMeno
56 minuti fa
Hai centrato il problema. Il dopo Berlusconi. Il Cav. rischia di aver fatto da apripista al peggio che potrebbe arrivare dopo anche perché dall'opposizione non si muove nulla.
RispondiEliminaPS: la notizia più positiva che rilevo ( e spero tanto che tu abbia visto giusto) dal tuo post é che quell'infernale DDL sulle intercettazioni potrebbe finalmente morire e non essere approvato più o cmq approvato in misura tale da non creare reali problemi a nessuno (spero anche a noi blogger)
Ciao
Daniele
Sai, nel mio piccolo, anch'io ho fatto le tue stesse riflessioni per quanto riguarda l'atteggiamento di Formigoni, che se si permette di contestare così apertamente la manovra è perchè il Berlusca glielo permette anzi, meglio, glielo deve aver "chiesto" in camera caritatis! E poi, che Bossi lo tenga per i coglioni, beh è talmente evidente....comunque Bossi è pronto a tradirlo con Fini, riguardo al DDl sulle intercettazioni, con la speranza che quest'ultimo non gli piazzi troppi casini sull'approvazione del federalismo fiscale. Solo il terrore di vedersi processato, se non viene approvato un altro Lodo Alfano, costringe Berlusconi a restare a capo del governo. Io gli credo quando dice che è stanco e vorrebbe mollare tutto, mente però, come sempre, quando afferma di rimanere per il bene del Paese dichiarando di essere indispensabile, non potendo confessare che finchè ha una carica istituzionale è salvo dalle patrie galere!
RispondiEliminaHai descritto un clima più che inquietante, ma io lo sapevo che andava a finire così, perilsemplice morivo che in Italia i politici sono affetti dal complesso di Giuda:30 denari e passala paura.
RispondiEliminaSe poi i 30 denari sono promessi e non matenuti allora scatta la rappresaglia.
L'informazione pilotata cerca di dare nun immagine del paesein ripresa, ma oramai i conti non tornano più e se ne stanno accorgendo un po tutti.
Lalega?Beh dopo la Gatta e Va pensiero( oltre tutto in tempi di Mondiale...) mi sa che sta perdendo di credibilità, altro che federalismo fiscale!!
Mannaggia Vincenzo, invece di fare un nuovo ministro il Governo dovrebbe leggere te...
Pessato che questa Italia con menti come la tua e di molti che ti vengono a leggere vive questi tempi bui.
Un caro abbraccio
@Daniele
RispondiEliminaHa centrato perfettamente il punto: comunque un DDL nefasto per la democrazia sembra essere stato messo a mollo, e questo è comunque un dato positivo, e sottolinei anche l'aspetto preoccupante dell'intera vicenda, il ruolo mancato dell'opposizione, che assiste sostanzialmente impotente ai giochini della maggioranza. Il risultato sarà che l'esito della vicenda vedrà l'opposizione come semplice spettatore. e ancora c'è qualcuno che si chiede come Berlusconi abbia avuto tanto successo?
@Ornella
RispondiEliminaConcordiamo quasi su tutto, tranne che io non credo a un accordo Bossi-Fini. Vedo piuttosto una convergenza tattica in una fase tuttora interlocutoria, in cui il vero nodo del nuovo governo non è ancora venuto al pettine.
@MP
RispondiEliminaC'è un regolamento di conti all'interno della maggioranza in termini poco chiari, ed è giusto che noi siamo preoccupati: è difficile credere in un esito in qualche modo positivo.
@Luce
RispondiEliminaAd occhio, direi che anche Bossi ha perso un po' di lucidità politica, non si capisce realmente dove vada a parare. ormai, io ho sentito Cotta ad ottoemezzo, si limitano alla stanca giaculatoria del federalismo fiscale, ma più ne parlano e più mi sembrano privi di idee.