Secondo me, la Lega si sta incartando. A me sembra che un ciclo si sia ormai chiuso. Proprio nel momento in cui di trova propri governatori eletti, la Lega sembra già mostrare i suoi limiti. La Lega, dobbiamo dirlo, è in realtà un gigantesco bluff costruito da un non comune talento politico come quello rappresentato da Bossi, ma, visto che si tratta di un bluff, non può pensare di andare avanti di successo in successo. La Lega è una versione aggiornata della Democrazia Cristiana. Come questa, ha creato la sua fortuna basandosi su una costante presenza nel territorio, che simula le parrocchie di cui disponeva la prima DC. Come la DC, si propone come una forza interclassista che vuole quindi rappresentare l’intero spettro della società, almeno di quelle settentrionali. Come la DC, però, la Lega comprende che il vero potere non è quello che si conquista alle elezioni. Il consenso elettorale è certo un ingrediente indispensabile per costruire un gruppo di potere, ma è ben lungi dall’essere sufficiente. Ciò che conta è acquisire posti nell’amministrazione dello stato, e nelle istituzioni finanziarie. Non è certo un caso che Bossi abbia rivendicato esplicitamente una presenza leghista nelle fondazioni bancarie, così come non è un caso che la Lega utilizzi il suo potere politico per costruire sul loro territorio una rete di gente fidata, posta in gangli vitali del potere di gestione del territorio, come pure è significativa la loro dichiarata volontà di mantenere le province. E’ altresì chiaro che questo volere acquisire un potere a tutto tondo la condannerà presto a diventare un partito di corrotti. La gente che conta non cambia casacca per un motivo ideale: se passa alla Lega, pretende di avere un tornaconto, e credo che la Lega si sia pienamente resa conto del prezzo che dovrà pagare a questa “leghizzazione” del Nord. Non credo che i leghisti disdegnino l’acquisizione illecita di vantaggi finanziari e non, come sembra dimostrare la premura del papà Bossi a sistemare i figli senza andare troppo per il sottile. Non credo proprio che la Lega si possa presentare come un gruppo di onesti al servizio del popolo padano. I loro elettori lo credono, ma questa favola sarà presto smentita.
Passando adesso agli aspetti più specificamente politici, credo che risalti il vuoto di idee di questi signori, molto furbi certo, ma privi di un quadro di riferimento, di un vero obiettivo ideale. Blaterano di nazione padana, di mito celtico, della sacra ampolla dell’acqua del Po, una serie di storielle per bambini un po’ deficienti. Aldilà di questa mitologia così grossolana per gente credulona, nella pratica politica quotidiana, la Lega propone degli obiettivi, le cui motivazioni appaiono quanto meno discutibili. La forza della Lega è, in sostanza, dovuta a una gigantesca faccia tosta. Questi sono così sfrontati che pronunciano le enormità più improbabili con fare fermo, la voce stentorea, l’espressione del volto sicura. Purtroppo, non c’è nulla da fare, l’italiota medio è fondamentalmente stupido, e si fa abbindolare dalle barzellette di Berlusconi come dai nonsense dei dirigenti leghisti.
Quello che però costituisce una novità è l’apparente perdita di lucidità di Bossi, e quindi di tutti loro, visto che il pensare è stato delegato “per sempre” al gran capo. Se Bossi va fuori di testa, o comunque sbaglia una mossa, nessuno sarà in grado di correggerlo: sarebbe lo stesso che un parroco osasse correggere il Pontefice.
Ora, da qualche giorno a questa parte, non si vede una razionalità nei comportamenti e nelle dichiarazioni di Bossi. Volevano fare il federalismo fiscale per riempire di loro uomini i nuovi uffici fiscali che sono richiesti ad ogni livello, ma i costi giganteschi dell’operazione ne impediscono con tutta evidenza il varo nel pieno di una crisi economica delle proporzioni di quella presente. Per fare tutto quello che avrebbero voluto fare, avevano bisogno di Berlusconi. Il piano era di comandare loro, assieme all’amico Tremonti, lasciando il palcoscenico a Berlusconi, trattato come il patetico buffone che procura voti e che può dare sfogo al suo sconfinato esibizionismo. Il ruolo di Berlusconi era essenziale per potere distinguersi, prendersi tutti i vantaggi dello stare al governo, scaricando su di lui tutto ciò che non andava. Le cose però si sono messe diversamente, con la protezione civile le porcherie sono diventate così clamorose che non si potevano più coprire, Fini ha iniziato a ricordare la propria esistenza, Formigoni e CL non intendono mettersi da parte.
Il risultato sembra che, saltata la tattica tenuta in questi ultimi anni, la Lega sembra non avere alcuna ipotesi alternativa. A questo punto, si torna alla secessione, tanto per distrarre il proprio elettorato, continuare a menarlo per il naso verso strade impraticabili, o comunque non gradite soprattutto a loro stessi. Insomma, per coprire il chiacchiericcio che li coinvolge pienamente, in questi scontri di potere all’interno della maggioranza (l’opposizione non esiste), urlano frasi rituali sperando che il tempo gli risolva qualche problema. Non credo davvero che ci saranno soluzioni automatiche alle situazioni venutasi a creare, e questo guadagnare tempo di leghisti e di tutti i politici di maggioranza appaiono come l’ultima risorsa di chi non sa più che pesci pigliare. Ciò non deve però farci sottovalutare l’esplosività della situazione esistente: giocano col fuoco come se non sapessero che il fuoco brucia. Soffiare sul fuoco della secessione può trasformare la farsa di una classe politica mediocre nella tragedia di un popolo.
Se per politico di talento si intende uno molto molto furbo che è riuscito a far breccia nella mente di gente credulona ed ignorante, che ancora non ha capito che ciò che sta più a cuore al loro leader è acquisire il potere per vantaggi personali, come appunto la sistemazione di quelle trote dei suoi figli, beh, certo Bossi è tra i politici italiani più talentuosi. Io posso solo dirti che ho sempre provato una profonda vergogna che una persona tanto rozza, ignorante e razzista fosse ministro della Repubblica Italiana, e la stessa vergogna provo nei confronti dei parlamentari leghisti ogni volta che si esibiscono, in Italia e all'estero, nelle loro squallide esternazioni.
RispondiEliminaDi fronte ad un'analisi così tanto di cappello...
RispondiEliminaLa sottoscrivo in pieno. Ed è la prima volta che mi ritrovo a leggere un'analisi sul potere, e sulle modalità in cui esso venga concepito a fasi alterne dalla dirigenza politica leghista, così attenta e lucida, e che non basi il tutto solo sul tormentone che va tanto in voga negli ultimi tempi "la Lega prende voti perché è radicata nel territorio", lasciando intendere tutto e il contrario di tutto...
Io non ho la tua sottigliezza di analisi, ma credo anch'io che un primo ciclo si sia chiuso
RispondiEliminaNel 2004 il Bossi ha piazzato il fratello Franco e il figlio Francesco come portaborse a Bruxelles, assunti dalla comunità economica europea a 12.500 euro al mese
Nel 2010 a piazzato come consigliere regionale il figlio Renzo a 12-15 mila euro al mese
Ora inizio un nuovo ciclo i parenti di secondo grado
.... mirco
Per una volta non ho nulla da eccepire alla tua analisi: perfetta.
RispondiEliminaBossi e i suoi sono in difficoltà, navigano a vista (anche se bisogna sempre ricordare che Bossi al di là della rozzezza e della mancanza di un sistema culturale di riferimento, ha comuqnue un oggettico fiuto politico animalesco) e non riescono in questa fase a vedere sbocchi a una politica che non hanno.
Quanto alla secessione, non so, non credo sia un pericolo reale qui, dalle mie parti nella profonda legaland, nessuno ci crede e a nessuno gliene frega un cazzo. La lega, come hai ben suggerito tu, viene di fatto percepita come la vecchia democrazia cristiana, un partito moderato per la massa , un po' stupido e violento a parole, ma che serve e deve servire a "metar el fiol in banca o in comune, un bel posto fisso che semo contenti". Il Veneto d'altro canto non era la "grande balena bianca?", ed ora che la dc non c'è più i suoi elettori sono rimasti...
ciao.
@Ornella
RispondiEliminaE in verità questo sentimento di vergogna non è confinato soltanto nei confronti dei leghisti.
@Alessandro
RispondiEliminaSì, se leggi il commento di Silvano, vedi che anche "in loco" la sensazione è quella, un partito padano a parole, ma in realtà italiano sino in fondo in una certa mentalità cialtronesca e nepotistica.
@Mirco
RispondiEliminaGrazie Mirco per le notizie che riguradano il fratello e l'altro figlio, e che, onestamente, ignoravo del tutto. Ma che faccia di culo a gridare "Roma ladrona", da che pulpito si leva questa invettiva!
@Silvano
RispondiEliminaLa tua testimoninaza, per la posizione strategica dove vivvi, per me è di grande conforto. Ciao!
Questi sono così sfrontati che pronunciano le enormità più improbabili con fare fermo, la voce stentorea, l’espressione del volto sicura. Purtroppo, non c’è nulla da fare, l’italiota medio è fondamentalmente stupido, e si fa abbindolare dalle barzellette di Berlusconi come dai nonsense dei dirigenti leghisti.
RispondiEliminaTriste ma vero. Inoltre, la Lega per raggiungere il potere ha sfruttato una mentalità pre-esistente, cioè non ha inventato nulla ma ha stimolato e lusingato la "pancia" di certi abitanti del nord.
Il razzismo, la gretta diffidenza rispetto al "diverso" e la diffidenza nei confronti della cultura erano tutti dati tipici di una mentalità qui molto presente, sulla quale quel tanghero di Bossi ha costruito la sua fortuna.
Analisi perfetta, non resta che sperare nell'incendio o meglio, che vista l'ottusità che li contraddistingue, si brucino per sempre.
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