lunedì 28 giugno 2010

LETTERA APERTA A JOSEPH RATZINGER

Caro Joseph, il tuo papato si va manifestando come una dei più sofferti, con attacchi da più parti alla chiesa al cui comando tu sei stato nonimato. Molti sono i commenti che sono apparsi a tua esplicita difesa. La tesi sostenuta è in sostanza che tu ti sia trovato in un mare di problemi a te preesistenti, di situazioni precostituite, e che è ingeneroso se non francamente ingiusto addebitare a te colpe che non ti appartengono perché tramandate da papati precedenti. E’ una tesi apparentemente alquanto improbabile, perché tu non sei apparso sulla scena del Vaticano all’improvviso, un oscuro pastore di un paese lontano, alieno agli ambienti della curia romana. Come sappiamo tutti, il tuo peso a quei tempi, in quanto presiedevi una fondamentale commissione vaticana e in sostanza dettavi la dottrina, era già enorme. Per inciso, ho trovato sin dall’inizio un errore madornale che in conclave sia uscito il tuo nome come nuovo pontefice, una semplice registrazione di un rapporto di forze che ti vedeva prevalere come l’uomo più potente, e quindi un’incapacità a cogliere l’importanza di innovazione e della importanza della capacità di comunicazione di chi è chiamato a fare il papa, su cui, francamente, sei davvero una schiappa, e non è necessario citare tutte le gaffe che tu hai compiuto, soprattutto nei primi mesi del tuo papato: sono note a tutti. Apparentemente, il conclave ha fatto la scelta in direzione di un ritorno a una chiesa più tradizionale, un richiamo alla dottrina, lasciando da parte quella straordinaria operazione di rinnovamento partita dal Concilio Vaticano II e sostenuta con varie accentuazioni e differenziazioni in tre successivi papati, e che tu quindi eri chiamato ad annullare, a mettere la parentesi di chiusura facendone un episodio momentaneo.

Ciò che oggi appare è che la Chiesa non ha proprio tempo e risorse per occuparsi di questioni dottrinali, perché problemi molto più attuali e urgenti l’assalgono, così da doversi dedicare a tempo pienio alla propria difesa che per certi aspetti appare disperata.

L’aspetto più evidente è certamente costituito dalle questioni attinenti i numerosi episodi di pedofilia, e soprattutto della copertura data dalla Chiesa a tali episodi. Non mi soffermerò più di tanto su quanto anche tu sia stato accusato di un tuo personale coinvolgimento, e in genere su questi aspetti. Non che io non mi renda conto della loro importanza o della tragicità delle situazioni che così sono state create. Il motivo è che vorrei centrare la mia attenzione sul secondo tipo di aspetti, quelli finanziari.

Io li chiamo finanziari, ma non è difficile comprendere che questo tipo di questioni, per la loro rilevanza, diventano immediatamente politici. I fatti, la situazione di fatto esistente, è abbastanza nota. La Chiesa costituisce una delle potenze finanziarie mondiali maggiori. Se vogliamo limitarci all’Italia, il patrimonio immobiliare della Chiesa è enorme, soprattutto nella capitale. La Chiesa ama ricordare le organizzazioni caritatevoli che portano assistenza e sostegno per la sopravvivenza di popolazioni di lontani paesi poveri, ma così pretende che tutti noi crediamo alle sue affermazioni come articolo di fede, come se tutti fossimo credenti. La gestione delle risorse economiche da parte della Chiesa è assai occulta, in passato come anche oggi lo IOR ed altre organizzazioni finanziarie direttamente risalenti alla chiesa, hanno operato in maniera che eufemisticamente definirò poco chiare, opponendo un rifiuto a fornire i dettagli di singole operazioni, in sostanza dei propri conti. Nello stesso tempo, è noto che questo patrimonio immobiliare viene utilizzato, o direttamente o indirettamente, per fini di lucro, usufruendo nel contempo dei fortissimi sgravi fiscali che l’Italia le offre. I fatti sono questi, e di fronte a tali evidenze, la chiesa pretende che noi le crediamo sulla parola, dicendo che però questi utili, questo enorme flusso di denaro viene poi utilizzato per fini di bene. Insomma, sarebbe come dire: io sono buono e quindi non devi dubitare delle mie azioni, che devono essere per definizione buone, e quindi smettila di rompere le scatole facendo le pulci ai miei conti finanziari.

Nel contempo, vicende giudiziarie coinvolgono in pieno la chiesa: valga per tutte la vicenda Sepe, ma ancora più significativo è il coinvolgimento della chiesa e dello IOR nelle tempestose vicende della Protezione civile.

Insomma, Joseph, abbiamo interi decenni di vicende non soltanto vaticane ma anche italiane, su cui è calato un velo di silenzio e di occultamento, e che l’istituzione che tu presiedi aiuta attivamente a mantenere nell’oscurità in cui si ritrovano. Abbiamo alte onorificenze date dal vaticano a persone poi risultate pesantemente coinvolte in vicende di corruzione, abbiamo insomma, e ti prego Joseph di non negarlo, un ruolo svolto dalla chiesa sulla vita sociale, economica e politica italiana attivamente a favore di fatti corruttivi. Allora, non credi anche tu che non possa esserci nessuno che assumere per questa antica istituzione un atteggiamento di benevolenza? Allora, mi chiedo, ma non che coraggio un personaggio come bertone è stato da te nominato segretario di stato? Ma ti pare che Bertone sia davvero una persona al di sopra di ogni sospetto come credo tutti, e soprattutto i credenti avrebbero il diritto di richiedere? Se tu Joseph ti affidi sempre agli stessi tipetti che hanno collaborato ai numerosi vizi e vizietti di questa Italia, se non hai il coraggio o la forza di fare pulizia a casa tua, ma allora questo vittimismo che ostentate su quale ragionevole base poggia? Almeno, Joseph, te ne prego, dammi questa buona notizia, che Bertone ha rassegnato le dimissioni dalla sua carica, e magari nomina un vescovo, che so, dell’Uganda, che magari conosce a stento l’italiano, e così forse conosce anche a stento tutte quelle trame che i corridoi vaticani nascondono, e in cui, forse non te ne sei ancora pienamente reso conto, rischi di rimanere invischiato come una mosca in una ragnatela. E poi non dire che non ti avevo avvisato!

10 commenti:

  1. Da tempo, fermamente convinta di tutto ciò che sostieni nel tuo post, sono diventata anticlericale ma così anticlericale che anche la mia fede vacilla!

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  2. Non dovrei commentare, visto che hai espresso - perfettissimamente - il mio pensiero. Avrei voluto scriverla io, una lettera del genere: ma non sarei stata così elegante e misurata. Non è nelle mie corde...
    Quanto alle dimissioni di Bertone, non ci credo: come ritengo non ci creda tu. Bertone sa troppo ed è - per tal motivo - un intoccabile. E quale miglior tutela, per il Vaticano, mantenerlo al suo posto, con tutti i giocarelli delle leve del potere a disposizione, per garantirsi la sua "vocca cusùta"?

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  3. non so perchè ma sono in molti a scordarsi l'incarico precendente di ratzinger..

    te l'ho raccontato che ero lì quando hanno annunciato il sui nome, se sei romano anche se snobbi il vaticano, in queste occasioni non riesci a starne fuori, e mio figlio più piccolo non aveva mai visto l'acclamazione, (tra parentesi si era sorbito la continua presa in giro dei compagni per via del suo cognome "camerlengo") appena abbiamo sentito che era stato eletto un nuovo papa e le campane di tutte le chiese hanno cominciato a suonare, abbiamo preso lo scooter e siamo corsi in piazza san pietro, bè quando hanno detto il nome posso assicurarti che c'è stato un brusio e solo una parte della piazza esultava.. e a me Andrea, che siamo due irriverenti, è venuto in mente che il cognome suonava stranamente assonante a quello del cattivo di un cartone animato: basil l'ivestigatopo, dove c'è un ratto cattivo che si chiama....Rattinger!!!!

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  4. sarei curiosa di sapere come ti risponderebbe papa Ratzinger se leggesse sul serio questa lettera!! :O)

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  5. Carissimo,bellissima lettera che centra perfettamente il fulcro della situazione attuale che non è solo la pedofilia( che quella c'è sempre stata ma adesso si ha il coraggio di metterla fuori in un 'epoca di sputtanamenti come quella attuale) ma l'aspetto conomico della Nazione Vaticano.
    Ho visto recentemente un servizio di Report in cui chiaro chiaro e tondo tondo si dice che fine fa l'otto per mille che è baluardo ( date le pubblicità con la musica meravigliosa di Morricone) della pubblicità della Chiesa e del suo operato: solo il 20%è usato per fare del Bene. Il resto? Beh operazioni immobiliari per saldare la potenza economica, spese del Vaticano e poi poco per lo stipendio ai preti.
    La verità è che con l'Editto di Costantino ( e fatemi fare un pò di retorica storica) le cose sono cambiate radicalmente, la Chiesa si è fatta Uomo e quindi tanti saluti alle belle parole cristiane che , ricordiamocelo , sono più laiche di tutte,io poi ne sono fermamnete convinta.
    Magari il Papa Tedesco ogni tanto si ricordasse che il Maligno è un ex Angelo quindi uno che di cose del Regno dei Cieli è esperto, come lui dice di essere.
    Un cordialissimo saluto
    Ps; geniale la trovata della lettera aperta, mi sa che te la scippo per altri argomenti, Posso? :-))

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  6. @Ornella
    Fortunamente che la mia fede già da tanto, tantissimo tempo ha smesso di vacillare... :-D

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  7. @BC
    Tutto vero quello che dici, ma è come aumentare la pressione in un recipiente, e per evitare che il tappo salti, ci si mettono sempre nuovi rinforzi. Alla fine, lo scoppio ci sarà sempre, magari alal fine cederanno le pareti. Ecco, io ho iniziato a credere che questo scoppio ci sarà, non si sa con quali conseuenze, e non ci sarà bertone che tenga allora...

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  8. @Zefirina
    E' un papa che decisamente non mi piace, ma alla fine devo convenire che è comunque meglio di tutti questi che lo circondano.

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  9. @Angelo Azzurro
    Eh, davvero, anch'io sarei tanto curioso...
    Secondo me, comunque, in curia lo leggeranno questo post, non credo che trascurino un esame minuzioso del web.

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  10. @Luce
    Non è che abbia il copyright sulla forma "lettera aperta" :-D
    Comunque, ne sarei onorato :)

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