lunedì 21 giugno 2010

BERSANI, NON BASTA ESSERE SPIRITOSI E BRILLANTI

Ha avuto una certa risonanza l’ultimo discorso pronunciato dal segretario del PD Bersani, che tanti commentatori hanno trovato “tosta”, sufficientemente critica e nello stesso tempo ironica, verso il governo. Qualcuno si è spinto fino a dire che finalmente sembra che il PD ingrani su una politica di opposizione. Dirò subito che dissento da questa interpretazione. Bersani ha avuto la ventura, nel vero senso del termine, cioè si è imbattuto, senza alcun merito in verità, in una crisi all’interno della maggioranza, e da persona intelligente e politico navigato ne approfitta largamente. Ciò però, ed è qui secondo me l’errore compiuto da tanti, non fa una politica alternativa, e quindi non sembra davvero che il PD abbia neanche iniziato a superare quello che appare il suo problema d’origine, l’incapacità di formulare una sua linea politica coerente ed efficace, e che si manifesti in qualche misura alternativa a quella della destra. Basti a questo scopo citare il silenzio su Pomigliano, una cosa notata da molti. In effetti, appare clamorosa una posizione di un partito con le ambizioni maggioritarie del PD non spendere una singola parola su una questione, la cui centralità è evidente a tutti. La centralità di Pomigliano è accentuata, aldilà dello stesso merito della questione, dal fatto stesso che Marchionne, in piena rappresentanza del capitale, assuma un ruolo così tanto da protagonista nell’influenzare la stessa politica economica del nostro paese. Qui, siamo all’afasia della politica, un governo ed una maggioranza che non definiscono una linea, qualunque essa sia, di politica economica, ma si limita a ridurre percentualmente tutte le voci di spesa, tranne quelle ministeriali ovviamente, che pensa di garantire i più poveri con strumenti ridicoli come la social card, i cui fondi finiscono più nelle connesse spese amministrative che nelle tasche degli interessati, con la declamazione acritica e perfino ridicola per tanti aspetti del federalismo fiscale. A fronte di ciò, la cosiddetta opposizione non dice nulla sulle questioni fondamentali dei rapporti tra imprese e lavoratori, per il semplice motivo che non riesce a trovare alcun accordo al proprio interno, e quindi per tirare a campare conviene tacere e lasciare fare a Marchionne. Per questo, non mi stancherò di ripetere che il punto fondamentale sta nel rimettere la politica al primo posto: guai a lasciare che meccanismi pseudoautomatici, ma in realtà profondamente ideologici determinino le scelta fondamentali di una nazione. No, non vedo proprio alcuna svolta nel PD, solo una contingenza favorevole che permette a Bersani di sferrare un attacco magari anche efficace contro il governo, ma dietro cui si riconosce perfettamente un vuoto di ideee e di iniziativa politica, quella stessa che il PD ha manifestato sin dalla sua costituzione.

4 commenti:

  1. http://kinnie51.blogspot.com/2010/06/e-cominciata-pomigliano-lera-dopo.html

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  2. sintesi perfetta da usare come commento: vuoto assoluto di idee, e sai da cosa me ne accorgo anche..dal fatto che non ho poco da fare... potrei lavorare un'ora al giorno per quanto lavorano loro in aula e in commissione, e poi "opposizione" è un vocabolo ormai desueto e privo di significato

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  3. Esatto, nessuna svolta nel Pd. Resta un contenitore vuoto e povero d'idee.

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  4. @Zefirina e Romina
    Però, capite la gravità della situazione? Da una parte una maggioranza, il cui problema non è di essere di destra ma di non smettere mai di palesarsi come una cricca che ufficializza meccanismi eticamente riprovevoli, e dall'altra di avere un vuoto in cui navigano persone che nella vita non saprebbero cos'altro fare.
    Credo che alla fine qualcuno che voglia costruirla questa opposizone seria e propositiva dovrebbe venir fuori...

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