giovedì 25 marzo 2010

CHE SUCCEDE AI CATTOLICI?

Io credo che si stia avverando quello che molti post fa avevo preconizzato, che la svolta conservatrice impressa da Ratzinger al cattolicesimo stia portando la chiesa che egli dirige verso una serie di sconfitte che alla lunga ne ridimensioneranno severamente l’influenza sulle società occidentali. Mi chiedo, ma come può Bagnasco intervenire così pesantemente sulla campagna elettorale, mentre è tuttora in corso lo scandalo internazionale sulla pedofilia di preti cattolici che coinvolge in maniera più o meno diretta lo stesso pontefice? Come si può apparire minimamente credibili nella difesa degli embrioni, quando si sacrifica la chiarezza sui crimini commessi da preti un po’ in tutto il mondo, esercitando molestie su bambini? In una società minimamente laicizzata come quella occidentale, la reazione più ovvia è la derisione. A me viene questa battuta: “La chiesa difende gli embrioni, perché sennò non ci saranno abbastanza bambini da molestare”. Oppure: “I preti piuttosto che sposarsi e fare sesso con donne, si contentano dei bambini per non dovere usare metodi anticoncezionali”. Insomma, vedere questi prelati che salgono in cattedra a fare moniti, a dare lezioni di etica, può suscitare solo ilarità, quando sappiamo che intere diocesi nei loro massimi rappresentanti hanno coperto con l’omertà crimini sanzionabili dal codice penale, ritenendo prioritaria, piuttosto che la difesa che pure viene spontaneo a qualunque essere umano dei nostri propri piccoli, la difesa dell’immagine dell’istituzione. C’hanno provato, ma li hanno sgamati, e adesso meritano di essere messi alla berlina. E tuttora, appare del tutto inadeguata la capacità autoriformatrice della chiesa, incapace di infliggere sanzioni a chi questa vergognosa opera di occultamento ha portato avanti per anni ed anni.

Ratzinger, ma direi l’intero collegio cardinalizio che lo elesse, ha preso a mio parere un abbaglio colossale, non comprendendo lo spirito dei tempi, come la secolarizzazione della società non poteva essere contrastata, se non altro perché al proprio stesso interno essa aveva prodotto degli effetti non facilmente, né rapidamente eliminabili.

Ratzinger avrebbe piuttosto dovuto imparare da Comunione e Liberazione, che secondo me interpreta nel modo più lucroso lo stesso cristianesimo. Come tutte le religioni, il cristianesimo non basa il proprio successo sulla coerenza logica e fattuale, ma al contrario nel far convivere al proprio interno elementi fortemente contraddittori che gli consentono di manifestarsi con la faccia adatta a una specifica situazione, come un uomo che avesse con sé una serie di maschere per potere indossare volta per volta quella più conveniente. Il vero volto di CL è quello di Formigoni, che non disdegna i matrimoni più incestuosi con il pagano Berlusconi, come con il Bossi dei riti celtici. Come dire: chi se ne frega, stare tutti assieme, mi da’ dei vantaggi, vantaggi di immagine, di potere, vantaggi soprattutto economici, il potere di gestione delle enormi risorse della Regione Lombardia, tutto quel sottobosco legato alla sanità, una sanità tra l’altro estremamente intrecciata al privato. Vorrei anche ricordare che il Saladino, quello dell’agenzia interinale coinvolta nell’inchiesta “Why not” al tempo delle inchieste giudiziare da parte di De Magistris, quello che riceveva le telefonate di Mastella e dei vari politici che gli chiedevano di sistemare nella pubblica amministrazione loro protetti proprio tramite la sua agenzia, è un esponente di CL. Chissà se questo spiega perché l’ANM a quel tempo non sostenne De Magistris, visto che nel suo consiglio direttivo ci stava un altro ciellino!

Vorrei finire con una nota autobiografica. Tanti anni fa, proprio qui a Catania, CL organizzò un dibattito a cui partecipò anche Gad Lerner, ed io vi volli assistere. Rimasi stranizzato quando vidi che alcune adolescenti, chiaramente cielline anche loro, erano state abbigliate con delle minigonne microscopiche che non nascondevano proprio nulla, per svolgere il loro ruolo di hostess. E’ contraddittorio predicare un sesso finalizzato soltanto alla procreazione all’interno della famiglia con l’utilizzare il fascino del corpo di giovani donne per allietare lo sguardo inevitabilmente indiscreto dei maschi loro attorno? Non so, ma è una nota di colore che mi colpì, perché per me del tutto inattesa, e che ho pensato di porgere alla vostra attenzione in chiusura di post.

21 commenti:

  1. "Ratzinger avrebbe piuttosto dovuto imparare da Comunione e Liberazione...":
    io penso che non abbia nulla da imparare, complice anche il nostro governo che si assoggetta a farci diventare uno Stato teocratico, fornendo potere al Vaticano con elargizioni di denaro in varie forme!

    ci sono purtroppo casi di violenza sessuale, oltre che con bambine, anche verso donne ricattate con l'arma dell'affidamento dei figli, perchè magari non possono permettersi di occuparsene, o perchè straniere e bisognose di rifugio!

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  2. Mio padre, mangiapreti per eccellenza, mi diceva sempre: " per essere sempre con la coscienza a posto fai il contrario di quello che fanno i preti". A mio giudizio la dice lunga sulla cultura popolare, quella che insegnava alla gente ad andare a testa alta.
    Ma, battute a parte, concordo pienamente con la tua tesi.
    Sono balzato dalla sedia pure io quando ho letto le dichiarazioni di Bagnasco e ho fatto le tue stesse considerazioni.
    Sul ruolo della chiesa e dell'attuale papa io penso che ci sia una sorta di " rivalsa" verso questa società che a loro giudizio non osserva più i dettami della chiesa " di allora".
    Per un certo periodo la chiesa è rimasta al passo con i cambiamenti della società, ricordo un Giovanni XXIII parlare ai carcerati, un Paolo VI agli operai della FIAT, motivazioni diverse hanno spinto però la chiesa a confrontarsi con il mondo che cambiava.
    Ora questo cambiamento lo vogliono governare loro, governare i nostri pensieri.
    Voglio puntualizzare solo una cosa, altrimenti scriverei un post invece che un commento.
    In Germania, sullascia di quanto avvennne negli anni 70 in Italia, è nato un dibattito fra filosofi del calibro di Habermass e Otto Apel proprio sull'esigenza del dialogo, politico, con i cattolici. Ci scrissi un post tempo fa, chiamandolo le ragioni dei cattilici. Rifacendomi a quelle tesi io ero per un dialogo con loro, con la parte chiamiamola sociale, dove una società laica deve comunque tradurre le esigenze del mondo cattolico in chiave appunto laica. Perchè ritengo che esistano delle verità anche da quella parte.
    Ora invece questa chiesa sta boicottando quello che sta avvenendo in Germania, non accetta il dialogo con lo stato laico. Anni fa rimasi sorpreso nel sentire Rocco Buttiglione, filosofo cattolico per eccellenza, dire che il male di oggi è l'Illuminismo!! E guarda caso Habermass e Apel stanno rilegendo da anni Kant in chiave moderna.
    Scusami per il commento troppo lungo, ma l'agomento che hai postato è appassionante e molto attuale.
    Lorenzo

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  3. Proprio stamattina io e mio marito abbiamo fatto le tue stesse riflessioni riguardo all'atteggiamento della Chiesa nei confronti dell'aborto. Io sono diventata totalmente anticlericale perchè disgustata dai loro interventi nelle questioni politiche italiane, per la loro sfacciata ipocrisia, per il loro evidente sostegno all'immorale Berlusconi in cambio di leggi a loro favorevoli. Se questi sono i rappresentanti di Cristo in Terra preferisco diventare atea!

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  4. @Vincenzo:un post veramente molto attuale e molto vero.

    @ Lorenzo: condivido le tue riflessioni e ho aggiunto il tuo blog fra i preferiti.

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  5. qualcuno che predica bene e coraggiosamente, razzolando meglio, fortunatamente ancora esiste. ho sentito proprio l'altro giorno un'intervista di augias a don gallo. ce ne fossero!

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  6. @Angie
    E invece credo proprio che Ratzinger ha commesso troppi errori dall'inizio del pontificato. L'errore è aver tentato di utilizzare un metodo millenario in un contesto di tutt'altro tipo. Il metodo detto appunto curiale, del silenzio e del segreto, è stato talmente generalizzato a partire dalle mafie di ogni tipo, che la Chiesa rischia di apparire come una delle tante congrege di interessi. Il richiamo a valori che non siano il successo e e il denaro in questa società è destinata al fallimento. CL ha capito questo, concedere al costume dominante qualcosa, per esempio le cielline si vestono e si comportano generalmente come le altre ragazze, e d'altra parte conquistare potere amministrativo, sfruttando proprio la stessa CL come rete di collegamento e collusione. Mi pare che la cosa funzioni fin troppo bene per loro...

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  7. @Lorenzo
    Sulle considerazioni sulla chiesa, concordiamo pienamente. Però tu solleciti altre osservazioni. Immagino che sarai sorpreso se ti dicessi che anch'io sono anti-illuminista, ma certo non come Buttiglione. L'Illuminismo deve moltissimo alle religioni monoteiste, perchè l'uomo, individuo libero e razionale dell'Illuminismo, è figlio dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, delegato da questi a governare il mondo. Un argomento troppo complesso da sviluppare qui: io c'ho scritto un libro :)

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  8. @Ornella
    La mia impressione è che davvero da questa crisi, la Chiesa ne uscirà trasformata e credo anche ridimensionata.

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  9. @MR
    Beh, certo, ce ne fossero come Don Gallo! Qui comunque mi riferisco alla Chiesa nel suo complesso, anzi alcuni cattolici ci tengono a distinguere la gerarchia dalla Chiesa in quanto tale, ma ciò richiede la fede nel credere che la Chiesa sia diretta emanazione di Dio. Io preferisco considerare le persone senza pregiudizi in base alle loro appartenenze.

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  10. Sembra che il cerchio attorno al papa si faccia sempre più stretto. Guardiamo fino a che punto.

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  11. Scusa, ma ancora una volta ti devo contraddire.
    Tu dici:"L'Illuminismo deve moltissimo alle religioni monoteiste, perchè l'uomo, individuo libero e razionale dell'Illuminismo, è figlio dell'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio".
    Ma è l'uomo che ha creato Dio a sua immagine e somiglianza e lo ha fatto almeno tre millenni addietro proprio per poter meglio governare il caotico mondo di allora, mentre l'illuminismo è molto più recente e, appellandosi alla razionalità dell'uomo ( che c'è sempre stata,ricordiamolo,non l'ha inventata l'illuminismo)ha rigettato tutte le religioni monoteiste per porre fine all'assolutismo e liberare l'uomo dalla schiavitù ( vera, di allora).
    Se tu pensi che questo sia stato un danno, allora è meglio tornare ad essere schiavi...(schiavi del mercato, della televisione,delle nostre emozioni, di tutti i condizionamenti)
    Tu dici che l'uomo è fatto così:conformista e tendenzialmente schiavo:Io non mi ci sento.
    Ma forse, proprio per quello che tu pensi dell'uomo hanno avuto tanto successo le religioni monoteiste e l'Illuminismo era proprio questo circolo vizioso che voleva spezzare.
    Scusa, ma mi pare che di questo passo potrei scrivere anch'io un contro-libro.

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  12. @Paola
    So anch'io che l'Illuminismo si è manifestato come una reazione all'allora pensiero dominante. Il punto che mi sembra più interessante è che il fondamento dello stesso Illuminismo sta proprio nell'ebraismo e quindi nella tanto aborrita mentalità fideistico-religiosa. Questi due credi apparentamente opposti condividono tante cose:
    individualismo e visione della vita come un percorso di progresso ininterrotto, gli aspetti che mi sembrano più importanti. Io sostengo che l'individuo non esista, che non esiste una missione nella vita, nè una direzione di progresso univoco, e quindi mi colloco automaticamente sul versante opposto, relegando religioni monoteiste e illuminismo sullo stesso versante. Capisco che è duro dovere cambiare il punto di vista che c'hanno insegnato e che appare dominante, ma la mia tesi mi pare bene argomentata (nel libro, non qui a causa dell'estrema sintesi).
    Fare appello alla razionalità dell'uomo va bene, altro è darla per scontata e permettere poi al primo imprenditore brianzolo di devastare la mente di decine di milioni di concittadini, ma il discorso è troppo complesso per questo commento.
    Non ho capito poi che cosa tu intenda con contro-libro, e chi ti neghi la possibilità di scrivere ciò che ti garba.

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  13. "visione della vita come un percorso di progresso ininterrotto": non mi sembra che sia uno dei cardini dell'illuminismo( poi bisogna vedere cosa si intende per progresso).Se poi anche Marx deriva dagli illuministi, questa visione della vita non era neanche la sua, tant'è vero che aveva preconizzato diverse crisi. Certo il discorso è lungo, ma quella del contro-libro voleva essere solo una battuta (mal riuscita, a quanto pare).
    "Fare appello alla razionalità dell'uomo va bene, altro è darla per scontata ".Ma gli illuministi mica la davano per scontata: bisogna crearla, formarla, allenarla,tant'è vero che furono i primi a fondare un'Enciclopedia, con lo scopo appunto di diffondere cultura.
    "non esiste una missione nella vita",ma certo ognuno di noi cerca di darle uno scopo,non lo fai anche tu?

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  14. @Paola
    Sul senso della tua battuta preferisco sorvolare per ovvie ragioni.
    Nel merito, ininterrotto, non significa lineare, ma il concetto di progresso è proprio e peculiare della cultura occidentale, tanto da far parte dell'ideologia dominante ai nostri giorni, nel senso che viene dato per scontato.
    Sulla razionalità, la mia tesi è che quelli che chiamo neoilluministi abbiano portato alle estreme conseguenze le tesi degli illuministi, che su questo punto, lo ammetto, erano molto più cauti. In nuce però, gli stessi illuministi davano per scontato che una volta rimosse certe condizioni sfavorevoli al contorno, la razionalità sarebbe emersa. Ciò che io invece sostengo è che gli elementi di razionalità esistenti certamente in ogni uomo, convivono inevitabilmente, qualunque sia la condizione esistente con soverchianti elementi arazionali.
    Infine, per me, lo scopo della vita è vivere, è realizzare ciò che è implicito nella nostra natura, e quindi considero vite sbagliate quelle dedicate a un unico scopo specifico. Certamente che quando compiamo un'azione, la consideriamo soggettivamente finalizzata, ma si tratta di un errore di prospettiva. E comunque poni qui delle questioni enormi che richiederebbero ben più spazio.

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  15. " Gli elementi di razionalità esistenti in ogni uomo convivono inevitabilmente con soverchianti elementi A-RAZIONALI."
    Io direi EMOZIONALI, per riprendere una parola che tu usi ampiamente nel tuo libro, e questa emozionalità non ci nuoce affatto,anzi guida la nostra razionalità.
    Tu dici che questo non è il luogo adatto per discutere di simili problemi.Quando hai scritto il tuo libro ( pregevole per molti aspetti, peraltro)lo hai reso PUBBLICO e quale, quindi, se non un mezzo pubblico come il blog sarebbe il luogo più adatto per discuterne?
    "Infine, per me, lo scopo della vita è vivere, è realizzare ciò che è implicito nella nostra natura"
    E' proprio quello che sosteneva Jean Jaques Rousseau( che è il più grande illuminista).

    "considero vite sbagliate quelle dedicate a un unico scopo specifico".Questo lo penso anch'io ed infatti sto lottando con i miei figli per questo( uno di loro vorrebbe intraprendere la carriera universitaria (sic!)

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  16. A scanso di equivoci: l'ultima parola è (sig!)

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  17. @Paola
    Contesto che Rousseau sia l'illuminista, non dico più grande, che questa è una questione di opinione, ma l'illuminista più rappresentativo, in realtà era un illuminista eretico, anomalo direi. In ogni caso, il punto di dissenso sta fondamentalmente nel fatto che noi viviamo inevitabilmente nel mondo simbolico del linguaggio, e quindi siamo soggetti al pensiero dominante. Pensare che senza disciplina e spontaneamente recuperiamo una dimensione naturale che diventa in tal modo inevitabilmente mitica, è un errore formidabile. Noi non siamo più, anche solo per il fatto di esprimerci con un linguaggio condiviso, naturali e ciò è assolutamente irreversibile. Solo una disciplina, un ordine sociale orientato all'interesse generale, può avvicinarci alla nostra biologia. Sembra un paradosso, ma il massimo di biologico richiede il massimo di disciplina.

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  18. Se Rousseau era un illuminista eretico,io sono eretica;resta però il fatto che senza di lui la rivoluzione francese probabilmente non ci sarebbe stata, se ciò sarebbe stato meglio o peggio non lo so, so solo che un cambiamento in tal senso era necessario.Ma questa è storia,veniamo all'attualità:
    "Noi non siamo più, anche solo per il fatto di esprimerci con un linguaggio condiviso, naturali e ciò è assolutamente irreversibile"
    E' esattamente quello che io penso.Quello che io non capisco è perchè si debba a tutti i costi ritornare alla natura originaria (animalesca, direi) e non invece continuare ad evolverci, tenendo conto delle scoperte recenti in fatto di neurobiologia, anche se alcune di queste scoperte gli antichi già le conoscevano solo basandosi sull'intuizione.Noi oggi siamo più...scientifici, ed è questa mentalità che bisogna diffondere, insieme alla capacità introspettiva e a quella critica, perchè anche la scienza non sia una "fede", ma una conquista graduale del nostro essere umani.

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  19. @Paola
    Il paradosso è che non possiamo tornare ad essere semplici animali, perchè la cultura una volta acquisita non può essere eliminata, ma nello stesso tempo continuiamo ad essere animali, biologia e cultura che si sovrappone alla prima. Ora, l'errore può essere duplice: o rivendicare un impossibile ritorno allo stato di natura, pensando di potere annullare la cultura, o l'errore opposto, dimenticare la biologia e predicare e praticare una cultura che ignora il dato biologico, che prima o poi le si ritorcerà contro. Ebbene, immaginare che gli uomini siano esseri liberi e razionali è secondo me un tragico errore. Oggi, proprio a partire da questa premessa assunta assiomaticamente, e invece per me sbagliata, si predica l'uguaglianza e la libertà. Il terreno di battaglia politico sta proprio su chi punta più all'uguaglianza, la cosiddetta sinistra, e chi punta più alla libertà, la cosiddetta destra. A me tutto questo dibattito politico mi appare stantio e inadeguato alle scommesse dell'oggi. Gli uomini non sono nè uguali, nè liberi, sono esseri biologici, e dovremmo stare attenti ad evitare che nel portare avanti proprio le parole d'ordine dell'Illuminismo, di attentare alla stessa sopravvivenza dell'umanità.

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  20. Già, e allora che fare? Ritornare tutti quanti a coltivare il nostro orticello,fregandocene della politica e di tutto il resto?

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