Renzi non può più stare immobile, in apnea per occultare la propria esistenza politica, qualcosa, qualche mossa dovrà compierla...
Una, che vedo suggerita da alcuni, è che la sua intransigenza rispetto all'ipotesi di dar luogo a un governo coi 5S sia solo uno stratagemma per ottenere più concessioni possibili da costoro, e in questo caso il governo PD - 5S si farebbe davvero.
L'altra, quella in cui l'intransigenza sia reale, deve necessariamente prevedere un'alternativa che non può certo consistere nell'immobilismo fin qui ostentato, e che come visto dalle recentissime elezioni in Molise, può solo portare alla scomparsa del PD. Non solo, se si vuole insistere nel rifiuto dell'offerta di Di Maio, bisogna offrire uno straccio di prospettiva ai parlamentari che sennò nella prossima seduta della direzione lo impallinerebbero sposando la posizione dei suoi avversari.
L'unica proposta possibile sta nel trovare un accordo organico con FI. Per organico, intendo un processo di avvicinamento che potrebbe infine portare alla fusione tra i due partiti, assieme naturalmente ai vari Casini e cocci di questo sempiterno centro della politica italiana.
L'unica cosa plausibile che si possa fare per uscire dallo stagno in cui si trovano costoro, è quello di costruire una casa comune del centro politico, in cui tanta parte dell'elettorato italiano, che ultimamente ha deciso di astenersi, possa infine riconoscersi.
Questa ipotesi dev'essere meno peregrina di quanto possa apparire a tutta prima, visto che lo stesso Salvini fa di tutto per confermare la compattezza del cdx, evidentemente perchè tale compattezza sta solo nei suoi desideri, o comunque nel suo tentativo di addossare ogni responsabilità della eventuale rottura a Berlusconi.
Di Maio ha torto su tutto, salvo sul fatto che il cdx è pura fantasia, è una cosa che a livello di interessi politici non esiste, e deve la sua esistenza solo alla necessità di sfruttare i vantaggi elettorali che l'attuale legge elettorale concede alle coalizioni (tramite i seggi uninominali).
Finchè non si chiarirà questo punto, finchè Salvini non sarà costretto a recedere da questa alleanza con Berlusconi ormai francamente politicamente insostenibile, la politica italiana rimarrà prigioniera di questo frame previsto dalle regole non scritte del far parte dell'impero USA, e quindi saremo impossibilitati ad uscire dal letame in cui siamo immersi fino al collo.
Forse, per un paradosso, cosa che in politica succede più frequentemente di quanto possa apparire, toccherà al più propositivo dei politici italiani, il più guascone e il più inconcludente, di condurci fuori di qui, proprio bocciando questo suo estremo tentativo di riprendere quota.
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