Posto qui un articolo molto recente di Rodotà che trovo così superficiale nelle sue analisi da risultare perfino irresponsabile.
Irresponsabile perchè chiunque di noi, ma più ancora chi gode di una notevole fama, fino a costituire un simbolo di una certa area politica, deve nell'esprimere un'opinione, argomentare ciò che dice.
Irresponsabile perchè chiunque di noi, ma più ancora chi gode di una notevole fama, fino a costituire un simbolo di una certa area politica, deve nell'esprimere un'opinione, argomentare ciò che dice.
 Devo 
invece sconsolatamente constatare che questo articolo appare come un 
cumulo di luoghi comuni. Apparentemente, egli vede come unica 
alternativa al mantenimento della UE, i 
populismi del tipo "dell'idraulico polacco" (è una citazione), senza 
neanche minimamente riflettere sullo stesso significato ed uso del 
termine populismo.
Da una parte l'eurocrazia ferocemente neoliberista che impera in Europa, dall'altra tutti coloro che si oppongono al progetto europeo vengono volgarmente accomunati in un quadro di nazionalismi, in cui questo termine assume un significato generale di difesa degli interessi nazionali.
In tal modo, Rodotà elude la questione delle sovranità nazionali, e traccia un quadro della situazione europea che appare come una vera caricatura.
 Ma non solo lo scritto di Rodotà risulta deludente sul piano 
dell'analisi, ma lo è forse ancora di più dal punto di vista della 
proposta.
 
Alla fine, tutta l'immaginazione di Rodotà riesce solo a 
partorire l'invocazione del ritorno delle socialdemocrazie e dei loro 
passati ideali.
 
Peccato che l'autore trascuri totalmente di 
considerare il differente contesto storico, i differenti interessi 
geopolitici, la gravità della situazione economica, e quindi la totale 
mancanza di spazio politico per una proposta che possa anche solo 
vagamente somigliare alle politiche degli anni sessanta e settanta.
 In conclusione, mi pare che Rodotà faccia un'operazione di pura 
nostalgia, incapace di capire le coordinate fondamentali della 
situazione attuale, e che non abbia avuto il coraggio di tacere, come si
 deve quando non si ha nulla da dire, invece di parlare per aggiungere 
confusione a confusione.
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