domenica 19 aprile 2015

PUO' L'UMANITA' FARE A MENO DELL'AFRICA?

Di fronte alle dimensioni crescenti delle tragiche morti nel mediterraneo, penso che dovremmo farci l'unica domanda che possa avere un senso: 

"Può l'umanità intera che si è organizzata in società civile in tutto il mondo, fare a meno dell'Africa e di tante altre zone meno fortunate? "
 
Questo mi pare il limite dell'approccio che anche le persone di buona volontà manifestano, pensare di risolvere il problema dei migranti africani o provenienti da altre parti del mondo accogliendo coloro che ce la fanno a giungere sino a noi, tralasciando il vero problema, la situazione dei luoghi di provenienza di queste persone.
A mio parere, si tratta di un approccio errato per una serie di ragioni...


In primis, è errato perchè non si tratta più di una dimensione marginale, stiamo parlando di migliaia di migranti al giorno, che rischiano così di superare le quattrocento mila unità l'anno. La verità è che la forme di convivenza sociale che abbaimo scelto e che comunque vigono in Europa non consentono di accogliere tante nuove persone.


Una seconda ragione è che si tratta di una soluzione che si applica nella fase terminale del fenomeno, cioè a partire dai barconi già salpati dal nord africa. Di tutti coloro che non ce l'hanno fatta a giungere al quel punto, perchè rimasti sulla costa nordafricana, o perchè morti o tornati indietro lungo il tragitto, o di quelli che sono talmente privi di risorse economiche anche soltanto per tentare e rimangono in mezzo alla fame ed alle guerre, ce ne freghiamo, applichiamo un approccio in fondo ipocrita, che si occupa solo di ciò che non può far fingere di non vedere, ma ignora quanto succede ma non in maniera altrettanto clamorosa. Insomma, come coloro che lamnetano la mancanza del filtro libico ai tempi di Gheddafi, facendo finta di non sapere che la maggior parte dei filtrati moriva in modi terribili.
 

Una terza ragione è che questo approccio asseconda il piano di rapina dell'Africa da parte dei rapaci potenti del mondo. L'Africa diventa così il luogo senza legge, in cui chi ha mezzi economici adeguati, può andare a fare ciò che gli pare, sfruttare le miniere, produrre derrate alimentari da esportare nei paesi ricchi, forse fare esperimenti biomedici su gente inerme, e così via dicendo.

Se queste ragioni appaiono fondate, allora significa che tutti, sia buonisti che xenofobi, assecondano un piano per cui l'Africa viene sottratta agli africani e regalata a pochi potenti come se fosse cosa loro, e una parte anche piccola dei costi di questa rapina, in massima parte a carico degli africani, viene scaricata sulla gente comune, affinchè si perfezioni il piano di crescente proletarizzazione dell'umanità per il progetto criminale di pochi dementi che malgrado la loro demenza comandano in tutto il mondo.

Ritorno pertanto alla domanda iniziale, è questo che vogliamo, salvare una piccola percentuale degli africani, permettendo ai nostri padroni di impossessarsi dell'Africa compiendo un genocidio che farebbe impallidire tutti gli esempi storici precedenti?

Se come spero la risposta è negativa, allora, bisogna che la comunità internazionale sotto l'egida dell'ONU riprenda possesso dell'Africa estirpando tutte le schifezze che l'occidente vi ha scaricato soprattutto negli ultimi decenni e la riconsegni agli africani. 

Se non riusciamo in questa impresa, allora è inevitabile che un tragico egoismo nazionale prevalga, ogni popolo non potrà che pensare a salvare sè stesso, questa diventa l'unica forma di difesa possibile dal piano criminale che ho tratteggiato.

2 commenti:

  1. Condivido in pieno l'analisi ma la soluzione non mi pare adeguata.
    L'ONU è strumento di quello stesso gruppo di dementi che tu correttamente individui come responsabili del dramma africano; strumento di un colonialismo che invece di scomparire è oggi più forte che mai.
    Un'altra soluzione... no, non ce l'ho.

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  2. Con tutti i suoi difetti, l'ONU conserva nel suo stesso statuto e nello stesso fatto che esista, un ruolo ufficiale di cui gli occulti padroni del mondo hanno timore.
    Il progetto è così criminale, così male congegnato, così impresentabile, che costoro, malgrado il nugolo di servi e servetti di cui si circondono, temono qualsiasi cosa non possano essere certi di gestire in prima persona.
    Pensa al caso della Grecia, la coloritura sinistra pallido di Syriza li fa tremare, malgrado la dimensione modesta della popolazione, ed è per questo che devono per forza farli fuori, o facendoli arrendere, o lavorando perche il default inevitabile distrugga nel breve termine ogni speranza di rinascita della loro economia.

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