Mi sono finora astenuto dall'occuparmi delle prossime elezioni per il capo dello stato.
Neanche oggi però mi presterò a giochini sul totonomi, si tratta di un atto che per il modo in cui viene attuato, non può essere previsto con un ragionevole margine di certezza neanche dagli addetti ai lavori, figurarsi da un semplice cittadino come me che non figura neanche tra le persone chiamate ad esprimerlo.
Direi anzi che lo stesso Renzi che ha saputo collocarsi al centro della scena assumendo almeno a livello mediatico il ruolo di demiurgo della situazione, non riesca a formulare oggi un'ipotesi di sicuro successo. Aggiungerei che egli abbia una fifa matta di fallire, non solo per il fatto stesso di trovarsi un presidente potenzialmente ostile, ma anche per il valore simbolico che un suo insuccesso avrebbe per il modo stesso in cui egli va costruendo il suo profilo, basato quasi esclusivamente sul fatto stesso di ottenere risultati indipendentemente dalla loro qualità. Vedo che Bersani è intenzionato ad aiutarlo a trovare un accordo, e capisco che questo ex-segretario del piacentino è ormai un patetico caso umano, fuori ormai dalle categorie politiche.
In mezzo a tutte queste incertezze, ho maturato un'unica certezza, quella che questa classe politica, queste camere, non hanno la qualità umana prima ancora che politica, di esprimere un presidente non dico adeguato al suo ruolo, ma neanche uno che sia dignitoso, è ormai certo, ahimè, che egli sarà uno dei personaggi squallidi della classe dirigente che ha portato e tuttora mantiene l'Italia nello stato pietoso che non possiamo evitare di constatare.
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