La notizia del giorno sembra venire dalla Germania. Si tratterebbe dell'opinione del governo Merkel che, capovolgendo quanto detto fino a pochi giorni fa, sembra ormai suggerire un abbandono della zona euro da parte della Grecia...
In effetti, all'inizio della crisi, la codardia di Papandreu ha fatto perdere alla Grecia la sua grande occasione, dichiarare default e fare sparire i propri debiti, facendo fallire in un gigantesco domino le più importanti banche francesi e tedesche, cioè i suoi creditori.
La Merkel allora non avrebbe avuto altra scelta che collaborare al salvataggio della Grecia per scongiurare il fallimento delle banche del suo amato paese. Ma come dice Manzoni, se uno il coraggio non ce l'ha, non se lo può dare, e così...(Papandreu non potrebbe neanche giocare a poker, il poveretto, che oggi si ripresenta con lo scopo dichiarato di rompere le scatole a Syriza). Solo qualche mese dopo, come ricorderete, la BCE di Draghi lanciava un piano di rifinanziamento delle banche per l'enorme importo di mille miliardi di euro (quasi metà del debito italiano). Nessuno allora obiettò per l'evidente aumento della liquidità nell'area euro, perchè l'iniziativa era proprio rivolta a favorire la Merkel (ed in seconda battuta la Francia). Da allora, le banche sono certe di non fallire, anche perchè nel frattempo la Grecia ha iniziato a restituire i suoi debiti: messo in sicurezza il proprio paese, ora la Merkel può assumere questo atteggimento spocchioso, evidentemente finalizzato a indebolire Syriza, che rimane spiazzata, visto che toglie ogni forza alla Grecia su una eventuale trattativa sulle condizioni di ristrutturazione del debito: Junker, come noto fedele cagnolino nelle mani della Merkel, andrebbe lì e gli direbbe che non v'è nulla da trattare, che esca dall'euro e poi faccia ciò che preferisce.
Tuttavia, la cosa cambierebbe e di parecchio se l'Italia seguisse la stessa sorte della Grecia, e questo la Merkel lo sa bene. Sembrerebbe quindi che in questa mossa della Merkel, il nostro premier abbia giocato un ruolo, l'abbia in qualche misura assicurata che l'Italia nè esce dall'euro, nè ristruttura il suo debito (che poi sarebbe il modo di togliere ogni parvenza di soluzione per l'economia italiana). Capisco la natura aleatoria di questa mia tesi, ma conoscendo la prudenza della Merkel, sembra proprio impossibile che ella si sia spinta a far trapelare notizie che potrebbero in effetti trasformarsi per un terremoto dell'intera unione europea.
In verità, un'ipotesi alternativa c'è, che la Merkel bleffi, che lasci trapelare notizie finalizzate ad influenzare l'esito delle elezioni greche, pronta asmentire tutto quando Tsipras dovesse insediarsi, ma certo la sua credibilità, a cui ella è stata finora puntigliosamente attenta, subirebbe un colpo non indifferente.
Staremo a vedere, osservando cosa fa in proposito Renzi in queste tre settimane che ci separano dal voto in Grecia.
Tuttavia, la cosa cambierebbe e di parecchio se l'Italia seguisse la stessa sorte della Grecia, e questo la Merkel lo sa bene. Sembrerebbe quindi che in questa mossa della Merkel, il nostro premier abbia giocato un ruolo, l'abbia in qualche misura assicurata che l'Italia nè esce dall'euro, nè ristruttura il suo debito (che poi sarebbe il modo di togliere ogni parvenza di soluzione per l'economia italiana). Capisco la natura aleatoria di questa mia tesi, ma conoscendo la prudenza della Merkel, sembra proprio impossibile che ella si sia spinta a far trapelare notizie che potrebbero in effetti trasformarsi per un terremoto dell'intera unione europea.
In verità, un'ipotesi alternativa c'è, che la Merkel bleffi, che lasci trapelare notizie finalizzate ad influenzare l'esito delle elezioni greche, pronta asmentire tutto quando Tsipras dovesse insediarsi, ma certo la sua credibilità, a cui ella è stata finora puntigliosamente attenta, subirebbe un colpo non indifferente.
Staremo a vedere, osservando cosa fa in proposito Renzi in queste tre settimane che ci separano dal voto in Grecia.
Tattica. Tsipras ha detto e ripetuto in ogni occasione che NON vuole abbandonare l'euro, ma ritrattare il debito greco: cioè default (magari selettivo ma tant'è).
RispondiEliminaSe la Merkel gli apre la strada dell'uscita dall'euro è evidente che non vuole sentir parlare di default sul debito. Del resto un default costerebbe salato alle banche tedesche che hanno i titoli greci, mentre l'abbandono dell'euro non sposterebbe granché, dal momento che la maggiorparte del debito greco è sotto legislazione straniera.
No, personalmente non credo che le banche tedesche temano una ristrutturazione del debito, hanno già avuto il tempo di mettersi in salvo, hanno sicuramente ancora titoli greci nella pancia, ma sicuramente non in quantità tale da mettere in pericolo il loro equilibrio generale.
RispondiEliminaProprio perchè sono d'accordo che si tratti di pura tattica, credo che non dovremmo motivare la mossa su un piano squisitamente finanziario, quanto piuttosto su un piano politico complessivo, spiazzare Syriza portando all'ordine del giorno la questione euro sì/euro no che Tsipras ha faticato tanto per tenere fuori. Mettendo assieme questa questione e il ritorno in corsa di Papandreu (il PD greco potremmo chiamarlo), si tenta di sconfiggere Tsipras così da continuare a far fare alla Grecia ciò che la troika vuole.
Mi chiedo cosa potrebbe succedere se queste manovre fallissero e Tsipras risultasse sicuro vincitore, in particolare cosa farebbe l'Italia di Renzi, che certo non è amico di Tsipras, ma neanche della Merkel. Se i Clinton gli dicono di approfittarne minacciando anche l'Italia l'uscita dall'euro, le cose si metetrebbero assai male per la Germania-
Il punto sta tutto lì, se gli USA riescono a colpire la Germania senza arrivare a mettere in forse la sorte compelssiva dell'unione europea: in ogni caso, i giochi sono in qualche misura riaperti.