Sono trascorsi ben undici giorni dall'ultimo post, un record per questo blog a cui mi sono sforzato di dare una certa continuità, ma impegni vari mi hanno mio malgrado distratto.
Riprendendo dopo tanto tempo, propongo questo post che mi si potrebbe definire riassuntivo, e in cui pertanto metterò assieme cose totalmente diverse, per sommi capi, con l'intenzione di riaffrontarli nei prossimi giorni.
La politica internazionale la fa da padrone, con i due differenti scenari, l'uno irakeno, l'altro ucraino, ancora aperti e ricchi di pericoli per il mantenimento della pace.
Per il momento, si è chiuso il capitolo israelo-palestinese, su cui non è ovviamente lecito essere tranquilli, si tratta soltanto di una tregua che non sappiamo quanto durerà. Rimane comunque il dato positivo dell'interruzione delle ostilità che con pur con tutti i limiti che dicevo, mi riempe di gioia per quelle povere martoriate popolazioni.
A questo proposito, ha destato un certo clamore un intervento su fb di Ida Dominijanni, che per parecchi anni è stata una delle giornaliste di punta del quotidiano "Il manifesto", proprio sui temi del conflitto arabo-israeliano. Tale intervento è stato poi ripreso ed approfondito dal blog letterario "Minima et moralia". Anche su queste questioni spero di trovare presto il tempo di tornarci perchè le trovo particolarmente interessanti ed importanti.
Sullo sviluppo della situazione in Iraq ed in Siria con il successo militare dell'ISIS, sarà bene intervenire per chiarirne almeno alcuni degli aspetti molteplici che presenta.
Infine, la situazione in ucraina, e quindi per chi l'avesse dimenticato ci troviamo in Europa, l'ho già ripetutamente affrontato. Come sanno i miei lettori abituali, già dalla primavera sostenevo che l'unica soluzione stava nella spartizione dell'Ucraina, cosa che si poteva fare con piena soddisfazione almeno della popolazione ucraina molto semplicemente e velocemente, ma purtroppo quel paese è diventata una preda ambita nell'intero scaccheire geopolitico, e quindi agli ucraini è stato impedito di risolversi la questione in un modo così diretto perchè interessi esteri erano diventati troppo preponderanti. Già da allora, dicevo che nessun'altra soluzione era praticabile, e che avrebbe potuto avere successo indipendentemente dalla forza del fronte che l'avesse sostenuta, ma che invece tale fronte sarebbe riuscito soltanto a ritardare la soluzione del conflitto con conseguente costo in termini di vite umane e delle condizioni di vita degli ucraini. Mi pare che lo sviluppo degli eventi mi stia dando ragione, confermandomi ancora una volta nell'opinione di essere in mano ad apprendisti stregoni, gente molto potente ed efficiente, ma sostanzialmente incapace di praticare strategie realistiche, forse perchè l'apparente crisi irreversibile del capitalismo tende ad incrementare l'ansia e la ricerca frenetica di soluzioni del tutto improbabili ma su cui questi potenti si impuntano allo stesso identico modo di come fanno i bambini privi del senso della realtà. Ci tornerò ancora.
Per quanto invece riguarda la politica interna, vi confesso una certa stanchezza nel ribadire le mie personali posizioni che non solo non vengono abbracciate da chi potrebbe utilmente servirsene, ma non vengono neanche prese in considerazione anche soltanto per contrabbattere o perfino spernacchiarmi, il silenzio contro cui neanche Don Chisciotte si sarebbe potuto accanire.
Tuttavia, ciò non mi esenterà dal tornarmi ad occupare di tali questioni, perchè siamo tutti, volenti o nolenti, coinvolti nelle scelte governative. Penso a due distinti post, l'uno sull'Europa, l'altro specificamente sulla strategia comunicativa di Renzi, su cui ho alcune idee, ma mi serve un po' di tempo per dare al tutto una certa organicità.
Tanta carne al fuoco che spero avrò il tempo di cucinare a puntino, argomenti che mi terranno occupato ancora per settimane, anche se l'attualità finirà coll'alterare le priorità che adesso mi sto dando.
A presto!
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