Bersani ha testualmente detto che l'unica regola che si stava cambiando nel PD era quella che toglieva al segretario l'esclusiva per la presentazione alle primarie, e tutto ciò avveniva in mezzo agli applausi entusiastici dell'assemblea lì riunita...
Naturalmente, era un falso palese, e le contestazioni riguardavano queste altre regole, e mi chiedo, senza naturalmente entrare nel merito, in che follia di mondo siamo in cui si applaude una menzogna così evidente. E non stiamo parlando di persone sprovvedute ma dei componenti dell'istanza più importante di quel partito tra un congresso e l'altro.
Mi consola il lucidissimo commento di Parisi con cui mi trovo ormai fin troppo spesso d'accordo, che diceva come si fosse capovolto l'ordine logico che andava seguito. Insomma, invece di definire per prime le regole elettorali, poi quelle delle primarie ed infine le candidature, da tempo si erano definite le candidature, oggi si stava lì affrontando le regole delle primarie, rinviando a un momento futuro indefinito la definizione delle regole elettorali.
E' così difficile capire come l'ordine da seguire sia fondamentale. Vedremo cosa faranno se Bersani perde le primarie, o se vincendole, si va a un sistema proporzionale che eslude una investitura preliminare a premier.
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