martedì 14 agosto 2012

COSA SI NASCONDE DIETRO LO SCONTRO SULLE REGOLE ELETTORALI?

Leggo in giro, anche nella blogsfera, ad esempio qui, che c'è chi si appassiona alla questione della legge elettorale...

Anche io, del resto, in passato mi sono occupato della questione, ma oggi tutto questo fervore mi pare francamente fuori luogo. Sono convinto, e non l'ho certo nascosto, che i margini di democrazia si vanno riducendo un po' in tutto il mondo, e l'Italia non fa certo eccezione. Chi, come i dirigenti del PD, dichiarano che il governo Monti sia un episodio limitato nel tempo che essi stessi hanno appoggiato per fronteggiare un'emergenza, mentono, presumibilmente sapendo di mentire (non ho il diritto di considerarli dei mentecatti). Un'emergenza si caratterizza per una sua specificità temporale. come quando avviene un terremoto, e si capisce che di fronte ad un evento così puntuale ed obiettivamente devastante, si possa accedere a misure che in altri tempi sarebbero considerate da condannare.
Nel caso della crisi economica che ha ufficialmente motivato l'incarico a Monti, possiamo affermare che ci troviamo in una situazione analoga? 
Certamente no, perché nel novembre scorso non è successo nulla di così improvviso, viene a maturazione la crisi dovuta ai titoli tossici, investendo con violenza l'eurozona, ma con una gradualità su cui dovremmo essere tutti d'accordo. 
L'aspetto però più importante è che una politica emergenziale deve innazitutto avere una durata definita nel tempo e usare mezzi sulla cui efficacia tutti dovrebbero convenire, come i mezzi di soccorso che si utilizzano in caso di eventi sismici, che devono prima di tutti cercare di salvare più vite possibili sotto le macerie e dopo affrontare i problemi della sistemazione degli sfollati prima in un alloggio transitorio e poi ripristinando gli alloggi distrutti. Seppure sui dettagli ci possano essere dissensi, si conviene almeno sulle cause che determinano lì'emergenza e sugli aspetti più rilevanti delle misure da assumere. 
Nel caso della crisi economica, la cosiddetta politica di emergenza è frutto di specifiche teorie economiche, di tesi chiaramente di parte che non tutti crediamo siano risolutive, altri come me, credono al contrario che esse determinino un aggravamento della situazione. Fatto sta, che da quando questo governo si è insediato, la situazione è andata precipitando, tanto che nessuno nel governo tenta neanche di difendere la propria politica, usando ormai soltanto lo spregevole argomento del "ma senza noi, sarebbe stato molto peggio", che appare come un articolo di fede. 
Ed ancora, nel contesto di questa discussione, il punto è capire se esiste una data dopo la quale si può con sicurezza affermare che l'emergenza finisce e si torna alla normalità. Personalmente, credo che ciò che abbiamo visto finora sia pressoché nulla rispetto a quello che dovremo ancora affrontare, l'emergenza non è alle nostre spalle, è davanti a noi. Lasciando da parte la mia opinione, nessuno, neanche i pasdaran del liberismo sono così pazzi da prospettare una data come quella della fine della crisi. 
La questione è tutt0altro che accademica, in  quanto il parlamento termina il suo mandato nella prossima primavera, e ciò su cui mi interrogo, ma non credo certo di essere l'unico a farlo, è capire cosa succederà quando un nuovo parlamento si sarà insediato.
Vista in questa ottica, la questione della riforma elettorale esce dall'ambito della teoria per finire dritta dritta in quella dell'attualità. 
La mia impressione è che Napolitano, quando sollecita la riforma elettorale, difatti sollecita una legge proporzionale, è questo che vuole imporre all'attuale parlamento. Non si tratta quindi dello scandalo dei parlamentari nominati dalle segreterie, la questione è che il le forze politiche nel nuovo parlamento devono avere le mani libere, è questa la caratteristica specifica dei sistemi proporzionali, che gli elettori esprimono soltanto un'opinione politica, non un'ipotesi di governo, questo passo fondamentale viene interamente demandato alle forze politiche che diventano così proprietari dei voti ottenuti, in quanto li possono gestire a loro piacimento. 
E' proprio questo l'aspetto che ancora oggi mi fa schierare sul fronte dei sistemi maggioritari, anzi di un sistema che favorisca apertamente il bipartitismo, sistema elettorale che in Italia non è mai esistito, abbiamo provato un sistema bipolare che di fatto raccoglieva tutto il peggio di entrambi i sistemi. 
Il punto però oggi è un altro, è che il proporzionalismo viene oggi messo a disposizione della continuazione dell'esperimento Monti. 
Se come si dice Napolitano preme per anticipare il più possibile la data delle elezioni, si parla ormai di febbraio, è presumibile che egli lo voglia per potere gestire anche la fase iniziale della nuova legislatura prima che il suo mandato scada, così da permettergli di rinnovare il mandato a Monti. 
Ora, anche nel mio timido dei sistemi bipolari, le forze politiche avrebbero enormi difficoltà, dopo avere posto agli elettori due differenti ipotesi di coalizioni di governo, a rifare una coalizione grande come quella che sta sostenendo Monti, farlo ad inizio legislatura smentendosi così clamorosamente potrebbe avere effetti devastanti anche a livello di ordine pubblico. 
Se invece si passa ad un sistema proporzionale, si dice e non si dice su cosa si vuol fare dopo le elezioni, si prospetta incompatibilità e nello stesso tempo non si esclude coalizioni solo a urne chiuse (si veda il balletto su un'alleanza che includa Casini e Vendola), allora l'opinipone pubblica sarebbe già stata preparata: insomma,mi pare che taluni osservatori si siano già fatti infinocchiare su questa questione elettorale, perorando questioni di principio di rappresentatività, non cogliendo le motivazioni contingenti, il progetto specifico che Napolitano, dopo ciò che gli abbiamo visto fare nellò'ultimo anno, sicuramente coltiva, Monti forever. 
Non pensavo di dovere arrivare a tanto, ma mi trovo mio malgrado a gridare "a ridatece il puzzone", dove il puzzone è oggi costituito dal porcellum, il male minore in questa stagione così vergognosa della nostra nazione.

7 commenti:

  1. Li vedo "solo" faticosamente alla ricerca di prolungare la permanenza in parlamento o nella peggiore della ipotesi promuovere un loro fido. Troveranno (o hanno già trovato) un accordo simile a quello attuale in cui per il bene dell'Italia parteciperanno alla spartizione. Quindi, il M5S non riuscirà a governare, ma saranno tanti. Vedremo se manterranno le promesse o se anche per loro varrà il motto che chi va la mulino s'infarina. Personalmente penso (spero) di no. Ognuno vale uno, quindi difficile convincerli tutti. Uno per uno. E comprarli tutti, uno per uno. Difficile.

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    1. Conosci qualche politico italiano che una volta arrivato al potere non si sia infarinato ben bene? Bossi docet!

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  2. Con la speranza che il "puzzone" non ci ridia Berlusconi premier per altri 5 anni! Ti giuro, non riuscirei proprio a tollerarlo. Ma ci pensi? Ritornare da dove siamo venuti, con il mondo intero che ci prenderebbe giustamente ancora di più a fischi e pernacchie! Comunque anch'io non vedo l'ora di andare a votare perchè questa situazione mi sta esasperando, anche se ho ben poche speranze circa la capacità dei politici italiani di saper governare con onestà e giustizia. Tu intravedi qualcuno proveniente dalla società civile (a parte Grillo) meritevole di consensi e fiducia?

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  3. Gli spernacchiatori in genere non si accorgono che stanno peggio. Talmente presi come sono a guardare gli altri, girano con scarpe di colore diverso e altro ancora ma..spernacchiano.
    Non mi fido più di nessuno, del M5S mi ha colpito il messaggio: se ci voti devi partecipare, ho sempre sentito votami che ci penso io. Ecco, questo mi ha colpito.

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  4. Ornella, non è questione di persona, è questione di idee, di capacità di analisi e di proposta.
    Poichè è più che evidente che queste idee se ci sono, sono ben nascoste e ignote al grande pubblico, non nutro alcuna speranza riguardo alle prossime elezioni, che neanche mi appassionano. Perchè poi temi tanto Berlusconi, sarebbe interessante capirlo, mi pare che perfino Vendola la pensa allo stesso modo suo. Rimangono questioni di dettaglio, e questioni estetiche (lo disse una volta Enrico Ghezzi e per me è stata una fulminazione).
    A parte che Berlusconi non ha alcuna speranza, ma chi lo voterà mai? E' solo la nullità dei suoi compagni di partito che lo tengono in vita.

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    1. Perchè temo tanto Berlusconi? Perchè in questi 20 anni ha pervaso la società italiana del concetto che essere immorali, disonesti, corruttori, imbroglioni sia del tutto lecito se ciò serve ad aver successo ed arricchirsi! Perchè ha incultato in molte giovani donne che prostituirsi col potente di turno non è disdicevole se poi si ottengono una sistemazione in campo lavorativo pur non avendone le capacità, fama e ricchezza. Perchè ha un conflitto d'interessi da far paura che ha tenuto l'Italia soggiogata ai suoi voleri e alle sue convenienze. Perchè impersona ciò che c'è di più negativo in noi italiani e quando lui ostenta tutto ciò davanti al mondo io mi vergogno profondamente di appartenere a questo Paese!

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    2. Io penso, Ornella, che tu, come tanti altri, sopravvalutiate Berlusconi, confondendo la causa con l'effetto: credete davvero che egli abbia potuto traviare un'intera generazione di Italiani?
      Io penso piuttosto che con le sue TV abbia davvero dato un contributo decisivo al degrado morale, ma ti ricordo che le emittenti private si sono caratterizzate sin dall'inizio da vari prodotti di fiction acquistate sul mercato internazionale, il che implica arera culturale USA, ed anche gli show di Ricci (a partire dal pioneristico Drive-in), dovevano tanto a influenze internazionali.
      Anche oggi, non credo proprio che l'Italia differisca tanto dagli altri paesi europei, ed addirittura andando a Shanghai, ho dovuto constatare che anche in quei remoti luoghi i giovani si comportano apparentemente allo stesso modo, un po' in tutto il mondo direi. E' un processo di globalizzazione sostenuto dall'ideologia liberale, che esclude esplicitamente che possa esistere un'etica collettiva, la morale è un fatto strettamente privato, e i rapporti tra gli individui vengono regolati solo attravetrso norme di legge.
      Prendersela con Berlusconi perchè le ragazze si prostituiscono o perchè tanti cercano di arricchirsi facilmente con mezzi spicci mi pare francamente eccessivo, finchè predomina il liberalismo, siamo condannati ad assistere impotenti al degrado sociale.

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