domenica 26 agosto 2012

MA CHE RAZZA DI LEGGE ELETTORALE VOGLIONO APPROVARE? UNA SEMPLICE CURIOSITA'

Ieri, a "Omnibus" su LA7, ci si scervellava sull'alternativa elezioni in autunno o elezioni in inverno-primavera...
A me pare che Napolitano sia già riuscito ad imporre a PD e PDL il loro impegno a lavorare per l'anticipazione della data delle elezioni, ma ogni dubbio è tuttora lecito in quanto va verificato se poi le forze politiche riescono effettivamente a rispettare i tempi strettissimi richiesti dall'ipotesi delle elezioni autunnali. In particolare, sebbene questi due partiti, coinvolgendo presumubilmente anche l'UDC, stiano lavorando a tempo pieno all'elaborazione di un testo comune, la soluzione di compromesso tra le loro posizioni continua a non essere ancora pronta. C'è insomma la volontà politica prima di tutto di compiacere Napolitano, ma anche una estesa concordanza di obiettivi che la nuova legge dovrebbe loro assicurare, ma è così alta la dabenaggine di costoro che non riescono egualmente a mettersi rapidamente d'accordo, come due topi davanti ad un pezzo di formaggio, mentre si comincia ad avvertire l'odore del gattone che li vuole catturare entrambi.
Che ci sia un interesse proprio di questi partiti a chiudere la legislatura avendo messo in carniere una legge elettorale che serva a perpetuarne eistenza e potere, è cosa evidente. L'interesse a chiudere questa legislatura sta nel ruolo mortificante in cui li colloca l'esistenza stessa del governo Monti, con l'annesso obbligo a stare nella stessa maggioranza, una situazione strampalata se appena consideriamo da dove si era cominciato, una fiera contesa tra due poli avversari che non si sono risparmiate accuse feroci e perfino una delegittimazione del ruolo stesso dell'altro (di governo per l'opposizione, del ruolo di opposizione per la maggioranza). Di Napolitano si è detto, la scadenza del suo mandato lo obbliga ad accorciare i tempi per gestire una fase post elezioni molto delicata senza che l'elezione del nuovo capo dello stato interfeisca col problema di governo. Ma anche Monti vuole chiudere in fretta per non finire di sputtanare il proprio governo che giorno dopo giorno dimostra la sua dannosità per il paese, e non è il caso di lasciare tempo ad altri elettori di uscire dal loro stato di inebetimento benevolo. I suoi ministri ancora di più vogliono liberarsi di questo governo che tende a pregiudicarne le possibilità di fare direttamente politica nella stessa competizione elettorale. Ancora oggi, il loro nome è balzato agli onori della cronaca proporio in quanto ministri, ma certamente è una notorietà che tende a logorarsi in base ai disastrosi risultati del gabinetto.
Infine, anche le forze politiche non rappresentate in parlamento vedono con favore che l'opportunità di vedersi rappresentate in parlamento diventi più prossima.
Di fronte a tale unanimità di interessi verso l'anticipazione delle elezioni, cosa si oppone, oltre all'incapacità tecnicva di formulare un testo di legge elettorale condiviso?
Credo che sia Bersani ad avere un interesse oggettivo a guadagnare tempo. Gli serve per celebrare le primarie che lo consacreranno candidato del PD a premier e per lanciare la campagna elettorale con un evento che coinvolgerà comunque tante persone, facendo forse dimenticare questa fine legislatura, ma anche per fare appannare la fama di Monti e dei suoi ministri quel tanto che basta per diventare capo del governo post elezioni, naturalmente per proseguire pedissequamente nella stessa politica. 
Detto questo, chiarito che ormai le forze parlamentari appaiono come una casta che come tutte le caste si difende ed autoperpetua, e lo fa particolarmente disegnando una legge elettorale a ciò finalizzata, mi rimane un dubbio che spero qualcuno vorrà chiarirmi. 
Il premio alla coalizione vincente previsto nell'attuale meccanismo elettorale, ha la chiara finalità di assicurare la governabilità in un  sistema chiaramente definito come bipolare. Se si condivide la scelta per il bipolarismo, non si avrà nulla da rimproverare a tale premio. 
Sembrerebbe che si vada verso un sistema proporzionale. Ora, si può ancora capire l'esigenza di fissare una soglia minima di consensi per scoraggiare la frammentazione delle forze politiche, sebbene ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni è stata la frammentazione post elezioni: in altre parole, ciò che viene fuori dalle elezioni non conta poi granchè, visto che la mancanza di motivazioni forti nella costituzione di un partito, spinge i politicanti a mettere in opera ogni iniziativa che sia funzionale alla propria sopravvivenza politica. Ciononostante, una motivazione logica per il quorum c'è. 
Vorrei chiedere ai dirigenti del PD che pare la ritengano una questione dirimente per convenire su un certo testo legislativo, come si possa giustificare il premio conferito al partito che raccoglie più voti, tranne per l'ovvia ragione che il PD ha ragioni per ritenere di essere lui tale partito e di poterne così usufruire. Dare il 15% di seggi in più di quelli che gli spetterebbero ad un determinato partito, non ottiene lo scopo di per sè  che si determini una maggioranza. Se proprio il PD raggiungesse il 25% dei consensi, che pare davvero un obiettivo già ambizioso, così arriverebbe al 40%, che continua a non essere una maggioranza. Per governare, dovrebbe comunque costituire delle alleanze, come del resto è ovvio in un sistema proporzionale. Allora, ripeto: che giustificazione teorica si può dare a questo premio se non garantisce la costituzione di una maggioranza e non facilita così la governabilità? 
Il fatto che costoro sostengano norme così palesemente pro domo sua, senza neanche tentare di darne una giustificazione decente, la dice lunga sull'abisso in cui l'Italia si ritrova, con un parlamento i cui costi sono ormai senza alcuna giustificazione: cosa ce ne faremo di un parlamento costituito da soggetti che si limitano   a ratificare leggi di iniziativa esclusivamente governativa, con l'aggravante che si tratta di un governo di non parlamentari, davvero costoro meritano i privilegi che si sono sin qui concessi e a cui non intendono minimamnete rinunciare? Non si tratta ormai che di una finzione, di nominati, che hanno volontariamente rinunciato a far valere una propria opinione sulle leggi a cui dovrebbero dare un contributo fondamentale, e il cui unico scopo appare quello di mantenere uno stipendio ben più elevato degli onesti lavoratori di questo paese; fino a quando sopporteremo tutto questo?

1 commento:

  1. Speriamo di sopportare solo fino alle prossime elezioni. Sul premio di maggioranza, pensa se alla fine se lo piglia il M5S e (sulle orme di PD & UDC che hanno già un accordo post elettorale)contro ogni impegno preso ante elezioni trova il sistema di un accordo con chiunque fosse disponibile ad un tentativo veramente nuovo. Fantasia? Beh, anche Parma...

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