venerdì 3 febbraio 2012

GLI ERRORI DI MONTI: L'INIZIO DI UNA DEBACLE?

Mi pare proprio di dover affermare che per Monti questa settimana in corso sarà ricordata come la peggiore da quando egli è premier.
Gli episodi che si ricordano sono la sfortunata espressione da lui utilizzata a proposito del lavoro non precario e la disavventura parlamentare con l’approvazione della norma sulla responsabilità individuale dei magistrati.
Io non voglio mettere in dubbio la rilevanza dei due episodi né la loro negatività, ma trovo davvero sbalorditivo come in questo modo si taccia sul fatto sicuramente più importante di questa settimana, di quanto cioè avvenuto in sede di vertice europeo.
Non solo in tale vertice la Merkel è riuscita a fare passare in maniera pressoché integrale il punto di vista tedesco, imponendo a tutti (tranne Regno Unito e Repubblica Ceca che si sono abilmente sfilati) una corazza che soffocherà tutti quanti e di cui ho scritto nel precedente post, ma lo stesso Monti ha avuto la tracotanza di tenere una conferenza stampa in quella stessa serata per sottolineare come era andata bene all’Italia...
Ora se lunedì il nostro premier utilizza la sfrontatezza per non confessare la plateale sconfitta subita nel vertice, e se solo due giorni dopo se ne esce con una battuta infelice sul lavoro che non c’è, né stabile né precario, dei giovani, finisce per ricordarci qualcun altro. Chi infatti non ricorda come Berlusconi dichiarava sempre del successo suo e dell’Italia ai vari vertici a cui partecipava, anche in presenza delle più chiare evidenze contrarie, o chi può dimenticare le sue allucinanti dichiarazioni sull’affollamento dei ristoranti come prova inequivocabile dello  stato di salute dell’economia italiana?
Allora, la gente sarà instupidita a badare ai modi del politico di turno piuttosto che alla sostanza dei suoi atti politici, ma a questo punto non dovrebbe sfuggirgli un certo costume fanfaronesco che sembra contagiare tutti coloro che finiscono per sedere a palazzo Chigi. Ciò che infatti accomuna tutti questi atteggiamenti è la pretesa di avere avuto successo da una parte, e di sottovalutare i reali problemi della gente dall’altra.
Rimane a margine di questo duro giudizio su Monti, un giudizio ancora più duro, ove possibile, sul mondo dell’informazione così distratto rispetto a uno dei vertici più importanti della storia dell’Unione Europea, e sempre più centrato su singole espressioni utilizzate dal politico di turno (estremamente significativa da questo punto di vista l’ossessiva attenzione all’uso del termine sfigato da parte del Martone di turno).

6 commenti:

  1. La sobrietà dei professori, almeno quella del linguaggio, mi sembra già andata abbondantemente a ramengo.
    L'intervento di Monti sul tema del lavoro marca la fine dei fraintendimenti.
    Definire "apartheid" il sistema residuale dei diritti del lavoro dipendente non è una gaffe, ma un disvelare la propria mera opera di attuazione della sciagurata lettera della BCE, che segna la fine della nostra sovranità nazionale dopo quella della Grecia.
    Questi sono miei nemici di classe, e mi hanno dichiarato guerra.
    Il fatto che abbiano stravinto e che non abbiano più nemici, non cambia di una virgola il giudizio politico.
    luposelvatico

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  2. Avevo riposto un lumino di speranza in Monti ma è stato brutalmente spento anche quello! Ormai non credo più a niente e a nessuno, mi riferisco a coloro che sono stati chiamati, o che si candidano, a guidare il nostro Paese. L'immagine del relitto della Costa Concordia sull'isola del Giglio rappresenta alla perfezione la condizione dell'Italia odierna!

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  3. @luposelvatico
    Sai, penso che certamente come tu dici, egli sia parte di un piano preordinato a livello europeo probabilmente sotto la regia di Giorgio.
    Oggi però l'uomo, vittima della sua inesauribile ambizione, vuole passare alla storia come il salvatore dell'europa, un ruolo non in conflitto con quello originale, ma nello stesso tempo non coincidente. Adesso la sua ambizione sembra essere quella di fare dell'italia l'apripista.
    Ora, la pericolosità di chi vyuole fare il salvatore della patria e dell'europa è che, sentendosi portatore di un fine superiore, sacrifichi le vite individuali a questo fine. Bisognerebbe renderlo inoffensivo al più presto.

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  4. @Ornella
    Guarda però che l'Italia è lungi dall'essere unn caso unico, ormai il mondo intero è preda del famoso 1% di ricchi.

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  5. Aiutami a dire....significa che non c'è più via d'uscita per nessuno!

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  6. @Ornella
    La soluzione è nelle cose, basta sconfiggere quel 1%, ma sarà doloroso e la gente ha perso la capacità di soffrire, così che i tempi non saranno brevi.

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