mercoledì 1 febbraio 2012

IL FISCAL COMPACT COME MANIFESTAZIONE PAROSSISTICA DEL LIBERISMO

La situazione si va sempre più radicalizzando. 
Di fronte a una platea sempre più instupidita, che pensa a Monti come quel signore per bene che ha sostituito quel gran cafone di Berlusconi, così presa da questo confronto essenzialmente estetico tra il vecchio e il nuovo premier, si sta consumando l'attacco parossistico probabilmente finale da parte del neoliberismo. 
Siamo così obnubilati da decenni di odio verso il berlusconismo, che la rivoluzione che sta oggi avvenendo sotto i nostri occhi, non viene percepita. Eppure, oggi si sta fissando il ferreo quadro istituzionale che domani ci vincolerà a comportamenti neoliberisti. In altre parole, non basterà che alle elezioni venga fuori una maggioranza contro tale ondata neoliberista, perchè è già partita la rpocedura per introdurre in costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio, la più idiota e micidiale norma che si poteva inserire. Inoltre, nel recente vertice europeo, si è definito un nuovo trattato, chiamato fiscal compact, che vincola anche a livello europeo il comportamento dei singoli stati a regole di bilancio che vanno in questa direzione. 
Senza alcuna fondata giustificazione teorica, e senza alcuna verifica sperimentale, si va negando lo stesso concetto di stato sovrano, perchè nella storia dell'umanità il concetto di sovranità si è sempre accompagnato alla facoltà propria del sovrano di avere il privilegio unico di potere stampare moneta, e cioè di potere contrarre debiti teoricamente illimitati...
Temo che questo pubblico distratto fino alla demenza non si renda conto di quale corazza governanti che si comportano come apprendisti stregoni, stanno imponendo al proprio paese, di come il debito pubblico non potrà essere più utilizzato come ordinario mezzo anticongiunturale per sostenere ed orientare l'attività economica. 
La cosa perfino paradossale è che tale rigore fiscale non si applica al sistema bancario che ha recentemente usufruito di un poderoso finanziamento pubblico tramite la concessione di un debito a condizioni stracciate, e già alla fine di questo mese avrà un'ulteriore occasione di questo tipo. 
Eppure, come dicevo, tutte le evidenze sperimentali mostrano come queste ricette neoliberiste abbiano finora fallito miseramente come la Grecia ci da' un esempio di evidenza lampante, e parallelamente la concessione dei prestiti a un sistema bancario profondamente malato appare come la classica aspirina, un pannicello caldo che non può risolvere il problema di proporzioni enorme di un carico di titoli pari a quasi dieci anni di PIL mondiale. 
Mi fa quasi ridere pertanto l'esortazione di Napolitano a lasciare la protesta su un terreno non violento. Ma come Presidente, ci state legando con le camicie di forza di norme costituzionali e trattati internazionali praticamente immodificabili, e pretendete che ci stiamo fermi a subire l'azione degli infermieri senza neanche tentare di divincolarci? 
Eppoi, Presidente, la violenza non può essere giustificata su un piano legale, la violenza si giustifica quando risulta vincente. Che senso quindi ha rimarcare ciò che è perfino ovvio, che in uno stato di diritto, c'è il monopolio della forza dalla parte del potere costituito? Nel momento in cui il popolo o una sua parte giudicherà che questo monopolio statale non sia più giustificato dal carattere democratico del governo, non basteranno le sue parole Presidente, a fermare la violenza. 
Come dicevo all'inizio, la situazione si va sempre più radicalizzando, e la violazione dell'ordine costituito appare come una prospettiva inevitabile: saranno anzi proprio quei distratti che oggi difendono Monti con la spada rivolta verso il drago Berlusconi, a ribellarsi in maniera più cruenta quando si risveglieranno dal profondo sonno in cui sono piombati.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo su tutto meno sull'ultima frase, continueranno a dormire, ahimé!
    genseki

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  2. Sono d'accordo su tutto meno sull'ultima frase, continueranno a dormire, ahimé!
    genseki

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