domenica 8 maggio 2011

CANCRO A CHI?

Oggi scriverò un apologo.
C'era quindi una volta una cellulina cancerosa che si era insediata dentro un organismo sano. La cellulina iniziò a duplicarsi, moltiplicandosi a tal punto da essere disseminata nell'intero organismo ospite, e costituirne ormai una percentuale sostanziosa.
Come tutto ciò fosse potuto accadere, non fu mai del tutto chiaro. Certamente gli anticorpi del sistema non avevano funzionato a dovere, certamente una parte sostanziosa doveva averla giocata qualche epatocita della politica e qualche epotocita del sistema mediatico, ma la velocità della propagazione fu così elevata che sembra impossibile ascrivere tutto al tradimento di qualche specifica cellula, qui c'era un intero sistema che aveva ceduto di schianto all'invasione cancerogena.
Taluni clinici sostengono che un gioco fondamentale l'abbia giocato una specifica sostanza secreta dalle stesse cellule cancerogene, a cui hanno dato il nome di "televisione", che svolge questo ruolo letale con grande efficacia, dato che pare che le cellule sane gradiscano tanto questa sostanza e l'assimilino subito.
Fatto sta che questa cellulina cancerogena a un certo punto si trovò circondata da tantissime cellule identiche a sè stessa, malgrado riconoscessero a quella cellula originale misteriosamente una qualche egemonia.A questo punto, questa cellula perse del tutto la testa e, dimenticandosi perfino della propria identità, immaginò incredibilmente di essere lei la cellula sana, ed ordinò l'attacco finale, la metastasi conclusiva ed esiziale dell'organismo con le parole: "Gli anticorpi (detti anche magistrati) sono un cancro, non ci fanno distruggere in pace questo organismo-paese, vanno estirpati immediatamente".
La fine di questo apologo non è stata ancora scritta, forse tra una settimana, tre settimane, e poi infine tra cinque settimane potremo mettere la parola fine a questo apologo.

3 commenti:

  1. Sono appena rientrata da una splendida vacanza ad Ischia, ma da vera masochista continuavo a seguire le farneticazioni e le malefatte del nostro primo ministro. La fine di quest'apologo speriamo sia a favore del nostro Paese, altrimenti questo cancro diventerà mortale! Io non so più se sperarci ancora o rassegnarmi e, per sopravvivere, disinteressarmi di tutto e campare alla giornata.

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  2. Per alcune persone non proprio trasparenti la
    normalità consiste nel pestarti un piede ma il
    grido di dolore parte immediato da loro prima
    ancora che tu possa aprir bocca-E' il sistema
    logoro ma efficace che alimenta il crimine-Spesso
    funziona e ci si ritrova ASSOLTI-
    Egill

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  3. il tragico non è che lui sia un megalomane (che pensa di potersi permettere tutto coi soldi), e neanche quelli che gli credono - da lui ipnotizzati - bensì: gli schfosi che gli stanno attorno!

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