lunedì 9 maggio 2016

PROBLEMI DEI PENTASTELLATI

Il problema dei pentastellati è ormai chiaro, e non possono più tardare a dare una risposta convincente ed a suo modo definitiva su questa questione. 

Non è possibile per una forza politica stabilire una volta per tutte le reazioni ad un dato evento, e nello specifico dell'attualità, a iniziative di magistrati...
Se io dico prima che ad un avviso di garanzia, l'amministratore deve dimettersi ed in caso contrario lo sbatterò fuori dal movimento, ciò si traduce inevitabilmente nel conferire ad un terzo (in questo caso un magistrato) poteri ed iniziative proprie della forza politica.
Una caratteristica ha di peculiare la politica, che non può ammettere sovranità sopra di essa. Se io dico che la mia politica economica dipende dall'attività dei mercati e che deve massimizzare il PIL, ho già smesso di fare politica, divento un funzionario che esegue istruzioni dettate da un'autorità che mi sovrasta.
Allo stesso modo, se accetto che un'azione di natura giudiziaria determini il mio comportamento politico, ho ceduto il mio potere di decidere e di scegliere cosa fare ad un terzo.
Il M5S ha già sperimentato la distruttività di un atteggiamento così passivo rispetto alle iniziative delle procure nella vicenda di quel comune campano (Quarto?), quando, dopo avere appoggiato la scelta del sindaco di non dimettersi, ha finito poi con lo sfiduciare quel sindaco che continuava semplicemente a praticare l'atteggiamento che il M5S aveva inizialmente scelto.
Abbiamo adesso il caso di Livorno, dove stavolta Grillo ha assunto una posizione garantista, dichiarando piena fiducia al sindaco indagato.
Questi ondeggiamenti penso che danneggino il movimento, e non poco. Non sarebbe necessario una volta per tutte finire con il fissare regole che per la loro rigidità, di fatto causano una propria perdita di scelta e quindi la rinuncia a fare politica? 

A me sembrerebbe una scelta ovvia quella di attribuirsi volta per volta, in base alla propria capacità di giudizio, il potere di decidere il proprio atteggiamento specificamente per il caso in esame, senza doverlo stabilire una volta per tutte.

 
Capisco le contraddizioni che ciò potrebbe causare, mettendo a rischio la struttura istituzionale stessa del movimento, ma a me pare che simili contraddizioni potrebbero alla fine risultare molto positive.

2 commenti:

  1. Non hanno, e non hanno mai avuto, una linea politica degna di questo nome. Quindi è assai arduo prendere una posizione coerente quale che sia l'argomento.

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  2. Certamente, è questo il problema di fondo, ed è direi consustanziale allo stesso movimento che non può chiarire più di tanto s enon mettendo a rischio la propria stessa esistenza.
    Tuttavia, questa questione del comportamento degli amministratori è ormai divenuta un'emergenza, ed anche a rischio di metterci solo una toppa, questa semplice e provvisoria toppa ci vuole.
    Inoltre, in questo caso si tratterebbe di deregolamentar invece che di aumentare la regolamentazione, e quindi forse più facile da attuare.

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