C'è qualcosa di inquietante e di insopportabile nel silenzio che gli eventi in corso anche oggi in Ucraina incontrano sulla stampa occidentale.
Secondo
voi, il valore della vita di un bambino è differente in base alla sua
etnia o al luogo dove egli vive? Perchè sento molta solidarietà nei
confronti di gaza, perfino nei confronti di israele, e certamente nei
confronti degli irakeni cristiani, ma non ne ho sentita alcuna, se non in forma del tutto generica, neanche da parte di papa Francesco, nei confronti dei bimbi
ucraini, o vittime dei bombardamenti aerei da
parte del governo ucraino o della fame, visto che la città è circondata
e gli assedianti hanno rifiutato di fare entrare i mezzi che avrebbero
dovuto portare alimenti e generi di prima necessità.
Non introduco
temi politici, dico solo sulla base dell'eguaglianza che è dovuta a
tutti gli uomini, possibile che debba ancora durare il silenzio su
questi fatti?...
Ma introduciamola pure la politica. Si da allora il caso che il governo ucraino sia guidato da conclamati fascisti che non esitano a richiamarsi esplicitamente a Bandera, nome di battaglia di un noto collaborazionista nazista ucraino che ha attivamente operato contro ebrei polacchi sin dalle prime fasi del secondo conflitto mondiale. Ricordo a chi non lo sapesse che prima del conflitto, alcune città occideentali dell'attuale ucraina erano a quel tempo parte della Polonia.
Voglio cioè sottolineare come in quella regione non sia mai veramente scomparsa una tradizione nazista nata a quei tempi e mai più scomparsa, neanche a tempi dell'unione sovietica, seppure ovviamente sotto forma segreta.
Ebbene, cosa ti fanno i paesi baltici e la Polonia, la stessa Polonia che faccio notare ha subito la gran parte di vittime tra i propri connazionali, proprio da parte di questo bandera eletto a simbolo dei nazisti di oggi, e anche la germania per compiacenza verso queste nazioni? Questi paesi forniscono appoggio finanziario ed armi (quelle modernissime osservate a piazza Maiden a Kiev durante i disordini che precedettero la caduta del governo di allora) proprio a questi nazisti. Il presidente di allora, un ignobile individuo in verità, scappa, dando inizio a questa nuova fase della politica ucraina.
Contemporaneamente, nelle regioni ad est e sud-est dell'Ucraina, zona tradizionalmente russofona, nasce un movimento di opposizione che chiede ampi spazi di autonomia attraverso la creazione di una struttura federale.
Tentiamo di capire, la storia dell'Ucraina è piena di sconfinamenti con le regioni più prossime, ed è quindi impossibile definire dei confini storici per questa nazione. Fu proprio l'unione sovietica ad essere particolarmente generosa verso questa nazione, atrtribuendole territori ampi, che includono ggi ampie zone della Polonia pre-guerra ed ampie zone della Russia, compreso il caso clamoroso della Crimea, in verità mai prima d'allora considerato territorio ucraino.
L'ipotesi federale è a mio avviso sballata, perchè val sempre la regola che la federazione può funzionare se costituisce un passaggio verso un'unione più stretta, cioè se unisce ciò che prima era diviso, ma non può funzionare se corrisponde ad un legame più debole. Le stesse forze centrifughe che l'hanno promossa, finiranno con il separare completamente le regioni implicate. Dico quindi che doveva essere chiaro, ma non lo è stato, che l'unica soluzione della vicenda ucraina sta nella creazione di due entià statali separate, come già dissi mesi fa. L'evidenza è offerta dalla guerra civile tuttora in corso.
Insomma, la scelta avventurista dei paesi ex-oltrecortina oggi nella UE, trascina quella nazione nelle vicende tragiche di questi mesi, di fronte a una UE ed agli USA che non sanno fare di meglio che assecondare quella manovra politica, e di fronte a un Putin che ha quasi subito interrotto quel piglio interventista che aveva prima esternato con la subitanea occupazione della Crimea, lasciando fondamentalmente soli i ribelli di Donesk.
Mi chiedo allora come può l'opinione pubblica occidentale, una stampa sempre così sollecita alla solidarietà per le vittime causate dal mondo islamico volgere lo sguardo altrove rispetto alle vittime del proprio mondo, del proprio fronte geopolitico, e proprio nle cuore della nostra europa, come sia possibile spiegare e tollerare simile indifferenza, la rimozione totale di questi fatti dalla nostra attenzione.
Oggi, gli abitanti di Donesk sono in pericolo di sterminio da parte di questi fascisti sanguinari secondo uno stile già sperimentato ad Odessa, dove hanno trucidato i loro nemici anche quando questi erano già inermi e incendiato un edificio, provocando la morte di tanti civili. se non mirariranno trucidati, moriranno di inedia.
Ora, chiedo ai governanti europei cosa pensano essi che resterà dopo che Donesk sarà conquistata, se non un popolo quello ucraino russofono, e lo stesso popolo russo che già inveisce contro il proprio presidente per la sua timidezza, che nutrirà un odio profondo per questa europa così schierata con i peggiori fascisti che si sia dato di vedere nel nostro continente dopo la seconda guerra mondiale. E' davvero questo che noi vogliamo, o non dovremmo una buona volta fare sentire il nostro dissenso a chi ci governa perchè ponga fine a questo massacro e si vada infine alla creazione delle due entità statlli separate?
Non è più lecito dormire e neanche voltarsi da un'altra parte, è l'ora di assumersi le proprie responsabilità.
Temo rimarrà deluso, almeno secondo la mia esperienza. Da queste parti ci si volta solo quando coinvolti direttamente e in quel caso si alza la voce per chiedere a qualcuno di trovare una soluzione. C'è un livello oltre al quale non mi riesce di coinvolgere un numero di persone sufficiente ad attirare l'attenzione di chi deve decidere. Il livello è quello del fare.
RispondiEliminaMi basterebbe veramente che la gente dedicasse anche metà dell'attenzione che riserva a Gaza o all'Irak, in fondo non chiedo che qualcuno si arruoli contro i fascisti, ma almeno che veda davvero ciò che accade, al momento opportuno servirà.
RispondiEliminaMetà dell'attenzione riservata a Gaza? L'attenzione di oggi o quella di un tempo?
RispondiEliminaRicordo altri tempi o meglio altri governi durante i quali come accadeva qualcosa da quelle parti fibrillavano in molti. Oggi succede di tutto tra missili, contro missili e contro contro missili ma tutta questa attenzione non la vedo.
Gaza non avrà più i riflettori puntati come un tempo, le viene comunque dedicata molta più attenzione del doppio duella riservata all'Ucraina. La mia era una stima esclusivamente comparativa.
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