martedì 19 agosto 2014

MA PUTIN DA CHE PARTE STA?

Ma voi lo sapevate che i separatisti ucraini hanno diffuso già nell'ormai lontano 13 maggio una dichiarazione d'intenti in cui tra l'altro sostenevano la loro volontà di sequestrare i beni dei loro oligarchi? 
Stiamo al confine con la Russia, ma secondo voi questi oligarchi potenzialmente danneggiati dall'insurrezione separatista non saranno strettissimamente legati a Putin ed al suo blocco di potere? 
Insomma, qui la situazione sembra terribilmente più complicata di quanto la si vorrebbe fare apparire...

Così, vengono a galla altre informazioni su tempi molto più remoti. Se ci riferiamo alla successione ad Eltsin, viene ad esempio fuori che la finanza globale sembra fortemente coinvolta con la scelta di affidare la Russia a Putin. 
Se ci aggiungiamo i viaggi di Poroscenko prima della sua elezione a Mosca, abbiamo a disposizione tante evidenze che sembrano confermare che questa ribellione dell'Ucraina orientale costituisca uno spiacevole incidente anche per la dirigenza russa, tutto l'opposto dell'ipotesi che trionfa nei media, e che pretende che essi siano un passivo strumento nella mani di Putin. 
Come sa chi mi segue, ho pubblicato un post con un titolo alquanto provocatorio, proprio per evidenziare la misteriosa retromarcia di Putin, così decisionista in Crimea, e così apparentemente pusillamine sul resto dell'Ucraina. bene, un accordo preliminare che concedeva alla Russia la sola crimea sembra la spiegazione più probabile. 
Cosa sarebbe successo in seguito causando le turbolenze che ancora vediamo in quella regione? Sembra abbastanza ovvio che Putin, rispettando sostanzialmente quell'accordo iniziale, sicuramente deciso a isolare e distruggere questi nemici dei suoi amici oligarchi, cerchi comunque di ritagliarsi un suo spazio autonomo che gli permetta anche di non subire contraccolpi nell'opinione pubblica interna al suo paese. Così, manovre militari, inziative umanitarie, ma soprattutto viaggi nella parte del globo meno fedele agli USA, sono tutti pezzi di questa strategia che potremmo definire di consenso guerreggiato, che rimane come si sa il modello di relazione fondamentale all'interno della cerchia ristretta dei poteri forti.
Non v'è quindi da sorprendersi se l'isolamento dei separatisti ucraini si accompagni a tensioni geopolitiche autentiche, l'una cosa non confligge sul piano logico con l'altra, l'accordo viene confermato nei suoi aspetti fondamentali, ma rimane la disputa su tutti gli altri aspetti di gestione della crisi, alimentata tra l'altro dal ruolo imbarazzante da protagonisti dei neonazisti ucraini, che si tende ad usare come manovalanza, pronti a buttarli via al momento opportuno. 

Ma non tutte le ciambelle riescono col buco, e non è detto che questa strategia dell'oligarchia globalista riesca: dopo tutto, nessuno è disposto a farsi usare, magari così finirà, ma è dle tutto ragionevole che ognuno tenterà di resistere, i ribelli da una parte, i nazisti dall'altra e putin da un'altra parte ancora. Per completare il quadro, seppure la posizione della unione europea appaia così idiota fino all'autolesionismo, non credo che la Merkel, quantomeno lei, sia così sprovveduta da farsi tirare dentro questa vicenda senza ricavarne qualche tornaconto, e quindi anche qui possiamo individuare un nucleo di resistenza potenziale alla politica della cupola finanzairia che governa il mondo tramite prevalentemente il controllo strettissimo sul governo degli USA e della UK. 
In medio oriente poi, non si capisce più chi comanda davvero, come del resto finisce con l'avvenire quando si combatte davvero sul terreno di guerra, ed infine i paesi BRICS, anche come evidenzia l'iniziativa dell'istituzione di una banca comune,  non sembrano avere l'intenzione di fare i tacchini il giorno del rigranziamento. 

Direi così ai vari servetti che circolano nei governi dei vari paesi, ad esempio qui in Italia, che forse seguire pedissequamente gli ordini di un padrone che è ben lungi dall'avere vinto, potrebbe costituire un calcolo del tutto errato, non solo servi, ma anche stupidi: sarà troppo anche per codesti modesti personaggi?

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