La recente decisione di espellere alcuni senatori, assunta dal M5S secondo le solite procedure, definite con una certa dose di ironia involontaria, di democrazia diretta, a seguito delle forti sollecitazioni in questo senso da parte del duo Grillo-Casaleggio, ha collocato nuovamente questo movimento al centro dell'attenzione mediatica.
Entriamo così subito nel nucleo del problema che si può riassumere con l'espressione "spettacolarizzazione della politica"...
In sostanza, gli operatori della politica non rappresentano più opinioni ed interessi di gruppi di elettori che dovrebbero organizzarsi in formazioni politiche, non più di quanto gli attori che recitano sul palcoscenico abbiano l'ambizione di rappresentare i loro spettatori.
I politicanti costituiscono una classe a sè stante, analogamente a come lo sono gli attori, e la loro fortuna politica è esclusivamente dovuta alla loro capacità di recitare un ruolo di successo. Il consenso non rappresenta quindi più una forma di condivisione tra rappresentante e rappresentato, in quanto questi due soggetti non sono per niente collegati tra loro, ma esso è soltanto frutto di un gradimento, oggi si vota il soggetto che piace, che si mostra più degno di ammirazione.
Un ruolo fondamentale in tutto questo è svolto dai cosiddetti organi di informazione, tutto quell'apparato che quotidianamente sforna notiziari radiofonici e televisisvi, pagine web, giornali stampati.
Ci piaccia o non ci piaccia, questo apparato mediatico funziona da filtro, permettendo a tutti, anche a coloro che pure non vorrebbero, di conoscere in tempo reale l'ultima dichiarazione o iniziativa del politicante di successo. Naturalmente, il come e il quanto di questa comunicazione sono definiti in maniera selettiva, ed è proprio questo ruolo di selezione attiva dei mass media a rappresentare essa stessa una funzione politica al 100%, in modo che è impossibile oggi considerare in maniera differente il ruolo del giornalista e quello del politicante, almeno dal punto di vista della loro influenza sull'opinione pubblica.
La progressiva riduzione degli spazi collettivi indotti soprattutto dai progressi tecnologici, lascia ciascun elettore sempre più solo a livello di rapporti personali, ma sempre più in comunicazione col "mondo". Naturalmente, si tratta di un mondo che non ha nulla a che vedere con quello reale, si tratta invece di un mondo fatto di materiale mediatico che continuamente ci detta cosa dobbiamo considerare come mondo. Insomma, nello stesso tempo in cui possiamo accedere a un numero sempre crescente di informazioni, veniamo anche manipolati perchè statisticamente i contenuti che ci propongono sono stati abilmente selezionati, così che il quadro della realtà che riceviamo ha un tasso elevato di finzione.
In una situazione così data, il progetto cinque stelle intendeva misurarsi con questo contesto, con la decisione di suscitare la formazione di un movimento sfruttando le identiche risorse che il sistema politico-mediatico sfrutta ormai da decenni.
La tecnologia e ideologia dominante lavorano contro la militanza come si intendeva fino agli anni settanta, e cioè la frequenza di una sede fisica dove era possibile un continuo confronto di persona con altri soggetti a te abbastanza omogenei, in modo che quella sede diventava un luogo di produzione di attività politica (e quindi l'attività politica non coincideva con l'attività parlamentare e non ne costituiva neanche supporto subalterno), e quindi come dicevo prima il consenso non rappresenta una forma di attività politica, ma soltanto la traduzione di una preferenza passiva verso quello specifico soggetto ed i suoi accoliti.
Ebbene, Grillo e Casaleggio decidono di sfruttare la notorietà del primo e la presenza del secondo nel settore mediatico, ed in tal modo assecondare la tendenza prevalente, essere quindi in qualche modo come gli altri soggetti sulla scena, ma nello stesso tempo rivendicano una diversità tutta basata su aspetti, da una parte abbastanza folkrostici, come i referendum in rete che coinvolgono alla fine poche decine di migliaia di persone, ma prese come l'universo del proprio elettorato di riferimento, dall'altra su contenuti alternativi, che tuttavia stentano a definirsi univocamente, chiari solo sulla netta opposizione al resto dell'universo politico e agli operatori mediatici.
Tuttavia, questa ferma volontà di presentarsi come alternativi, si scontra col fatto incontestabile che questo movimento basa la propria forza ed efficacia su aspetti di spettacolarizzazione, e da questo punto di vista non v'è dubbio che il M5S finisce col condividere quell'aspetto che dall'inizio di questo articolo ponevo come l'elemento peculiare della politica contemporanea, appunto la spettacolarizzazione della politica. Del resto, la vaghezza del programma rappresenta anch'esso un elemento di somiglianza con le altre forze politiche. Insomma, la diversità non basta proclamarla se poi ci sono aspetti così fondamentali che ti rendono simile proprio a coloro che tu intendi combattere.
Grillo e Casaleggio hanno tentato una scorciatoia per combattere il sistema, per creare un'opposizione di sistema, senza apparentemente rendersi conto che per questa via più breve si finiva per assecondare le tendenze già prevalenti nella politica vincente.
La lezione che mi pare dovremmo ricavare, è che se la spettacolarizzazione è la vera malattia della politica, è proprio questa a dover essere combattuta frontalmente, praticando quella politica militante che non può essere archiviata come un reperto del passato, ma la cui attualità e necessità va affermata e perseguita da qualunque soggetto che aspiri a volere davvero risultare alternativo.
La discussione sulla natura di un partito così fatto ci porterebbe troppo lontano e non può essere affrontato qui, ci ritorneremo.
hai mille canne di ragione; siamo nelle mani di questi "piacioni", stupidamente pensiamo di conoscerli come un vicino parente, ci auguriamo che abbiano una testa, ma poi si scopre che c'era ben poco. ciao
RispondiEliminaSarebbero un fenomeno da studiare molto a fondo per la loro pericolosità: come un'azienda di web-marketing, attraverso un sito di e-commerce spacciato per blog, riesca a creare un movimento (contraddizione in termini, dato che esiste un padrone palese ed uno occulto) composto di attivisti talmente fidelizzati da apparire simili a scientology.
RispondiEliminaDopodiché occorrerebbe chiedersi cui prodest, dato che è singolare che il m5s rifiuti di fare alcunché sino a quando non avrà la maggioranza assoluta: visto che si parla di marketing il tornaconto deve esistere già ora...