Nel generale imbambolamento che continua a colpire il ceto intellettuale europeo, ed in particolare nella nostra derelitta Italia, si continua a discutere di berlusconi, dei connessi processi di frammentazione del PDL, e simmetricamente di renzi, delle primarie del PD, delle connesse tessere farlocche, di Grillo e di quanto egli sia di destra e di sinistra, e talvolta, per quanto possa apparire assurdo, perfino di Casini e di quale sia lo stato dei suoi rapporti con Monti.
Eppure, le elezioni europee sono vicine, anzi vicinissime, e sembrerebbe logico che l'opinione pubblica, ampia almeno sul web, che manifesta apertamente una posizione contro le politiche europee, si dovrebbe in qualche modo organizzare per esprimersi in prima persona.
Vi confesso che al pensiero di dovere dare il mio consenso a questa schifezza di liste elettorali quali quelle che oggi vedo rappresentate in parlamento, tutte, non se ne salva neanche una, mi viene un senso di scoramento, una voglia sempre più forte di astenermi.
Se siamo nella società dello spettacolo, qui ormai sul palcoscenico politico per attori abbiamo buffoni la cui abilità sta appunto nel profferire le più incredibili menzogne con la faccia più tosta che sia immaginabile.
Tanti di voi avranno visto girare per la rete un documento a più mani che sostanzialmente ha un valore documentale, limitandosi a riportare le dichiarazioni rilasciate nel corso del tempo da parte di chi ci governa, le cui previsioni economiche sono state sistematicamente smentite dai fatti.
Bisognerebbe che l'opinione pubblica tenesse nel dovuto conto questi documenti perchè sono la prova provata che i modelli economici a cui si ispirano i nostri governanti sono errati, e di conseguenza le politiche economiche lacrime e sangue a cui ci costringono semplicemente non funzionano, e ciò che più conta, non funzioneranno mai.
I vincoli europei sono tali da impedire ogni possibilità di uscita dalla crisi, nella crisi noi andremo sempre più a fondo, è un meccanismo perverso e senza scampo, e quindi è il momento di dare il benservito a tali politicanti da strapazzo. Mi chiedo come sia possibile che questa ampia fetta di opinione pubblica stenti a trovare una adeguata rappresentanza a livello elettorale.
Vogliamo svegliarci, vogliamo costituire una comunità politica che si opponga alla globalizzazione?
Cosa aspettiamo, le elezioni sono sempre più vicine e le forze purtroppo disperse, possibile che non esista un progetto che possa ridare speranza alla gente, che in realtà null'altro aspetta che una simile offerta alternativa?
Sono in attesa di adesioni. Come primo passo, proporrei a chi ha un proprio blog, di esporre un gadget (così li chiama Google) come simbolo di questo impegno a costruire una lista antiglobalizzazioen alle prossime europee.
Se qualcuno si potesse occupare di cercare un'immagine adeguata (tipo uno zio Sam che vuole arraffarsi tutto il mondo), gli sarei grato. Nel frattempo, posso soltanto riportare una scritta di efficacia limitata.
Se qualcuno si potesse occupare di cercare un'immagine adeguata (tipo uno zio Sam che vuole arraffarsi tutto il mondo), gli sarei grato. Nel frattempo, posso soltanto riportare una scritta di efficacia limitata.
Scusa, non vorrei urtare la tua pur feconda sensibilità, nessuno però ti obbliga a votare chicchessia. Nel dubbio, nell'atroce e oscuro dubbo, non votare.
RispondiEliminaCerto, questa ipotesi ce l'ho ben presente. Tuttavia, mi chiedo se il non votare possa essere considerata una soluzione piuttosto che la constatazione di un'impotenza.
EliminaSi capisce che preferisco essere cosciente perfino dell'impotenza (un impotente consapevole...), ma non credo sia strano che prima di tale constatazione, tenti di darmi da fare, almeno per quanto mi sia possibile.
Avere nel parlamento europeo uno schieramento anche soltanto italiano che dichiara di avere come fine precipuo la distruzione di tutta quanta la politica economica fin qui avuta da parte della UE, avrebbe un enorme valore simbolico anche nei confronti delle popolazioni degli altri paesi, potrebbe in effetti essere un seme che potrebbe germogliare vigorosamente, l'humus adatto, lo dovrebbe trovare.
Apprezzo il tuo impegno, anch'io sono disgustata dai personaggi che vanno a finire in quello che dovrebbe essere il parlamento più importante addirittura di quelli nazionali, ma io penso che non sia questione di liste ma della scarsa volontà delle singole nazioni di aderire ad un'unità politica effettiva che non si limiti solo ad avere in comune una moneta, quando le realtà economiche dei paesi che l'adottano sono completamente diverse fra loro. Secondo me solo l'Europa politicamente unita può avere forza sufficiente per tenere a bada lo strapotere di alcuni gruppi finanziari e gestire meglio le incongruenze della globalizzazione ( che poi con questo termine si possano intendere concetti completamente diversi a seconda del punto di vista da cui la si guarda, quello è un altro discorso)
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