martedì 16 agosto 2011

L'EUROPA E LA CORDA TIRATA TROPPO

Brevemente, tenterò di fare qualche riflessione.
La prima riguarda l'auspicato maggiore ccoordinamento nelle politiche economiche e fiscali dei paesi europei. Ben, io dico, se vogliamo un maggiore peso del livello europeo, creiamo le strutture istituzionali per ottenerlo, ed in democrazia ciò significa organismi elettivi.
Niente di tutto questo, il coordinamento significa semplicemente che i premiers dei vari paesi si ritengono vincolati a scelte comuni. Questo in italiano significa fine della democrazia, come è ovvio quando il meccanismo delle decisioni richiede un supergoverno che non è espressione dei cittadini.

Andiamo adesso al dibattito seguito al DL recentemente approvato dal governo.
In un precedente post, ho mostrato la mia contrarietà alla cosiddetta supertassa. Però, bisogna intendersi, ero contrario perchè ritenevo, come ancora ritengo, che andrebbe prevista un'imposta patrimoniale straordinaria, di quella ordinaria ci sarà tempo per rifletterci.
Invece, e qui fanno a gara parti del PDL, probabilmente ispirati dallo stesso premier, e parti dell'opposizione, in particolare l'UDC, tale tassa andrebbe sostituita rinviando la data di pensionamento, privatizzazioni a tutto spiano, ed eventualmente aumento dell'aliquota IVA.
Sul pensionamento, ho già detto, sottolineando come si tratti di una misura che col,pisce i giovani che condanna alla disoccupazione per ritardo nel turn over. Questa è una conseguenza ovvia ed inevitabile, e non capisco come ci possa esserte qualcuno che non se ne renda conto.
Sulla privatizzazione,e qui è d'accordo anche il PD, hanno già detto gli elettori quando un referendum li ha chiamati ad esprimersi sull'acqua, ed è semplicemente osceno che una classe politica indecente voglia perseverare ignorando completamente la volontà popolare.
Infine, sono contrario all'aumento dell'IVa non per le argomentaszioni espresse da Berlusconi, ma per il motivo di fondo che si tratta di una tassa indipendente dal reddito, che colpisce nella stessa misura chi ha un reddito di mille euro l'anno e chi ne ha invece un milione, tutto va messo nell'IRPEF se si vuole rispettare il dettato costituzionale della differenziata misura nel sostenere lo stato sulla base del reddito.
Come si vede, un osceno provvedimento riesce a suscitare ipotesi di cambiamenti peggiorativi, e qui la collocazione politica conta a quanto pare poco. Ciò oggettivamente spinge verso la radicalizzazione dello scontro, perchè questa classe politica europea, che ha collezionato solo insuccessi, continua a vessare i cittadini, e la corda prima o poi si spezzerà.

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