Vi propongo uno schema di ragionamento di carattere generale.
Un criminale, nello svolgimento delle sue attività illecite, danneggia altre persone, che chiameremo appunto vittime del crimine. I sistemi giudiziari hanno il compito innazitutto di punire chi ha commesso il crimine, ed eventualmente chi ha concorso in vario modo a farlo commettere, e in subordine e solo in taluni casi, a risarcire le vittime del crimine.
Ecco, io ho l'impressione che nelle nostre società si stia scivolando verso uno schema differente, del seguente tipo.
Alcuni soggetti commettono ripetutamente crimini, e la società reagisce chiedendo che gli effetti rovinosi dei loro crimini vengano riparati dallo stato.
In questo modo, l'azione dello stato non serve ad impedire l'attuazione del crimine, il risarcimento alle vittime non costituisce così un'azione supplementare, ma l'unica azione realmente esercitata, ed i criminali sono di fatto abilitati a continuare nella loro attività criminale
Non vi sembra che l'opinione pubblica che rivolge la propria attenzione esclusivamente alle vittime, e lo stesso stato che accoglie le sue richieste, divenga implicitamente ed inconsapevolmente complice dei criminali?
La recente vicenda delle banche e dei risparmiatori truffati non vi sembra che corrisponda allo schema che vi ho proposto?...
Qualcuno ha gestito male, qualche solerte funzionario ha informato male, i previsti organi di vigilanza si sono distratti, il governo e la UE hanno adottato una serie di regole criminali.
Sul fatto che tutti questi soggetti saranno puniti per le loro colpe, non abbiamo alcuna certezza, sul rigetto di legislazioni così palesemente errate nessuno neanche prevede ripensamenti, e sembra tuttavia che l'opinione pubblica si contenti di salvare le vittime truffate.
Ebbene, io ritengo che se l'unico effetto dell'opinione pubblica è quella di garantire il rimborso ai risparmiatori, avremo ottenuto un effetto perverso, avremo rafforzato ed immortalato il ruolo dominante degli istituti di credito, che sarebbero resi del tutto privi di ogni rischio di fallire, tanto la comunità pagherà sempre per ripianare perchè ha tanta pena dei poveri risparmiatori truffati.
Avremo cioè sancito magari anche con un apposito provvedimento di legge, che la salvezza delle banche costituisce in assoluto la finalità prevalente. Certo, così nessun risparmiatore potrà in futuro essere danneggiato, ma le persone non sono tutte risparmiatori, sono anche disoccupati, magari imprenditori che pagano troppe tasse, sono giovani lasciati fuori dal comparto produttivo. Tutti questi sono vittime e non in un'unica occasione, ma tutti i santi giorni della loro vita, di una crisi proprio nata in ambito bancario e per il ruolo stesso che le banche vi hanno svolto e continuano imperterrite a svolgervi.
Credo che sia più che mai urgente finirla con questo sguardo strabico, per cui per un ovvio atteggiamento di immedesimazione, difendiamo il soggetto debole, e trascuriamo del tutto gli effetti così indotti.
E' un atteggiamento che vedo sempre più diffondersi in ambiti del tutto differenti.
Un esempio molto significativo è quello dei profughi e del migranti in generale.
Anche qui, c'è chi dice che noi dobbiamo accogliere i migranti perchè le condizioni di disagio che le spingono ad abbandonare i loro luoghi di provenienza sono causate dal capitalismo occidentale, con le sue vendite di armi, con i suoi affari lucrosi con tutti i mercanti più criminali nel mondo, per i loro più abietti interessi che giustificano qualsiasi crimine commessi su persone inermi e del tutto innocenti.
Bene, ma qualcuno si riesce a rendere conto che uno dei principali effetti collaterali di tale perseguita accoglienza risiede nel permettere a tali soggetti criminali di perpetuare i loro crimini?
In realtà, non esistono alternative, i criminali, per quanto potenti siano, anzi soprattutto proprio perchè sono così potenti, vanno neutralizzati, deve come prorità assoluta essere loro impedito di perpetrare ulteriori crimini a danno dell'umanità.
Nel merito delle questioni bancarie, dirò che sono assolutamente contrario all'introduzione di qualsiasi legislazione che, usando le povere vittime come cavallo di troia, finisca per aumentare ulteriormente il potere delle banche e dei loro criminali dirigenti.
Preferirei piuttosto che si faccia una colletta a favore delle vittime, ma si sancisca che, come ogni impresa nella nostra società, in certi casi le banche possano fallire e pazienza per tutte le vittime future, non sapere adesso che l'attività bancaria è piena di rischi sarebbe una colpa non giustificabile da nessun punto di vista.
Il discorso cambierebbe profondamente se si tornasse ad un sistema bancario a proprietà pubblica, ma una simile ipotesi risulta oggi del tutto irrealistica.
Il discorso che fai è corretto e lo condivido totalmente. In teoria.
RispondiEliminaIn pratica bisogna andare a valutare i fatti e ad attribuire le responsabilità.
I problemi delle quattro banche interessate hanno due diverse radici:
- cattiva (in qualche caso criminale) gestione
- grande quantità di crediti inesigibili
Della mala gestione devono rispondere gli amministratori, che infatti (almeno nel caso di BdM, la più grande) sono già sotto inchiesta.
La mole di crediti inesigibili dipende in parte dalla stessa mala gestione, in parte dalla crisi che c'è, le cui responsabilità ora ci porterebbero fuori tema; possiamo però dire che il governo ne ha almeno una parte.
Rispetto a questa situazione, che non è nata in 24 ore, governo e ministeri non hanno fatto nulla finché la cosa non è esplosa (quindi troppo tardi); lo stesso si può dire di BCE, Banca d'Italia, Consob, ABI e altri che avevano il dovere di vigilare. Ognuno di questi soggetti ha una quota di responsabilità.
Poi è arrivato il decreto del governo che ha cancellato in un colpo azioni e obbligazioni. C'era un'alternativa? Sì, anzi più d'una strada era stata ipotizzata; e in passato si erano seguite procedure diverse in casi simili.
Probabilmente azionisti e obbligazionisti avrebbero comunque avuto delle perdite, ma espropriarli dei loro diritti con un decreto è una porcata che grida vendetta.
I risparmi delle vittime sono stati cancellati dal governo. E questa è una responsabilità che nessuno gli può togliere.
Caro Peppe,
RispondiEliminain effetti, direi che siamo d'accordo.
Mi pare che il tuo commento completa il mio articolo, in cui avevo volutamente trascurato di occuparmi della puntuale identificazione delle responsabilità in materia, e mi fa piacere che lo faccia tu, anche se inevitabilmente in modo succinto.
Il pujnto dirimente rimane tuttavia che la preoccupazione centrale che prevale nettamente nel mondo mediatico, e che quindi alal fine prevarrà come sempre, non è quella di punire i colpevoli, ma quello di zittire le vittime affinchè insomma i crimini posano venire perpetrati ad libitum.
Come vedo troppo spesso, prendere per i fondelli la cosiddetta opinione pubblica riesce benissimo, in un processo che purtroppo appare inarrestabile.