Continuo ad essere fortemente preoccupato per il modo in cui politici e
stampa affrontano la questione, su cui sono già intervenuto giorno 11
maggio, della sentenza della Consulta.
Il governo dice di affrontare la questione nello spirito della sentenza che non escludeva possibili tagli, ma richiedeva una motivazione più puntuale e un carattere più equo, differenziando quindi il taglio a seconda dell'importo percepito...
Il governo dice di affrontare la questione nello spirito della sentenza che non escludeva possibili tagli, ma richiedeva una motivazione più puntuale e un carattere più equo, differenziando quindi il taglio a seconda dell'importo percepito...
Mi sembrano considerazioni ragionevoli, ma sembrano ignorare il fatto che la Consulta non si è limitata ad esprimere un giudizio, si tratta in verità della motivazione di una sentenza il cui oggetto è la cancellazione di una legge, come se insomma essa non fosse mai stta promulgata, non fosse mai esistita.
Così, non solo non è ragionevole ma rappresenta addirittura un atto golpista è il volere applicare tale filosofia che può essere oggetto lecito di dibattito, ad una legge che tuttavia, non potendo avere caratteri di retroattività, nulla potrà dire sul passato, quindi sul periodo che va dalla promulgazione della legge Fornero alla promulgazione di tale nuova legge.
In altre parole, si dibatte su qualcosa che non può essere oggetto di dibattito se non violando le norme costituzionali e quindi con un atto di fatto golpista, e cioè quello che riguarderebbe misura e limiti della procedura di rimborso: il rimborso non può che essere totale, al massimo lo si può attuare con una certa gradualità, restituendo cioè quanto ormai definitivamente dovuto a carico di più anni finanziari.
Faccio presente che tutto ciò avviene nel silenzio colpevole della grande stampa, dando evidenza del ruolo ormai francamente compiacente verso il potere che questo settore ha asssunto ormai stabilmente negli ultimi decenni.
Leggo che vogliono emettere un apposito decreto che dovrebbe includere una norma che impedisca i ricorsi.
Ciò mi suggerisce che essi sappiano che perderebbero tutti i ricorsi proposti davanti alla giustizia amministrativa (e forse anche quella del lavoro), e che altresì sappiano che al primo quesito proposto davanti alla Consulta, tale decreto sarà anch'esso dichiarato incostituzionale. Nel frattempo, il governo Renzi potrà continuare nella sua politica economica folle sotto dettatura UE, ed insomma si tratta di una pura manovra dilatoria.
Ciò mi suggerisce che essi sappiano che perderebbero tutti i ricorsi proposti davanti alla giustizia amministrativa (e forse anche quella del lavoro), e che altresì sappiano che al primo quesito proposto davanti alla Consulta, tale decreto sarà anch'esso dichiarato incostituzionale. Nel frattempo, il governo Renzi potrà continuare nella sua politica economica folle sotto dettatura UE, ed insomma si tratta di una pura manovra dilatoria.
Ora Mattarella non può più continuare a fare il
pesce in barile, lasciamo stare il boschellum-renzellum su cui pure una
maggiore coerenza di comportamenti da parte sua sarebbe stata
apprezzata, ma adesso, su una porcata simile, su un atto che si
qualifica come esplicitamente golpista, il Presidente non può fare finta
di niente, rifiuti almeno questa sua firma, sennò il giudizio storico
sulla sua presidenza sarà già pronunciato in grande anticipo.
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