lunedì 6 ottobre 2014

LE DECAPITAZIONI COME EVENTO MEDIATICO

Il mondo mediatico globale si è recentemente occupato delle decapitazioni da parte di boia che dichiarano di richiamarsi al Califfato islamico, insediatosi recentemente a cavallo tra Iraq e Siria. 
Vorrei qui occuparmi della questione da un punto di vista mi pare non frequentato. Invece di unire la mia indignazione per l'atto inumano, giudizio su cui concordo totalmente, qui vorrei affrontare gli aspetti mediatici. 
Le questioni su questo piano che riconosco come evidenti e rilevanti sono: 

1. Perchè l'IS lancia sul web il resoconto crudelmente accurato delle decapitazioni? 

2. Perchè i media occidentali, cioè quelle che si dichiarano nemiche dell'IS, rilanciano pedissequamente, eccetto che per le scene più cruente, questi stessi filmati?...

Ciò che viene subito da pensare è che in qualche modo la diffusione di queste immagini venga considerato vantaggioso da entrambe le parti, cosa abbastanza rara quando le parti in questione siano in conflitto tra loro.

Partiamo dall'IS. Che la diffusione delle immagini delle esecuzioni siano considerate della massima importanza da chi le realizza, sembra evidente, ed anzi io mi spingerei fino al punto di dire che le stesse esecuzioni siano realizzate proprio allo scopo specifico di ottenere i filmati. La realizzazione di quello che appare per molti aspetti un vero e proprio spot pubblicitario diventa così lo scopo stesso delle decapitazioni, ed in questo l'IS sembra davvero avere appreso per bene la lezione occidentale che è ormai dominata dalla conquista del mondo simbolico delle popolazioni come elemento decisivo per il loro controllo e sfruttamento. 
A sua volta, il messaggio mediatico ha due differenti uditori. L'uno è quello interno, costituito dagli integralisti islamici di tutto il mondo che condividono un progetto così estremo come quello perseguito dall'IS per raffozzarne la determinazione ed anche per ampliarne la base pescando su aree di indecisi. 
L'altro uditorio è costituito dal nemico occidentale, lì dove dominano gli USA. Qui, non mi riferisco alla campagna di proselitismo verso gli immigrati da zone islamiche di seconda generazione che pure sembra abbia avuto molto successo, ma proprio il messaggio a coloro che si identificano come il fronte nemico, gli infedeli occidentali. Apparentemente, ciò che si vuole infondere è una sorta di terrore, come dire, si vuole mostrare di cosa si è capaci, quanto potenti ed implacabili essi siano. 
Dietro questa motivazione più evidente, ve n'è un'altra più subdola, ma ne parlo più avanti perchè coinvolge le motivazioni del rilancio dei filmati dal sistema mediatico occidentale. 

La vera domanda riguarda appunto quali siano i vantaggi per i nostri padroni occidentali a bombardarci con queste immagini crudeli. 
Alla base, v'è l'interesse spontaneo e quindi certo, che tutti noi sentiamo di fronte alla vista di uno di noi che viene trattato in un modo così inumano ed estremo. Sono filmati che si impongono da sè. 
Ciò tuttavia non basta a giustificare l'iniziativa di mandarli in onda. 
Se facciamo un semplice raffronto con i fatti in Ucraina, vediamo un comportamento dei media occidentali opposto. Tanta abbondanza di informazione sull'IS e tanta disattenzione su ciò che accade in ucraina. basterebbe citare quanto accaduto ad Odessa, dove i nazisti che stanno al governo in quel paese hanno compiuto una vera e propria carneficina su cui penso che il 99% dei cittadini occidentali ignora tutto. Certo, gli USA ed i nazisti sono alleati in Ucraina per sconfiggere i filorussi, ma direi che anche per quanto riguarda i morti per mano filorussa non assistiamo a una grande diffusione mediatica. Lì ormai appare chiaro che si è scelto il silenzio, si sta compiendo un eccidio che non si può ragionevolmente giustificare, e quindi si preferisce evitarne la pubblicità.
In sostanza, prevale su tutto, l'interesse del potere al contenuto del messaggio più del suo stesso successo. 
Su  questo piano, quello degli interessi, il punto spinoso è costituito proprio dal congiunto interesse alla diffusione di immagini da entrambe le parti avverse. 
Apparentemente, i media occidentali credono che sia vantaggioso per il proprio pubblico sapere quanto crudeli ed inumani siano quelli dell'IS, proprio allo stesso modo di come al contrario l'IS crede che sia vantaggioso per sè. Verrebbe da chiedersi chi dei due sbaglia. 
Se qualcuno sbaglia, non credo possa essere l'IS. Penso che per loro sia prioritario mostrare la propria rilevanza, affermarsi sul palcoscenico informatico come i nemici più pericolosi dell'occidente, probabilmente perchè in realtà essi non sono così forti. Affermare la propria centralità è un passo fondamentale per sottrarre masse islamiche all'influenza dei loro governi e incrementare così il proselitismo, un problema insomma di tutti i movimenti nascenti che prima di affermarsi come giusti, devono passare per la certificazione della loro forza.
Tuttavia, direi che neanche i media occidentali sbaglino. Per capirlo, bisogna considerare che il mondo simbolico in cui i cittadini occidentali sono confinati è una costruzione complessiva, in cui le decapitazioni sono inserite come parte di un quadro più inclusivo. Citavo prima i fatti ucraini, mostrando come l'atteggiamento dei media sia lì di tutt'altro tipo.
Si potrebbe dire che dare tanto spazio ad eventi su cui si è certi di avere il massimo di solidarietà, serva anche ad oscurare altri eventi, ed anche a far dimenticare i pregressi, il noto coinvolgimento degli USA nella creazione di gruppi sunniti che si opponessero agli odiati sciiti iraniani e siriani e che poi sono sfociati come sappiamo anche nella costituzione dell'IS e del Califfato islamico.

1 commento:

  1. Autorevoli politici americani hanno in più occasioni ricordato che i decapitatori sono stati una loro idea poi sfuggita al controllo. Chissà se è vero, che è sfuggito al controllo (girano foto di riunioni di illustri esponenti da ambo le parti piacevolmente seduti gli uni accanto agli altri emblematiche), ma a proposito di ricordi, impossibile scordare quanta voglia di levarsi dalle scatole il capo dei siriani, magari bombardando lui e i suoi simili. Guarda caso sto isis fornisce (a sua insaputa?) la motivazione. Un bel colpo di...fortuna. In merito alle immagini che ci fanno vedere, credo che l'Ucraina sia un ottimo esempio di come tutti i media ( i più importanti e la maggior parte degli altri) si allineano in un'unica direzione in determinate situazioni.

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