Dal 1981, ad opera dell'allora ministro del tesoro Beniamino Andreatta, si operò il divorzio della Banca d'Italia dal tesoro...
In sostanza, seguendo una direzione dominante nel mondo occidentale, si conferì piena autonomia alla banca centrale, come baluardo contro le invadenze politiche.
Dal novembre 2011, per iniziativa di Giorgio Napolitano, abbiamo governi in cui il dicastero dell'economia è affidato ad uomini della banca d'Italia. In sostanza i divorziati sono tornati a mettersi assieme, con una differenza non di poco conto.
Prima del 1981, eravamo in regime di patriarcato, e quindi v'era un marito padre padrone (lo stato e i politici che governavano), dopo il 2011 la coppia si è sì ricostituita, ma stavolta in regime di matriarcato, la moglie che è una madre matrona. In sostanza, l'economia è ormai sotto tutela della banca centrale che colloca i propri dirigenti nei posti sensibili ai fini delle scelte economiche.
Il risultato che è visibile con chiarezza a tutti, è che lo stato, dopo aver ceduto la propria sovranità monetaria derendo all'euro, ha ormai ceduto anche la sovranità economica complessiva,e chi comanda non è nenache il nostro governatore Visco, ma è il presidente della BCE Mario Draghi, a cui basta una telefonata per dare le disposizioni occorrenti al fido suo uomo, Grilli o Saccomanni ben poco importa. Diciamo che Saccomanni non è proprio in grado di nasconderlo, tanto da rispondere a Berlusconi sulla trattativa con la Merkel. Mi chiedo cosa c'entri il ministro dell'economia con una questione apparentemente politica a tutto campo come i rapporti tra Italia e Germania. Naturalmente, la cosa disturba chi dall'alto dello scranno più alto della BCE, si ritene l'0unico depositario del potere di trattare con la Merkel, magari perfino a nome dell'Italia...
Mi chiedo altresì come una cosa così evidente non sia, a mia conoscenza stata notata da nessun giornalista: a chi e a che cosa serviranno mai questi giornalisti, a fare i diffusori del pensiero dominante?
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