lunedì 4 gennaio 2016

MATTARELLA A RETI UNIFICATE

A questo link, potete trovare un articolo che ritengo costituisca l'analisi più accurata del discorso di fine anno di Mattarella. 
L'autore stronca senza appello il discorsetto del presidente, che tra l'altro non ho avuto l'opportunità di ascoltare. 
Partendo dal testo proposto dall'articolo, che in gran parte condivido, vorrei aggiungere alcune considerazioni...


Vorrei innanzitutto fare notare l'assenza di ogni riferimento alla costituzione che pure egli dovrebbe garantire, e che preferisce non citare neanche di striscio, visto che non ha mai manifestato alcuno scostamento dal Napolitano-pensiero, che per obbedienza ai poteri esteri ha innescato un processo di revisione distruttiva della nostra beneamata costituzione. 

Devo anche precisare che sulla questione dell'evasione fiscale, vanno fatte delle ulteriori precisazioni.
 
E' vera la questione di fondo, su cui sono in passato intervenuto almeno due volte sul mio blog, che pensare che quanto evaso sparisca dal circolo monetario è una sciocchezza evidente. Chi evade, utilizza questo ammontare per gli scopi più varii, ma è del tutto inconsueto che li tesaurizzi. Molto più probabilmente, li utilizzerà per condurre una vita più agiata, cioè consumerà di più.
 
La gran parte di questi soldi in sostanza rientra in circolo, e non è combattendo l'evasione fiscale che si rimetterà in sesto la nostra economia, è una cosa ovvia per chi abbia anche una vaga conoscenza dell'economia, che magari dovremmo pretendere dal nostro presidente.

Ribadisco che io tengo molto alla lotta all'evasione, ma per un motivo differente, la necessità di mantenere la legalità, perchè non si diffonda una tendenza sistematica a violare le norme di convivenza che ci siamo dati.
Tuttavia, nel discorso del presidente c'è l'ammissione che la disponibilità nel bilancio statale di fondi appositi, permetterebbe di fare investimenti produttivi che porterebbero ad un aumento dell'occupazione. 

Apparentemente, il presidente non è in grado di accorgersi che ciò costituisce una specie di confessione, quella che le assurde regole di bilancio che l'Europa ci impone, sono la vera fonte di tutti i guai che subiamo ormai da anni: come mai questa parte del discorso, quanto meno della problematicità nei rapporti con l'Europa non compare nelle parole pronunciate dal presidente?

Il tono politico complessivo del discorso presidenziale è del resto reso chiaro dalle reazioni dei soggetti politici. A partire dal golpista Napolitano, passando dai due presidenti delle camere per giungere al nostro premier, è un coro di consensi perfino imbarazzante che trovano naturalmente eco nella stampa compiacente come al solito.

Ciò a sua volta apre un problema politico enorme nella nostra repubblica, apparentemente non esiste nessuno che faccia da contraltare nelle forme anche più vaghe e larvate a Renzi ed alla sua politica.
Forse, dovremmo concludere che ci troviamo senza che esista una figura di garanzia, che siamo con un presidente che è un non-presidente, che si evidenzia per la sua assenza piuttosto che per la sua presenza.
 

Non sarebbe il caso che Mattarella consideri l'ipotesi delle proprie dimissioni?

2 commenti:

  1. nessuno si dimette all'apice del (tanto inseguito)
    successo

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  2. Però si può tentare di convincerlo. Non io naturalmente, ma facendo passare la voce...

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