lunedì 25 gennaio 2016

CI SIAMO DAVVERO?

Oggi, voglio segnalarvi questo articolo che trovo particolarmente interessante. 
Mi piacerebbe se qualcuno dei miei sparuti ma graditissimi lettori volesse qui esprimere il suo punto di vista perchè trovo particolarmente importante l'argomento trattato. 
Naturalmente, parteciperò all'eventuale dibattito, e se interventi non ce ne sono, allora in un prossimo post dirò la mia sull'argomento. Grazie.

2 commenti:

  1. Ho letto l'articolo, probabilmente avrò capito poco ma mi son venuti i brividi. Forse è una fortuna la mia quella di avere 85 anni.
    Non vedo l'ora di leggere la "tua sull'argomento".
    Un salutone,
    aldo.

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  2. C'ho riflettuto, e la questione dal punto di vista economico è complessa e difficile da spiegare su fb e poi da parte di un dilettante di economia come me.
    Direi innanzitutto che l'articolo che ho linkato secondo me non coglie la sostanza della crisi.
    Cita il caso della Caterpillar facendono l'emblema della situazione. In realtà, se tu produci beni di investimento, il tuo problema non è che hai investito troppo, ma che il tuo investimento non ti rende perchè si è interrotta la catena dello scambio, in sostanza perchè manca il consumatore finale, cioè il tappo a questo flusso si trova alla fine.
    Quindi, credo che ci siano ben pochi dubbi, anzi direi che c'è sostanziale accordo sul fatto che la soluzione sta nel far ripartire i consumi.
    Il punto è come farli ripartire, perchè qualsiasi misura si adotti, essa darà luogo ad effetti collaterali.
    Nella UE, sotto la spinta del presidente della BCE Draghi, si è tentato di intervenire adottando una politica monetaria espansiva, fornire denaro a costo praticamente nullo. Il tentativo è tuttora in corso, ma finora non ha sortito effetti significativi. Il fatto è che "il cavallo non beve". Non basta insomma che ci sia acqua in abbondanza, perchè essa venga bevuta, ci deve essere qualcuno che ha sete. Di questa liquidità invece, non ne possono approfittare nè i giovani disoccuapti, nè gli imprenditori a cui la lunga e profonda crisi ha ridotto drasticamente il fatturato.
    Dobbiamo, potrei dire, indurre sete nella gente, cioè fornirgli capacità di spesa.
    E' dal 2008 che al di fuori della UE che fa caso a sè, si immette liquidità nel sistema, ma tale liquidità è servita esclusivamente ad evitare il fallimento del sistema bancario con l'effetto perverso di arricchire chi già ricco è e lasciare all'asciutto proprio coloro che più ne avrebbero bisogno e che di conseguenza sarebbero gli unici che potrebebro stimolare l'economia.
    Fin qui, non posso che seguire i keynesiani, che appunto fanno il discorso che qui ho riportato.
    In un prossimo post, affronterò il tema più delicato, di come personalmente mi discosto dai keynesiani e perchè.

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