mercoledì 21 ottobre 2015

IL PIDDINO, CHE CARINO !

Con l'avvento di Renzi alla segreteria del PD, si è verificato un cambiamento brusco in una delle specie di italiani più diffuso, quello piddino. 

Il piddino doc non è renziano, seppure consideri il suo segretario come una componente inevitabile del proprio partito, ma non tanto da potersi identificare con lui e la sua cricca più o meno raccogliticcia...

Il piddino doc pensa come Bersani, ama l'uso di quel termine che egli ha coniato per indicare il partito, la ditta, senza rendersi conto del suo carattere dispregiativo, gli piacerebbe tornare indietro a quando un'oligarchia autoreferenziale aveva sequestrato ogni potere decisionale nel partito, parassitandolo e disperdendo rapidamente il patrimonio di conoscenze, umane e finanziarie, accumulate in decenni dal PCI.
Nella insipienza che li caratterizza, questi piddini doc hanno magari votato Renzi alle primarie, senza rendersi conto delle conseguenze delle loro scelte di voto.
Il vecchio gruppo dirigente si è già dissolto, i più lesti, la componente veltroniana, come pure Franceschini, ed ora vediamo anche la Finocchiaro buona ultima, sono saltati sul carro del vincitore, senza apparentemente rendersi conto che saranno egualmente asfaltati dal giovane segretario, che nella sua vigliaccheria è debole con i forti, i Marchionne e i Clinton che l'hanno messo dove sta in combutta con Napolitano, ma forte con i deboli, sempre pronto ad eliminare chiunque non sia così idiota dal potergli fare ombra.
 

Adesso, gli altri, gestiscono la loro sconfitta, pregando di essere ricandidati per il prossimo parlamento, facendo finta di costituire ancora una alternativa politica, mentre qualcuno tra i più giovani è già uscito dal PD e veleggia in un'area sempre più affollata e nello stesso sempre più vaga eppure divisa al proprio interno. 

Allo stesso modo, i dirigenti dei gruppetti che sono tradizionalmente collocati alla sinistra del PD, pensano a come prolungare la propria vita politica, come hanno fatto finora, cioè fingendo di costituire un'alternativa, ma sempre pronti ad appoggiare il PD caso mai si prospettasse davvero un'ipotesi realistica di vero cambiamento, pretendendo di essere alternativi, ma collocando ogni prospettiva alternativa in un tempo sufficientemente remoto da renderla del tutto irrealistica, e quindi innocua.

Insomma, costoro fanno parte anch'essi dei piddini in pectore, sempre pronti a solidarizzare con chi rivendica anche i diritti più strampalati (tipo le donne sessantenni che vogliono poter partorire quando gli pare), quelli della categoria dei diritti umani, come se questi costituissero una categoria, e non andassero esaminati puntualmente uno ad uno, per poterli adeguatamente selezionare, sempre pronti ad emozionarsi, a commuoversi per la foto che la grande stampa decide di pubblicizzare, pronti ad ubbidire allo spirito di gregge che segue qualsiasi segnale una certa autorità mandi, e calpestando tutto ciò che intralcia questa cieca corsa verso il disastro.
Naturalmente, il piddino doc che legge religiosamente "La Repubblica", il sito di Huffigton Post, magari anche "Il Manifesto" versione Rangeri, che trova Michele Serra spiritoso ed addirittura un "maitre a penser", che guarda il TG3 e sta su fb e magari su tweet, crede in questo modo di essersi fatto una sua personale opinione. Peccato che le opinioni dei piddini coincidano sempre non solo tra loro, ma anche con quelle di "Repubblica" e di tutto questo mondo mediatico che assicura agli USA il loro ruolo imperiale.

2 commenti:

  1. Duretti (in progressione) ultimamente. O mi sbaglio.
    p.s.: non che mi rattristi la cosa.

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  2. Scusami Aldo, ma duretti chi e in che senso? Insomma, scusami ma mi sfugge il senso della tua frase.

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