mercoledì 10 giugno 2015

A PROPOSITO DI RIZZO E DELLE FACILI IRONIE SU FB

So che mi prenderò chissà quante critiche e bisbigli di riprovazione, ma non capisco francamente l'attacco fino alla aperta derisione per le raccomondazioni ai propri iscritti da parte del partito di Rizzo.
Per capire la mia distanza da tale formazione politica, tenete conto che non so quale sia il suo nome, e aggiungerò che non potrei mai sentirmi prossimo ad una formazione stalinista per tutta una serie di ragioni che sarebbe troppo lungo qui elencare e che ci porterebbe lontani dal punto che volevo affrontare.
In sostanza, per quanto ne capisco, mi pare una specie di forma di censura preventiva riguardante i comportamenti su fb...

Farei pacatamente osservare che la censura è diffusissima su fb, anche da persone dal mio punto di vista assolutamente insospettabili. 

A parte un paio di spiacevoli episodi che mi hanno particolarmente colpito sfavorevolmente proprio per la fonte che mai avrei potuto sospettare di tali comportamenti, voglio qui citare il comportamento ad esempio di Ennio Plauto Terenzio, che per un mio intervento su un suo thread, mi ha prima accusato di scrivere scempiaggini, e questo ci poteva tranquillamente stare, poi mi ha inviato dei suoi scritti con atteggiamento magnanimo, come se stesse consegnando i nuovi vangeli, ha poi taciuto alle accuse che una tizietta mai prima incontrata mi faceva di essere un troll, cioè un disturbatore professionista, malgrado la lunga ormai consuetudine e quindi il fatto che egli sapesse con assoluta certezza che al di là di ciò che scrivo, lo faccio con spirito di confronto.In ogni caso, io ho provato a controargomentare in risposta ai suoi "vangeli", ma doveva proprio trattarsi di articolo di fede perchè non ho ricevuto alcuna ulteriore risposta da lui.
Infine, ad una mia richiesta di chiarimento su un altro thread, egli ha totalmente taciuto ignorando la mia richiesta. Dovete vedere come protesta per quei monelli degli xenofobi che lo hanno espulso, con ciò affermando il principio della tolleranza che egli stesso aveva così clamorosamente violato. 

Un terzo personaggio, tale Peter Freeman, è uno dei più scatenati a ironizzare su Rizzo e le sue raccomandazioni ai compagni di partito, ma egli stesso mi ha cassato un intervento alcuni mesi fa. 

Voglio insomma dire che fb è il regno della censura, dell'arbitrio, secondo il dettame che sei hai un potere, per quanto miserabile esso sia, finisci con l'esercitarlo per i fini più futili se non proprio vili. 

Basta che la veste estetica del tuo diario non ti piaccia, allora tagli e ritagli a piacimento, senza apparentemente renderti conto che i thread sono un'opera collettiva, e che quindi, al di là della possibilità tecnica di procedere ad una potatura, essa coinvolge le persone che hanno contribuito a quell'opera e che certo non potranno esserne felici. Naturalmente, questo è il caso meno negativo, in altri le motivazioni sono ben più miserabili, tipicamente evitare che rimanga traccia di una figuraccia fatta, di qualcosa di cui ti vergogni e non hai il coraggio di assumertene la responsabilità.
Dopo una tale premessa, si capisce il mio dissenso su questa vicenda di Rizzo. 

Forse dovremmo ritornare a dare alla politica un ruolo nella nostra vita più serio, di smetterla di utilizzarla come un passatempo, per cui la misura di tutto è l'autogratificazione. Se così è, il principio che debba esistere un codice di comportamento che travalichi il nostro personale punto di vista, dovrebbe essere condiviso. La verità è che, cosa che affermo ormai da tempo, in Italia e un po' in tutto l'occidente (ma la cosa in Italia brucia di più in considerazione della tradizione esistente) la sinistra non esiste o almeno esiste in maniera del tutto marginale, mentre i sedicenti "sinistri" sono dei liberali inconsapevoli.

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