Se la globalizzazione richiede necessariamente il sequestro progressivo
delle sovranità nazionali, allora essa si qualifica automaticamente come
parte di una politica neoliberista perchè comporta un processo di
progressiva privatizzazione delle entità statali...
La
globalizzazione in sostanza richiede che vincoli di natura nazionale
vengano meno, in quanto ostacoli alla globalizzazione. In tal modo,
prerogative tradizionalmente attribuite agli stati nazionali vengono
progressivamente loro sottratte, ed in definitiva così si va avverando
il sogno dei neoliberisti, che cioè gli stati nazionali divengano
equivalenti a semplici privati, che quindi vengano spogliati dei
privilegi connessi al concetto di sovranità.
La conseguenza di ciò è
che è falso come taluni dicono a sinistra che esistano differenti tipi
di globalizzazione, e che quindi ne esista anche una versione buona.
In
verità, l'esigenza connaturata ad ogni processo di globalizzazione di
sottrarre sovranità agli stati nazionali, porta a ridurre tali entità
statali simili a privati con la conseguenza automatica che il fine degli
stati di difendere i deboli nei confronti dei prepotenti viene meno.
Si può teoricamente immaginare che le entità statali tradizionali
legati al concetto di nazione possano venire sostituite da un'unica
entità statale mondiale a cui applicare istituzioni di tipo democratico.
Tuttavia, dovrebbe essere evidente che esiste un fattore
dimensionale che va vanificando ogni pretesa rappresentativa, che
insomma una comunità che includa l'intera popolazione mondiale può
essere governata solo se si abbandonano criteri di rappresentitatività
democratica, sostitunedoli con istituzioni decisionali che non
rispondono più a nessuno.
Ciò viene oggi pietosamente indicato con il termine
inglese di "governance", come a dire sistema di comando e non governo,
in quanto viene meno il requsito di ogni governo di essere espressione
di un popolo. Una governance, un sistema di comando, non ha di queste
esigenze, e ciò è chiarissimo già adesso quando andiamo a considerare le
istituzione dell'unione europea che comandano senza avere la pretesa di
rappresentare qualcuno.
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