sabato 23 dicembre 2017

IL PARADOSSO DELL'ALLEANZA DI TANTI SOVRANISTI COL FRONTE EURISTA


In principio, vennero i 5S con la loro proposta di un referendum sull'euro escluso esplicitamente in costituzione. 


Questa proposta del tutto moderata ora è stata ulteriormente diluita, prima di indirlo, bisogna trattare sul trattati nella UE: insomma un referendum concepito come un sondaggio di opinione, ma che verrebbe lanciato solo a seguito dei risultati delle trattative: il nulla insomma, ma che pure sembra soddisfare svariati milioni di elettori. 


Poi vennero Salvini e la Meloni, uniti e decisi contro l'euro, salvo ripensarci completamente dopo la sconfitta della Le Pen in Francia, e anche questi fieri sostenitori del no-euro ce li siamo fatti fuori...
Ora, abbiamo due liste nuove di zecca, entrambe incapaci di formulare la loro presunta posizione contro la UE in modo comprensibile per un normale elettore. Se si è contro l'euro, semplicemente si dice agli elettori che vogliono uscire dall'euro e questo è ciò che farebbero se avessero la maggioranza parlamentare. 
Invece, si sfumano le espressioni. 
In particolare, io ho seguito strettamente la vicenda de "La lista del popolo per la costituzione", ho anche partecipato all'assemblea nazionale del 16 dicembre. 
Risultato, anche qui l'ipotesi dell'uscita dell'euro viene derubricata alla cosiddetta "ipotesi Micalizzi" dal nome di chi l'ha proposta. Essa, per dirla in estrema sintesi, consiste nell'utilizzare la Cassa depositi e prestiti e le centinaia di miliardi di euro lì contenuti (insomma, i soldi di coloro che affidano alle poste i loro risparmi) per metterli in circolo e così rianimare l'attività economica. 

Ora, cosa accomuna tutte queste formazioni politiche? L'avere rinunciato a livello di realizzazione effettiva a uscire dall'euro. 

Tuttavia, se si può ancora capire come un partito con decine punti percentuali di consensi possa titubare sul rischiare con un'ipotesi che i media dipingono come estremistica, mi chiedo ma Chiesa e Ingroia cosa pensano di rischiare? 

La fifa degli altri era l'occasione storica per loro di avere il monopolio del no-euro, e con tale grimaldello accedere al parlamento, perchè, bisogna essere chiari e anche seri, con la proposta Micalizzi NON C'E' ALCUNA MINIMA O REMOTA POSSIBILITA' PER COSTORO DI ARRIVARE IN PARLAMENTO. 

Mi chiedo se si siano fatti la domanda del perchè un elettore dovrebbe votarli. Non si tratta di due personaggi politici nuovi, e certo non sono di successo, devono improvvisare la campagna elettorale che un governo particolarmente sordo ad ogni sensibilità per dare a tutti le stesse possibilità di farsi conoscere, rende a loro particolarmente ostica. Perfino la sigla con il termine "popolo" li fa confondere con quelli del "potere al popolo", non avranno visibilità, e quella pochissima che avranno la useranno per dire che la salvezza dell'Italia si ha con la cassa depositi e prestiti? Ma che è una barzelletta? 
Tanta insipienza politica sembra impossibile, e ogni ipotesi complottista (che operino per conto terzi proprio per togliere ogni spazio residuo al sovranismo) ne viene incoraggiata. 

Io mi rifiuto in entrare in queste logiche, e piuttosto constato che ogni prospettiva sovranista nel voto delle prossime legislative è stato distrutto non dagli euristi ad ogni costo, non cioè dai nostri veri avversari, ma da coloro che bazzicando saltuariamente o sistematicamente nell'area sovranista, avanzando tesi alternative al semplice "no-euro, no-UE", un'espressione chiara e netta, comprensibile anche all'elettore più distratto, hanno determinato il più grande successo che gli euristi avrebbero potuto avere almeno nella fase pre-elettorale, togliere di mezzo ogni ipotesi di uscita dall'euro. 

Parlo di Micalizzi, di Galloni, di Borghi, e naturalmente di tutti coloro che hanno deciso di seguire le loro ipotesi, ma anche naturalmente di chi ha deciso che non era il momento di presentarsi, come il FSI di Stefano D'Andrea, tutti più o meno consapevolmente alleati nel togliere ogni possibilità ai sovranisti di entrare nel prossimo parlamento. 

Un errore storico che qui io denuncio pubblicamente, e che dovreste evitare di dimenticare quando vedrete gli effetti che ne conseguiranno nel futuro che sta dietro l'angolo.

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