Vi vorrei adesso parlare del contenuto del mio libro, in cui ho cercato di condensare l'insieme del mio pensiero. Si tratta di un'operazione difficile, perchè il libro stesso è già denso di contenuti, e un suo sunto è di fatto improponibile.
Mi limiterò pertanto all'essenziale, avendo presente così di darne un'immagine inevitabilmente distorta.
Il concetto di base è che noi occidentali viviamo in una società profondamente ideologizzata, malgrado gli sforzi di tanti di proclamare la fine delle ideologie. Ciò che è successo in realtà negli ultimi decenni è stata la morte delle ideologie alternative, l'ideologia marxista in primis, in modo tale che oggi esiste un'unica ideologia senza ideologie in competizione. Tale ideologia è fortissima proprio in virtù della sua invisibilità, è introiettata in noi in maniera così profonda e totale che non riusciamo neanche a scorgerla. Tale ideologia è fondamentalmente un'ideologia distruttiva, che ha nei confronti del mondo che ci circonda un atteggiamento di sfruttamento e rapina. Ciò che è poi ancora più grave è che il mondo viene così visto come il teatro delle nostre azioni, come se noi venissimo da un altrove, cioè ci fa dimenticare la nostra appartenenza a quello stesso mondo che noi pensiamo di potere influenzare e modificare a nostro piacimento.
La tesi che illustro e argomento nel testo citato è che bisogna quindi sostituire questa ideologia che ci rende infelici già oggi, e che presto porterà l'umanità verso il rischio dell'estinzione, con un'ideologia alternativa, e che questo processo non potrà avvenire spontaneamente, ma che richieda un progetto specifico, affidato a un gruppo di persone consapevoli.
Mi fermo qui: nel prossimo post, elencherò i punti qualificanti di questa ideologia che ho chiamato verde, in omaggio a un termine che è già entrato nel dibattito sociale e politico dei nostri giorni.
NonUnaDiMeno
4 ore fa
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