venerdì 20 novembre 2015

NOI DIFENDIAMO IL NOSTRO STILE DI VITA


Dicono. 

L'ISIS vuole attentare al nostro stile di vita, non glielo permetteremo.
 
Vediamo cosa ci prepariamo a difendere a spada tratta.

Tutti penserebbero che difendiamo innazitutto le nostre costituzioni democratiche.

No, quelle non le difendiamo, ce ne faremo una ragione dice un commentatore su un blog, se dobbiamo rinunciare alle forme di garanzia che prevedono la separazione dei poteri. Che adesso un funzionario qualsiasi del governo possa sostituirsi al giudice nell'autorizzare limitazioni delle libertà personali, come avverrà in Francia dietro proposta di quel pericoloso inetto di Hollande, dobbiamo accettarlo, dobbiamo evitare le stragi terroristiche.

Allora, vediamo cos'altro difendiamo.

Difenderemo almeno le sovranità nazionali basate su costituzioni democratiche, difenderemo quelle organizzazioni collettive che da sempre sono servite a difendere i deboli dai forti prepotenti. 

No, quelle non le difendiamo, dobbiamo cedere sovranità all'Europa, siamo inadeguate come singole nazioni, uniamoci a difendere i capitalisti che ci stanno succhiando il sangue. 

Cosa dobbiamo difendere allora? 

Forse la nostra dipendenza dagli oggetti, forse la rapina che facciamo delle risorse del pianeta che non ce la fanno più a rinnovarsi al ritmo del nostro consumo, l'individualismo più minuto, inutile e in fondo becero, per cui quei meschini privilegi che la nostra società ci concede le difendiamo con le unghie e con i denti, anche se difendendo ciò, finiamo col difendere i nostri aguzzini. 

Certo, questo gli aguzzini ci permettono di mantenerlo, sono generosi loro...

2 commenti:

  1. Vincenzo, scusa, ma con tutte le assurdità, le sconcezze e le ingiustizie che il nostro mondo racchiude, qualcosa lo difendiamo:

    1) La libertà personale ed individuale. (pensa alle donne che con l'Isis di fatto non avrebbero più diritti e pensa a tutti noi che dovremmo rinunciare a scrivere, alla nostra laicità, ecc…

    2) Difendiamo la sia pur bistrattata, vituperata ed anche dall'occidente in qualche modo tarpata libertà d'espressione nonchè l'arte.

    3) Difendiamo il diritto di scrivere su un blog quello che riteniamo giusto ed importante. Difendiamo, se non altro, il pur misero diritto di protestare anche solo su una pagina virtuale come questa e di esprimere il nostro sdegno quando ne sentiamo ragione e necessità. Difendiamo il diritto di amare e sceglierci.

    Saranno sciocchezze forse, ma forse, anche no.

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  2. Caro Daniele, innanzitutto, bentornato.
    Capisco il tuo punto di vista, ma forse potrebbe essere utile per capire il mio punto di vista sintetizzare dicendo che le cose che dici tu sono la merce di scanbio per l'accettazione di averci reso insignificanti.
    A mio parere, non può esistere libertà se non include il reale potere di influire sulle decisioni di interesse collettivo. E' evidente per chi non è affetto da cecità che attraverso una serie di passaggi, che includono la cessione di sovranità a poteri non legittimati democraticamente, attraverso le varie fasi di un riformismo a senso unico che ormai coinvolge anche la costituzione, attraverso la semplice reinterpretazione di norme da tempo vigenti, il significato del voto si è perso, visto che nei fatti non riesce ad influenzare in alcun modo le decisioni politiche. Per non citare la severa restrizione nelle modalità di manifestazioni e cortei e così via.
    Sarebbe insomma per dirlo con una metafora come se tu stessi suoando con la tua chitarra, e qualcuno venisse e ti dicesse che deve spostarti, ma tu continua pure a suonare, e di spostamento in spostamento ti ritrovi con la tua chitarra, chiuso in gattabuia. Ti fanno suonare, basta che si tratti di un azione che sin dall'inizio si ponga come insignificante a livello collettivo.
    Il fatto che queste mie argomentazioni non vengano accolte che raramente, è purtroppo parte del fatto che il processo che io affermo essere in corso è già andato così avanti che ci siamo già del tutto assuefatti alal nuova situazione.

    Infine, per chiarezza, quando parlo di meschini privilegi, mi riferisco essenzialmente a piccoli vantaggi di tipo economico. Per esempio, mi colpisce molto come tutti si mostrino contrari a perdere cifre modeste, magari diciamo 10000 euro, nel caso si volesse salvare il bilancio statale, dichiarando fallimento e non restituendo i propri debiti, una incapacità a guardare il quadro complessivo fissando un piccolo particolare.

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