sabato 14 novembre 2015

COSA CI DICONO I FATTI DI PARIGI SULLA SITUAZIONE GEOPOLITICA COMPLESSIVA

Sono davvero spiacevolmente sorpreso dal modo direi puerile con cui su fb SI affronta il problema dei fatti di Parigi.
Non v'è neanche il più pallido tentativo di dare una versione credibile dei fatti, e tuttavia vedo che le proposte sul da fare non mancano.
Ora, mi chiedo come sia possibile proporre una strategia credibile se non si fa preliminarmente un'analisi dell'accaduto nel quadro dei fatti pregressi del quadro geopolitico complessivo...

Ciò che appare davvero incomprensibile è il clamoroso flop dei sistemi di intelligence. 
Nessuna nazione occidentale, caratterizzata da automatismi di ogni genere e conseguente fragilità, in cui cioè noi cittadini siamo nei fatti del tutto inermi proprio sulla base dell'organizzazione tecnica della società, la sicurezza verso l'attività terroristica è interamente affidata all'intelligence (una volta si diceva servizi segreti), che in effetti lavorano bene.
La sorpresa non è tanto per il flop dei servizi segreti francesi (ma le dimissioni del capo dovrebbero essere immediate), ma per quello di quelli USA che sono la vera forza di quel paese. 

Risulta davvero incomprensibile come sia stato possibile che l'intelligence USA abbia del tutto fallito, e la sopresa è così tanta che il dubbio sul ruolo degli USA è inevitabile.
Tale dubbio trova alimento dal fatto che gli USA e i suoi alleati mediorientali, tipicamente i sauditi, sono sicuramente implicati almeno nella fase iniziale di finanziamento ed organizzazione dell'ISIS.

V'è in corso da parte degli USA, in concomitanza col declino del loro ruolo imperialista, l'attuazione della strategia del caos in medioriente, di cui ho già parlato altrove. Uno degli scopi che gli USA si prefiggono da questa strategia che esplicitamente impone la continuazione di uno stato di belligeranza in medioriente, è quello di mantenere l'opinione pubblica europea in uno stato di terrore, che favorisca la rivoluzione neoliberista a cui stiamo assistendo, con il sequestro di risorse economiche e spazi di libertà da parte del capitale.

C'è un ulteriore aspetto che dovrebbe essere debitamente considerato, e che riguarda l'aspetto ideologico complessivo.
La modernità che pure tanti vantaggi ha portato alle popolazioni occidentali e da queste ovunque nel mondo, rivela oggi i suoi limiti, la sua intrinseca distruttività, il suo carattere inumano.

La novità è che parti sempre più consistenti delle nostre società occidentali iniziano anche se in forma vaga e parziale a percepire la non attrattività del modello occidentale sviluppatosi negli ultimi due secoli sulla base dei principi illuministici.

Di fronte a tutto questo, l'atteggiamento prevalente nelle nostre società, di far finta di niente, di comportarsi come se i disagi che le nuove politiche neoliberiste ci impongono, fossero di natura transitoria, suscettibili di per sè, cioè sostanzialmente in modo automatico, di restituirci presto al welfare che aveva caratterizzato i decenni precedenti, può essere definito in un solo modo, patetico, una società patetica fatta da persone patetiche che nel tentativo disperato di non guardare in faccia la realtà, si cullano su illusioni assurde.

1 commento:

  1. Luttwak ieri sera, a Piazzapulita, ha esplicitamente affermato che l'ISIS non vada combattuto, e che è una roba che riguarda gli sciiti, che si scannino pure tra loro.
    Se poi ci vanno di mezzo i civili delle zone interressate dal conflitto, se i curdi rischiano lo sterminio, se i cristiani vengono espulsi dai loro territori, se minoranze di ogni genere che non vogliono stare nè con l'ISIS nè con l'Iran vengono decimati, a noi occidentali non deve interessare nulla, dobbiamo tenercene lontani, da parte.

    E poi devo ancora sentire qualcuno che parla di complottismo, questi hanno pianificato tutto, creare una forza che serva ad alimentare l'instabilità nella zona, così che gli USA se ne possano tirare fuori, Israele possa continuare a sterminarer i palestinesi, e sauditi e compagnia bella possano fare la guerra ai loro tradizionali nemici iraniani senza neanche doversi sporcare le mani.

    Se poi un attentato lanciato in piena europa alimenta il terrore nella popolazione europea, è un vantaggio ulteriore, sarà più facile fare digerire tutto, perfino quell'osceno TTIP.

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