sabato 30 marzo 2013

NAPOLITANO NON SI DIMETTE, ANZI ISTITUISCE LA REPUBBLICA PRESIDENZIALE



Bene, quindi le dimissioni Napolitano le ha minacciato solo come mezzo di pressione verso le forze parlamentari, ancora una manovra molto efficace dal quasi novantenne presidente, evidentemente ancora perfettamente lucido...


Alla fine, Napolitano ha messo su una situazione istituzionale molto raffazzonata e del tutto fuori da quanto previsto dalla costituzione, ma che importa? Egli ha in effetti un solo scopo, imporci il più a lungo possitano non sidimettibile la cura europea così perfettamente impersonato da Monti, e così dimostra di essere l’unico vero politico sulla scena politica italiana.

Mentre dalla stampa giù giù fino ai più modesti blog politici si leggeva lo scatenarsi degli scenari tattici più improbabili, tutto giocato sugli schieramenti, Napolitano va dritto allo scopo, scongiurare qualsiasi anche vaga disobbedienza ai diktat europei.

Alla fine, tuttavia, credo che Napolitano sia il primo a riconoscere che questa complicata decisione che egli ha assunto con queste due commissioni così eterogenee, un po’ partitiche e un po’ no, non potrà funzionare, non basta aggiungere il solito prezzemolo costituito dai cosiddetti esperti per mettere d’accordo chi d’accordo non vuole mettersi, e che essa costituisca una foglia di fico rispetto alla vera decisione di rinviare tutto al prossimo presidente.

Registrata quindi la grande abilità del presidente, rimane il fatto incontrovertibile che stavolta Napolitano ha debordato in maniera palese dai suoi poteri. Egli ha oggi dichiarato di avere constatato l’impossibilità di avere un governo che possa risultare maggioritario, e questa è già una competenza che non  gli spetta, soprattutto in presenza di opinioni opposte manifestate pubblicamente da bersani che ha chiesto insistentemente l’incarico pieno per potere andare alle camere a provare ad ottenere la fiducia. Questo negare a Bersani questa possibilità è davvero intollerabile. Se napolitano da’ a bersani un mandato esplorativo e questi torna affermando di avere speranze di ottenere la fiducia, in base a quale principio può egli negarlo? Tanto è vero questo che Napolitano ha utilizzato un’altra innovazione, il farsi egli stesso verificatore nella giornata di ieri. Con il che ha confessato candidamente di volere smentire Bersani, una verifica fatta dalla stessa persona che poi ne trae le conseguenze, non mi pare una procedura raccomandabile.

Ma il nostro presidente non si è fermato a questo, ribadisce i poteri del governo Monti in sostanza decidendo di tenerlo in piedi fino alla fine del suo mandato. Ora, qui siamo in presenza di palesi violazioni di prassi consolidate e soprattutto una evidente volontà di forzature istituzionali.

Monti non solo non ha ricevuto la fiducia di questo parlamento, non solo sin dall’inizio si è insediato per volontà esclusiva del presidente della repubblica, ma si è anche dimostrato il peggiore governo possibile: come, in base a quale principio, è possibile preferirlo a un governo Bersani la cui coalizione ha comunque dimostrato di avere ottenuto la maggioranza relativa dei suffragi.

Ma c’è ancora un’iniziativa di napolitano, quella dell’istituzione di due commissioni totalmente da lui inventate. Ora, un presidente della repubblica ha tanti poteri e quindi avrà anche la facoltà di dotarsi di commissioni di esperti che lo collaborino, ma come può egli pretendere che tali commissioni abbiano un potere di interlocuzione col parlamento, cosa c’entrano esse con il parlamento, visto che sono di nomina presidenziale? Fossi stato nominato, avrei certamente rifiutato perché partecipando in realtà si diventa complici di queste forzature istituzionali che sarebbe stato saggio risparmiare a questa nostra italia derelitta.

Del resto, vedo che la cosiddetta opinione pubblica sembra sempre più incapace di ragionare, di leggere gli eventi in maniera appropriata, e quindi tutto fila liscio per chi esercita il potere. Ma attenzione, quando si approfitta proprio del potere comunque ottenuto, poi non bisogna meravigliarsi se gli eventi diventano esplosivi, si può essere sprovveduti, ma quando si apre gli occhi, si finisce col reagire in maniera esagerata: vedremo.

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