mercoledì 6 marzo 2013

L'HARAKIRI DI BERSANI



Come volevasi dimostrare, Bersani è lì pronto a svolgere il ruolo del capro espiatorio. L’apparente successo che ha conseguito nella direzione del suo partito, la dimostrazione di una solidarietà pressoché unanime negli intervenuti che si sono succeduti al microfono, sono soltanto la ciliegina sulla torta della sua disfatta...

Il perché è molto semplice, il PD andrà da Napolitano proponendo un mandato governativo allo stesso Bersani, e Napolitano non ha ragioni per rifiutarlo, visto che comunque il cx è senza dubbio la coalizione di maggioranza, anche se solo relativa al Senato.
A questo punto, Bersani chiederà al M5S la concessione della fiducia che ovviamente la rifiuterà, e a questo punto sembrerebbe che Napolitano non si presterà a farlo insediare anche se soltanto per l’ordinaria amministrazione. Bersani uscirà così di scena, dovrà passare la mano, non si sa a chi, ma non si può escludere che sia indicato da Napolitano un altro esponente del PD. Chiunque sia questo nuovo esponente politico, stavolta Napolitano sarà quasi costretto invece a tenerselo come premier  per gli affari correnti.
In sostanza, il governo si asterrà da provvedimenti di sua iniziativa e quindi congelando soprattutto la situazione economica, permettendo nel contempo al parlamento di procedere con le riforme che cx e M5S si trovassero a condividere, mettendo la scelta civica e il centrodestra di Berlusconi in una posizione irrilevante.
Se quindi il meccanismo delle cose, la posizione rigida di Napolitano, portano automaticamente ad affossare Bersani, si capisce che Grillo non aiuti alcuna ipotesi di accordo, e che nello stesso tempo i suoi nemici dentro lo stesso PD non si espongano, basta loro stare alla finestra. Paradossalmente, è Alfano a dovere intervenire perché il conto alla rovescia che si è messo ormai in moto e che porterà al sacrificio di Bersani, porterà anche alla messa in ombra del PDL.
Rimane da capire perché Bersani si incammini così speditamente verso la propria disfatta. Escludendo per la sua lunga militanza politica che non se ne sia reso conto, non rimane che l’ipotesi che non veda alternativa alcuna o che punti su una solidarietà da parte di Napolitano, forse su una seconda possibilità che gli potrebbe venire offerta, oppure sono io che non colgo una possibile evoluzione a lui favorevole.

2 commenti:

  1. Bersani ha ormai ampiamente dimostrato di essere un idiota. Non c'e da meravigliarsi che anche questa volta non abbia capito niente.

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  2. Il minimo che una persona dotata di normale buon senso - ed a maggior ragione di un capo di un partito- è di capire che l'obbiettivo primario è quello di salvaguardare l'interesse dell'Italia e degli italiani. Si proceda ad un accordo con chi ci sta per una decente legge elettorale in grado di fornire un risultato certo e quindi sicurezza all'Italia e si proceda subito a nuove elezioni. Chi vince governi e si assuma tutte le responsabilità. Altrimenti si riproporrà quanto detto da Livio :Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur!

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