martedì 10 settembre 2013

CADE BERLUSCONI CON TUTTI I FILISTEI

Da mesi, mi lamento dell'attenzione spasmodica che non solo la stretta cerchia dei politicanti, ma l'intero schieramento della stampa, dedica alle vicende giudiziarie di Berlusconi.

Solo ora tuttavia sono finalmente riuscito a chiarirmi la situazione. Il punto è che tutto il sistema di potere e l'intera classe dirigente nella sua accezione più allargata è cresciuto in questi ultimi ventanni all'ombra della figura di Berlusconi. Se Berlusconi decade, inevitabilmente tende ad indebolire se non addirittura a trascinare nella sua caduta non solo la parte avversa riunita attorno al PD ed alla sua oligarchia, ma anche il resto della classe dirigente. L'esempio più evidente è quello del setttore dell'informazione. Intere schiere di giornalisti dedicano l'intera loro opera ad analizzare i comportamenti di Berlusconi. Costoro rischiano fortemente di restare disoccupati senza la presenza politica di berlusconi, quantomeno devono riuscire a riciclarsi...

Insomma, questa sentenza della cassazione nei piani alti della nostra derelitta Italia è stata una vera e propria iattura, solo dei magistrati in effetti potevano esprimersi su questo personaggio in modo effettivamenhte franco e diretto. Nessun altro dei potenti avrebbe mai potuto richiamare Berlusconi alle proprie responsabilità, perchè nessuno di costoro esisterebbe se non per il ruolo giocato nei confronti di un personaggio così ingombrante e così discutibile, una vera manna per qualsiasi oppositore come per ogni cronista politico.

La quertelle che da allora va avanti tra PD e PDL non è quella che avviene tra due veri avversari, cioè tra una parte che difende Berlusconi e una che lo accusa. No, qui invece la discussione avviene per dividersi la fatica di difendere Berlusconi. E' significativo che gli esponenti del PD non dicono nulla sulla vergogna di un leader politico che non ha la dignità di ritirarsi da sè dalla scena politica, che ribadiscano di non volere neanche entrare nel merito delle motivazioni di autodifesa da parte del PDL, ma dicano piuttosto che il PDL deve capire che il PD non può risolvere il problema di Berlusconi. Capite, non dicono che non  vuole, il PD non esprime di fatto alcuna volontà anti-Berlusconi, dicono piuttosto che questa non è la loro parte in commedia.

E perchè non è la loro parte in commedia? Perchè sanno che il 15 ottobre la decadenza da senatore di Berlusconi sarà sancita da una sentenza giudiziaria, e quindi se anche il PD permettesse al PDL di guadagnare tempo, ciò che avverrebbe non è che Berlusconi eviterebbe la decadenza, ma che questa venisse decretata per via giudiziaria invece che per via parlamentare. Insomma, i membri del PD vogliono potere dichiarare di fronte al loro elettorato che essi non sono complici di Berlusconi, mentre nella realtà lo sarebbero ben volentieri, ma sanno che ci sarebbe un'altra autorità che lo farebbe al loro posto. Alle preci del PDL, il PD risponde dicendo che non ci può fare niente "suo malgrado", che i giudici incombono e che quindi tanto vale approfittare della possibilità di fare buona figura verso il proprio elettorato, almeno in questa occasione in cui la decisione della decadenza è quasi superflua, anticipa e basta. 

Nel frattempo, tutte le evidenze almeno quelle sul piano logico, spingerebbero a supporre che si stia lavorando per costituire un raggruppamento di centro (non certo quello squallore costituito da "Scelta civica"). Certo che chi lo fa, soprattutto sul fronte di destra, deve farlo nel segreto più assoluto, rischia moltissimo, ma non è credibile che il quadro politico rimanga immutato a seguito della caduta di Berlusconi. Un PDL senza berlusconi non può esistere, ma non può neanche reggere un PD senza il PDL. Un riarrangiamento delle formazioni politiche deve per forza avvenire, ma oggi è più che mai arduo capire in che direzione, visto che il pensiero dominante ha ormai omologato l'intero panorama politico e le aggregazioni non avvengono minimamente su basi ideali, sono soltanto aggregazioni di interessi, difficili da decifrare soprattutto da chi non sta dentro il piatto. 

Abbiamo quindi un dominio di Napolitano sulla politica che può essere incrinata soltanto da un responso elettorale chiaro e netto, magari clamoroso. E' evidente che se Napolitano deve assecondare un piano internazionale altrove messo a punto, non permetterà con tutte le sue forze a nessuno di sottrargli il ruolo dominante, e quindi è ovvio dedurre che non concederà le elezioni anticipate. Allora, si vedrà come lo stesso Napolitano che non ha concesso a Bersani il pieno mandato perchè non si era delineata una precisa maggioranza parlamentare, concederà al Letta di turno un mandato pieno anche senza alcuna maggioranza parlamentare. Nei fatti, la nomina del governo è un privilegio del Presidente della Repubblica e tale governo può legittimamente operare anche senza la fiducia delle camere, questo è ciò che dice la costituzione, come dovremmo ricordare a coloro che come pappagalli ripetono che non v'era alternativa al governo delle larghe intese.

7 commenti:

  1. Be', se cade berlusconi e tutto l'apparato che lo supporta, forse quei beoti di elettori che ancora lo santificano dovranno finalmente farsene una ragione, no?

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    1. Spero proprio di sì, ma forse anche il PD dovrà in qualche misura giustificare la propria esistenza, visto che finora la sua ragione d'essere consiste quasi esclusivamente nella sua pretesa opposizione a berlusconi.

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  2. Ideale e metafisico non sono sinonimi, come puoi verificare consultando qualsiasi dizionario.
    Ad esempiio, il tuo invito a "ragionare di problemi e soluzioni concrete" fa parte di un patrimonio ideale (allo stesso modo, credimi, di chi crede nella dittatura del proletariato), ma con tutta evidenza non della metafisica.

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  3. V.C.@ No, qui invece la discussione avviene per dividersi la fatica di difendere Berlusconi. E' significativo che gli esponenti del PD non dicono nulla sulla vergogna di un leader politico che non ha la dignità di ritirarsi da sè dalla scena politica

    Esatto, è così. Il PD è indifendibile. Ed è vero che esistono giornalisti che hanno fondato la propria carriera sull'opposizione al messia lombardo. Giornalisti gonfi di narcisismo, palesemente esibizionisti e purtroppo a volte "utili" solo perché la nostra situazione politica è anomala.

    Per quanto riguarda la tv, resta indimenticabile la serata da Santoro, lo scorso inverno durante la campagna elettorale, con la puntata tutta preparata ad hoc che ha regalato nuova credibilità politica a Berlusconi. E ce ne vuole, eh! Solo che questo ti dice tutto del nostro povero paese.

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    1. Sì, anch'io ho trovato perfino incomprensibile quella puntata della trasmissione di Santoro, anche il modo in cui si è comportato Travaglio, e ne ho anche scritto qui a suo tempo.

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