Molti titoli dei quotidiani di oggi sono dedicati alla trasferta americana di Monti e al suo trionfo, e mi sto riferendo non esclusivamente ai quotidiani italiani.
Io mi chiedo però dove stia la notizia, se non vi è qualcosa di prevedibile, direi perfino di scontato in questa accoglienza così positiva che riceve il premier italiano nel centro dell’impero.
Dovremmo io credo contestualizzare, ricordare in che genere di guai tremendi si trovi questo centro dell’impero, con un presidente fortemente azzoppato che ha definitivamente rinunciato a quasi tutte le promesse fatte al momento della sua candidatura, che tra qualche mese si troverà a duellare con dei candidati repubblicani che non è per niente esagerato definire fascisti, che portano avanti tesi deliranti. Siamo negli USA davvero nella stagione dei “dilettanti allo sbaraglio”: da una parte un presidente che appare ormai come un patetico buffone, e dall’altra parte degli avversari così ultrareazionari nelle loro tesi che una volta insediati dovranno anch’essi rimangiarsi tutte le frottole con cui riempiono la loro campagna elettorale. D’altra parte, la Casa Bianca non rappresenta più il centro del potere mondiale, bisogna andare un po’ più a nord, dalle parti di Manhattan e di Wall Street per trovare il vero centro del potere mondiale.
Ancora a fini di contesto, non è possibile dimenticare che Monti è uno dei “boys” della Goldman & Sachs, assieme all’altro Mario che si è insediato nel più alto scranno della BCE, Mario Draghi. Insomma, per l’establishment finanziario USA, Monti e Draghi sono due di loro, quella è la loro formazione, quella è la forma mentis da cui, una volta formati, è difficile se non impossibile uscire. Per chiarire ulteriormente, se poi si riesce ad uscire dalla forma mentis, si esce anche dall’establishment.
Ora, noi, proprio perché siamo così vicini, non ce ne rendiamo conto, ma in Italia sta avvenendo un esperimento davvero innovativo, come cioè innestare senza attuare alcun colpo di stato, un potere estraneo al mondo della politica dei partiti, e farlo con l’assenso di quegli stessi partiti che sono stati privati del potere, e inoltre sotto la regia di un Presidente della Repubblica così interno al sistema dei partiti che sarebbe difficile trovarne uno che lo sia più di lui.
Si tratta quindi di un esperimento innovativo sotto il profilo politico-istituzionale. In realtà, gli aspetti innovativi non si limitano a ciò, ma investono anzi direi soprattutto l’aspetto più propriamente economico. Anche qui, dall’interno del nostro paese non è così facile rendersene conto, ma in Italia sta avvenendo qualcosa di inedito.
USA e Regno Unito hanno imboccato con decisione la strada della cura dell’eccessiva liquidità con ulteriore liquidità, ad un sistema bancario tecnicamente fallito per la lievitazione nella quantità di titoli emessi, si continua a fornire liquidità rinviando il momento in cui ciò non sarà più possibile perché anche il denaro smetterà di avere valore.
La Germania fa finta di non vedere il problema e si occupa solo del debito pubblico, verso cui manifesta il rigore più assoluto, mentre non esita un istante a coprire contemporaneamente il debito privato...