venerdì 28 giugno 2013

ALTRO CHE MATRIMONIO GAY, QUI E' SALTATA LA STESSA SEPARAZIONE DEI POTERI

Sono basito, la Corte Suprema degli USA, che dovrebbe rappresentare il simbolo stesso dello stato democratico che pratica la separazione dei poteri, decide di intervenire a piedi uniti sulla legislazione in materia di diritto familiare, e ciò di cui la stampa parla è solo il merito del provvedimento...

Perchè, vedete, io politicamente sarei anche a favore dell'allargamento del matrimonio anche fuori da ciò che finora è stato, l'unione riconosciuta dallo stato di un unione tra un uomo ed una donna, consentendo così l'accesso ad essa anche degli omosessuali, mail modo in cui ciò è avvenuto negli USA ci dovrebbe molto preoccupare. 
Recentemente, in Francia hanno fatto la stessa cosa, ma l'hanno fatto come uno si aspetta si faccia in uno stato in cui si pratica la separazione dei poteri, l'ha introdotto il parlamento, l'istituzione deputata proprio a definire le norme legislative, e quindi, malgrado l'inevitabile divisione tra favorevoli e contrari sul merito della questione, in francia tutto è proceduto secondo un percorso istituzionale del tutto lecito, proprio come previsto dalla costituzione. 
Negli USA invece, una corte suprema evidentemente costituita da cialtroni inadatti al loro ruolo, evidentemente facile preda del lobbismo gay, ha dichiarato discriminante la norma che limitava il matrimonio a coppie eterosessuali, il che implica che automaticamente si avvia una procedura di innovazione legislativa per eliminare la norma discriminante.
Ora, dire che il matrimonio è l'unione di due individui di sesso opposto, è una definizione, non discrimina le persone perchè anche un omosessuale può accedervi se decide di dividere la propria vita con un individuo di sesso opposto: tecnicamente, non si può con tutta la buona volontà, definire questa una discriminazione. Sc rivendone recentemente su questo stesso blog in risposta ad un commento, facevo il caso di un ristorante vegetariano che potrebbe da domani negli USA essere considerato discriminatorio perchè discrimina coloro che vegetariani non sono. 
Gli esempi si possono moltiplicare, anche un negozio di abbigliamento femminile potrebbe essere considerato discriminatorio verso i maschi, e così via dicendo. Una situazione per non essere discriminatoria, dovrebbe secondo la logica di questi cialtroni essere sempre accessibile per tutti, ma badate, tenendo conto delle differenti tendenze e situazioni. Immaginate cosa sarebbe il commercio se io dovessi tenere conto di tutti i possibili tipi di consumo in un determinato comparto merceologico, pena vedermi chiuso l'esercizio per pratiche discriminatorie. La discriminazione sta in tutta evidenza dentro noi, siamo noi che scegliamo di vestirci da uomo o da donna e in questo atto di scelta, scegliamo anche il tipo di consumo. 
Se quindi questi giudici USA si sono permessi di sentenziare simili idiozie, mi chiedo dove si fermerebbero, dove sta il loro ruolo di garanzia, se sono così pronti a sotituirsi ai legislatori in decisioni così importanti. 
Dicevo che politicamente sarei favorevole al matrimonio gay, non  perchè davvero ritenga che sia un vantaggio per costoro di accedere a questa istituzione, ma perchè piuttosto spero che queste innovazioni mettano in crisi l'istituzione anche per quanto riguarda le coppie etero: vedremo, sono convinto che un allargamento come questo che rivoluziona il fine stesso del matrimonio, finirà col metterlo in crisi, il che dal mio punto di vista non sarebbe niente male.

1 commento:

  1. Vincenzo, sono lorenzo galbiati, ci siamo spesso incrociati nei commenti a Nazione Indiana, vorrei contattarti, puoi scrivermi a lorenz.news@yahoo.it?

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