venerdì 12 ottobre 2012

TREMONTI A PIAZZAPULITA

Davvero impressionante il clima ieri alla trasmissione “Piazzapulita”.
Confesso che è una trasmissione che non amo, con il conduttore che ha imparato presto a fare da supporto a quello stesso mondo politico che fa finta di criticare...
Questi giornalisti pretenderebbero di convincerci di una cosa palesemente assurda, che essi non siano coinvolti in tutta questa schifezza di comportamenti che affollano la politica. Ma dove stavano i giornalisti in questi ultimi venti anni? Quante fette di prosciutto avevano negli occhi per non vedere i comportamenti criminali di tanti politicanti? Di cosa parlavano, chi osannavano? Come già espressi altrove, i giornalisti sono nella stragrande maggioranza parte di questa schifezza, essi, lungi dall’essere come tentano di atteggiarsi, degli osservatori di una realtà a loro esterna, si trovano a scrivere fondamentalmente del loro stesso mondo.
In particolare, Formigli, dopo avere dedicato due puntate a tentare di distruggere il M5S di Grillo, continua nella sua opera di occultamento sistematico della realtà.
Ieri ad esempio, quando Tremonti tentava di approfondire le questioni andando al cuore dei problemi dell’economia, lo interrompeva: che non possa accadere che qualcuno possa cominciare a capirci qualcosa, tutto deve rimanere in un clima magico, quello che nella stessa trasmissione evocava il membro del governo presente, credo si trattasse del ministro Barca.
Sia chiaro, non è che io voglia schierarmi con Tremonti, ma le accuse che gli rivolgevano erano chiaramente pretestuose, e le critiche doverose invece non venivano fuori nella discussione.
Ma quando si parla di come a giugno è partita la crisi che ha riguardato in prima persona l’Italia, si può onestamente non convenire con Tremonti che faceva intravedere un piano della grande finanza per impossessarsi dell’ingente patrimonio dell’Italia e per distruggere il suo sistema produttivo manifatturiero? E non è forse un fatto che proprio all’inizio dell’aumento del famoso spread è stata proprio la Deutsche Bank a riversare sul mercato una gran quantità di titoli di stato italiani che aveva in portafoglio deprimendone ovviamente il valore ed inducendo comportamenti analoghi anche in semplici risparmiatori?
A me sembrerebbe che, al fine di liberarsi di Berlusconi, alcuni personaggi italiani di grande rilevanza per i loro importanti ruoli, in alcuni casi perfino di tipo istituzionale, non abbiano esitato un momento ad appoggiare altre nazioni in una manovra contraria agli interessi del nostro paese.
Innazitutto, Tremonti ha ragione quando afferma una cosa che dovrebbe apparire perfino ovvia, e cioè che non sono state rimosse le cause della crisi del 2008, e che quindi le immissioni di liquidità sia in zona euro che soprattutto in zona sterlina e dollaro servono solo a comprare tempo per ripetere l’espressione a mio parere efficace da lui stesso utilizzata.
E come dargli torto quando afferma che il governo Monti ha peggiorato la situazione stando ai numeri, con più disoccupazione, meno PIL, più debito e deficit che non riesce a diminuire malgrado il forte aumento della tassazione.
Soprattutto, un giorno si dovrà accertare come sono andate le cose a partire dall’estate, se per caso si accertasse che qualche influente italiano ha tradito il proprio paese appoggiando attacchi speculativi da parte dei partners europei magari allo scopo tutto interno a noi di far cadere il governo Berlusconi, questo prima o poi dovrà essere accertato almeno per due elementi rimasti poco chiari ma assolutamente decisivi. Il primo è la famosa lettera della BCE scritta non si sa dove e non si sa da chi, l’altro la vendita da parte della Deutsche Bank di praticamente l’intero importo di titoli di stato italiani che deteneva proprio all’inizio dell’impennarsi dello spread, determinandone così una formidabile accelerazione ed inducendo anche semplici risparmiatori a vendere anche loro. Al ministro Barca, forse si dovrebbe ricordare che l’unica riduzione dello spread si è avuta in corrispondenza del maxi prestito da parte della BCE di mille miliardi di euro alle banche europee, che ha prssto portato lo spread a 270, mentre oggi si trova a 360, una quota tuttora 250 punti al di sopra di quanto non fosse prima dell’inizio della crisi: come può il governo Monti mostrarlo come se si trattasse di un trofeo quando è la dimostrazione dimostrata del fallimento clamoroso di questo esecutivo proprio in quello che si era posto come obiettivo prioritario?
Evito di soffermarmi su Fassina, che deve la sua notorietà e il suo ruolo ala sua fedeltà assoluta a Bersani, visto che nei fatti è assolutamente incapace di affrontare qualsiasi confronto, riuscendo al massimo a balbettare facendo affermazioni imbarazzanti.
Non credevo che sarei mai giunto a tanto, ma davvero l’unico che ne è uscito bene ieri a mio parere è stato proprio Tremonti, sugli altri è meglio stendere un pietoso velo.

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