giovedì 4 ottobre 2012

ESITO DEL CONFRONTO PER LE PRESIDENZIALI USA: UNA STUPIDATA

Ho letto sulla stampa l'esito del dibattito tra i due candidati alla pressidenza USA. 
La cosa che mi ha colpito, è che per sapere chi ha vinto il round, hanno fatto dei sondaggi chidendo appunto algli intervistati secondo loro chi avesse vinto. 
A me pare proprio una stupidata, così non sai chi ha vinto ma chi credono le persone che abbia vinto. 
Per sapere chi ha vinto, io avrei fatto domande sull'intenzione di voto, ed in particolare si poteva chiedere chi l'abbia cambiato in funzione del dibattito.
Il risultato che si ottiene da' all'elettore un ruolo che non può avere, quello di giudicare l'appropriatezza dei comportamenti, cosa che mi pare dovrebbe riguardare gli specialisti in comunicazione. Dalla gente, dovremmo sapere se sono stati convinti o no, l'influenza sui loro comportamenti elettorali, non il giudizio sulla tattica comunicativa. 
Così, giudico una stupidata tutto questo meccanismo statistico-mediatico messo in atto in simili occasioni.

6 commenti:

  1. Penso che sia sostanzialmente inutile interessarsi così tanto delle presidenziali Usa: che vinca Obama, Romney o Topo Gigio è argomento d'interesse per chi li vota, visto che l'eletto sarà presidente degli Stati Uniti.
    Il fatto che i media italiani dedichino così tanto spazio a questioni cruciali per altri è un modo come un altro per non affrontare le beghe di casa nostra.
    D'altronde sono un provincialista.

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  2. Più che altro non si capisce come facciano sondaggi e statistiche. Difficilmente coincidono con quello che pensa la gente con cui parlo quotidianamente. Ciò significa che i politici quasi tutti distaccati dalla realtà godono anche di un pubblico proprio che è anche quello dei sondaggi. IN quanto al presidente americano, purtroppo da sempre influisce sulla vita del nostro paese e non penso che la cosa cambierà in futuro. Di questo Rommey ho letto che hanno fatto carte "false" nel suo partito perchè fosse lo sfidante, di Obama da quando gli hanno assegnato il nobel per la pace deve aver subito un contraccolpo che l'ha avvicinato alle tematiche interventiste di pace con guerra annessa.

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  3. Cipollone IV05/10/12, 13:28

    Quoto Bastian Contrario: che ce ne frega, a noi, qui in Italia, degli americani con le loro americanate? L'Italia ha i suoi problemi, il prossimo anno dovremo fare i conti col fatto fin troppo evidente che non sappiamo proprio chi mettere al governo, e i media ci tritano i cabasisi sulle elezioni di uno stato che si trova (la parte più vicina a noi) a seimila chilometri di distanza. Cioè, che vinca Obama o Romney, per noi è del tutto indifferente. Il nostro capo di Stato tratterà alla pari con l'uno o l'altro, in ogni caso. Dobbiamo smetterla di essere mentalmente schiavi di un popolo che non saprebbe neppure localizzare l'Italia su un mappamondo e cominciare seriamente a pensare alle porcate di casa nostra.

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    1. Staranno pure a 6.000 km di distanza, ma che tipo di politica viene e verrà attuata negli U.S.A. riguarda anche il resto del mondo! Se viene eletto un guerrafondaio che va dichiarando guerra a destra o a sinistra (alla Bush tanto per intenderci)al solo fine di accapparrarsi il petrolio ( e poi noi italiani, appartenendo al patto Atlantico, siamo costretti a mandare i nostri soldati), o uno sostenuto dalle potentissime lobbies finanziarie che mette in atto provvedimenti che poi distruggono l'economia dei Paesi più deboli ( e l'Italia è tra quelli!), non credi che la cosa ci riguardi? Non è che noi possiamo volere o non volere, è
      che ormai siamo legati tutti a doppio filo, che ci piaccia o no! E riguardo al nostro Capo dello Stato: dovrà ovviamente trattare con chiunque sia il nuovo Presidente degli U.S.A., ma togliti l'illusione che il Presidente della Repubblica Italiana possa mai trattare alla pari con un Presidente degli U.S.A. Da mo' che ci hanno colonizzato!

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    2. Cipollone IV08/10/12, 09:16

      Proprio a questo mi riferivo: al fatto che l'Italia deva reimparare a muoversi sulle proprie gambe come faceva prima delle varie guerre. E chiunque vada su in America è un americano - nemmeno Obama se la scampa - e quindi per definizione: a) un guerrafondaio (hanno dato il Nobel per la pace a uno che ha continuato a fare puttanate in medio oriente proprio come i suoi predecessori: disgusto totale) b) sostenuto dalle lobby finanziarie di una delle quali è azionista di maggioranza. Prima di Obama c'era Bush, prima di Bush Clinton, prima di Clinton Bush padre, prima di Bush padre Reagan, e prima non ero ancora nato e non me li ricordo proprio, ma nessuno di loro ha mai dimostrato di voler ritenere gli altri stati del mondo (TUTTI gli altri stati) potenze sovrane. Secondo l'americano medio tutto il mondo è al loro servizio. Quindi, quando parlo di trattare alla pari, intendo dire che il nostro capo di stato dovrà muovere diplomaticamente la testa su e giù alle sparate del presidente americano di turno e seguire la propria politica, come già facevano fino agli anni 80.

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    3. Cipollone, temo tu abbia le idee un po' confuse, o meglio dimmi dove hai letto che Obama è azionista di maggioranza di una lobby finanziaria. Credo proprio tu ti stia confondendo con Romney, il suo attuale sfidante alle prossime elezioni. Non ho poi capito cosa intendi tu per "trattare alla pari". Se il nostro Capo dello Stato dovrà muovere diplomaticamente la testa su e giù, come dici tu, significa che SUBISCE senza neanche discutere! Nel mio vocabolario "trattare alla pari" significa essere sullo stesso piano, e non in posizione subalterna! Chi trattano alla pari, al giorno d'oggi, sono Cina ed U.S.A. perchè la Cina possiede gran parte del debito americano e se dovesse decidere di voler farsi rimborsare tutti i bond americani, per gli U.S.A. sarebbe una catastrofe immane! Ormai gli U.S.A. sono diventati un gigante d'argilla e solo il suo popolo è ancora illuso che il loro è il più potente Paese al mondo! Tu dici che l'Italia deve reimparare a muoversi sulle proprie gambe come prima delle delle varie guerre? Ti riferisci al ventennio fascista quando l'Italia, spinta da quell'esaltato sbruffone di Mussolini, per scimmiottare Hitler s'imbarcava in guerre di colonizzazione in Africa, e successivamente diveniva alleata della Germania nella II Guerra Mondiale, con tutto quello che ha comportato per il nostro Paese? Se era quella la capacità dell'Italia di sapersi muovere sulle proprie gambe Dio ce ne scampi e liberi, mio caro Cipollone!

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